Avvio di seduta molto volatile, come da attese. Brilla Milano che tenta il rimbalzo e segna +3,6%; seguono Parigi (+3,79%), Francoforte (+1,6%) e Londra (+0,54%).

La Bce ha deciso di avviare un nuovo programma di acquisto temporaneo di titoli del settore pubblico e privato da 750 miliardi di euro per contrastare i gravi rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e le prospettive dell'Eurozona rappresentati dall'epidemia e dalla crescente diffusione del coronavirus.

A piazza Affari, in luce Poste I. (+10,99%), Tim (+10,69%), Amplifon (+9,6%) e Atlantia (+7,03%).

In forte rialzo Snam (7,66%) dopo la pubblicazione dei conti dello scorso anno. La società ha chiuso il 2019 con un utile netto adj, che esclude gli special item (3 mln euro, al netto del relativo effetto

fiscale), di 1.093 mln euro, in aumento di 83 mln euro, pari all'8,2%, rispetto al 2018. Inoltre, il gruppo, alla luce dell'emergenza Coronavirus in Italia, anche attraverso Fondazione Snam, ha stanziato 20 mln euro per realizzare iniziative in favore del sistema sanitario e del terzo settore.

In progresso il settore bancario. In particolare, Unicredit (+6,94%), Banco Bpm (+6,89%), Ubi B. (+6,16%), Mediobanca (+5,28%), Bper (+4,8%), B.P.Sondrio (+4,77%), B.Mps (+3,99%) e Intesa Sanpaolo (+3,24%).

In ripresa gli industriali dopo le recenti forti perdite: Pirelli +5,66%, B.Unicem +5,41%, Stm +5,16% (su cui Citigroup ha alzato la

raccomandazione a buy), Prysmian +4,88%, Cnh I. +3,65%, Ferrari +2,47%.

Da segnalare Fca (+1,94%), che in collaborazione con la United Auto Workers e dopo aver ascoltato le preoccupazioni dei dipendenti, ha deciso di sospendere la produzione negli stabilimenti in Nord America, a partire progressivamente da oggi e fino alla fine di marzo.

Tra le mid cap, in evidenza Ovs (+7,12%), Acea (+7,1%) ed Erg (+6,31%), mentre perdono terreno Fila (-2,22%) e Datalogic (-1,71%).

Attenzione su Cattolica Ass. (-3,08%): l'utile netto del 2019 di gruppo a 75 mln euro (107 mln euro nel 2018) è in flessione del 29,7% e sconta l'effetto di diverse poste straordinarie negative, quali l'impairment del goodwill (13 mln), la perdita derivante dalla cessione di Cattolica Life (7 mln), svalutazioni su immobili (10 mln) e altre poste residuali di importo complessivamente pari a 16 mln.

Sull'Aim, in calo Prismi (-2,74%), dopo i risultati dello scorso anno. La società, attiva nei servizi di digital marketing e posizionamento sui motori di ricerca, ha chiuso il 2019 riportando una perdita netta consolidata in crescita a 5,1 mln euro, che si confronta con un risultato negativo per 1,6 mln conseguito al termine dell'esercizio precedente.

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chiara.migliaccio@mfdowjones.it

 

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March 19, 2020 04:36 ET (08:36 GMT)

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