Il Gruppo Ima ha chiuso il 2019 con un utile di gruppo in crescita del 62,7% a 169,2 mln e ricavi netti pari a 1.595,5 milioni di euro, evidenziando una crescita del 6,3% rispetto a 1.500,4 milioni al 31 dicembre 2018.

La quota export, spiega una nota, è stata pari a circa il 90%, con una crescita in tutte le aree del mondo, in particolare nei paesi europei, America del Nord e negli altri paesi extraeuropei.

In crescita il margine operativo lordo ante oneri non ricorrenti salito a 281 milioni di euro (+8,1% rispetto ai 260 milioni al 31 dicembre 2018) e il margine operativo lordo salito a 273,4 milioni di euro (+7,8% rispetto ai 253,6 milioni al 31 dicembre 2018). Tale dato risulta in aumento di 23,2 milioni di euro per effetto dell'applicazione del nuovo principio contabile Ifrs 16.

L'Ebit è risultato pari a 192,5 milioni di euro (-8,4% rispetto ai 210,1 milioni al 31 dicembre 2018). In sensibile crescita come accennato l'utile dell'esercizio salito a 169,6 milioni di euro (+36,1% rispetto ai 124,6 milioni nel 2018) e l'utile del gruppo che ha raggiunto 169,2 milioni di euro (+62,7% rispetto ai 104 milioni nel 2018).

Il portafoglio ordini consolidato, pari a 909 milioni di euro, risulta in leggera flessione (-3,5%) rispetto ai 941,5 milioni al 31 dicembre 2018.

Il Gruppo Ima chiude l'esercizio 2019 con risultati in crescita rispetto all'anno precedente, grazie al positivo andamento delle vendite di macchine automatiche e linee complete verso i settori di riferimento e al contributo delle neo acquisite Spreafico, Tecmar, ATOP e Perfect Pack, consolidate rispettivamente dai mesi di aprile, luglio e agosto 2019.

Nel periodo aprile-dicembre 2019, Spreafico, Tecmar, ATOP e Perfect Pack hanno generato complessivamente ricavi per 75,3 milioni di euro e un Ebitda ante oneri non ricorrenti pari a 24 milioni di euro. Alla data del 31 dicembre 2019 presentano un indebitamento finanziario netto pari a 29,7 milioni di euro e un portafoglio ordini pari a 29,4 milioni di euro.

All'assemblea degli azionisti prevista per il 21 aprile 2020 sarà proposto un dividendo di 2 euro per azione (2 euro nel 2019).

"Il gruppo, dopo aver consuntivato un'ottima performance a livello economico e patrimoniale, ha chiuso l'esercizio 2019 con un portafoglio ordini sia in termini quantitativi sia qualitativi che garantisce una buona visibilità sull'esercizio in corso. Anche in considerazione delle azioni poste in essere per fronteggiare la situazione attuale di grande incertezza legata al diffondersi del (COVID-19) Coronavirus riteniamo al momento che l'esercizio 2020 non dovrebbe scostarsi significativamente dall'esercizio precedente, fornendo poi nell'anno in corso ulteriori aggiornamenti rispetto alla previsione indicata", si legge nelle previsioni al 2020.

Nel commentare l'andamento del gruppo al 31 dicembre 2019 Alberto Vacchi, presidente e a.d. di Ima, ha dichiarato: "L'esercizio si è chiuso con una crescita dei ricavi a circa 1,6 miliardi e un sensibile incremento dell'utile netto. I risultati sono da attribuire al forte impegno nella digitalizzazione, all'eccellenza della nostra tecnologia e al contributo delle acquisizioni effettuate nel 2019, tra cui ATOP che ha riportato ottimi risultati in termini di fatturato e redditività nel primo anno di ingresso nel Gruppo Ima. La significativa generazione di cassa prodotta anche nel 2019 ci ha consentito di attuare investimenti ordinari e strategici, aumentando il valore del gruppo e dalla prossima assemblea sarà proposto un dividendo in linea rispetto all'anno precedente. In questa fase di emergenza imprevista - ha continuato il presidente - ci stiamo impegnando con tutti gli strumenti possibili per rispondere alle richieste dei nostri clienti in tutto il mondo.

Le nostre attività produttive e di servizio in Italia proseguono nel pieno rispetto delle normative e prescrizioni che sono state emanate per prevenire il contagio. Le nostre aziende in Europa sono tutte in piena attività: abbiamo applicato, rinforzandole, tutte le raccomandazioni delle autorità sanitarie nazionali ed europee, per ridurre le 4 possibilità di contagio. Vorrei sottolineare che molte delle nostre produzioni così come la rete commerciale sono localizzate nelle diverse aree geografiche in cui la presenza del virus risulta a tuttora limitata. Al momento, alla luce della piuttosto recente crescita della diffusione in Italia non è possibile quantificare le eventuali ripercussioni sul business e sui risultati aziendali anche perché il Gruppo Ima ha la capacità di recuperare nel corso dell'anno eventuali rallentamenti nell'acquisizione degli ordini o della prestazione dei servizi che si potrebbero verificare nelle prossime settimane in caso di ulteriori restrizioni imposte dalle autorità che comunque, come più volte manifestato, intendono salvaguardare le attività produttive ed industriali del Paese. Nel caso in cui tale situazione dovesse protrarsi molto a lungo, avremo modo di valutare i possibili impatti sulla base dei risultati che il Gruppo andrà a realizzare nel primo e secondo trimestre del corrente anno che saranno prontamente resi noti ai mercati finanziari. Nella situazione attuale, alla luce del portafoglio ordini esistente a fine 2019 e sulla base degli ordini acquisiti nei primi due mesi del corrente anno non abbiamo segnali negativi da evidenziare o elementi che potrebbero impattare in maniera rilevante sui risultati aziendali non avendo al momento la piena visibilità sull'anno in corso e sull'evolversi del 2020".

com/cce

 

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March 12, 2020 08:42 ET (12:42 GMT)

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