Il listino milanese ha chiuso in forte calo l'ultima seduta
della settimana (Ftse Mib -3,15% a 16822 punti), in linea con le
perdite diffuse in tutta Europa (Cac 40 -4,23%, Dax -3,68%, Ftse
100 -5,25%).
A pesare sul mercato del Vecchio Continente la notizia che i
leader dell'Unione Europea, riuniti ieri in videoconferenza, non
hanno annunciato alcuna nuova azione specifica per aumentare la
risposta fiscale dell'Europa alla crisi innescata dal
coronavirus.
Nel frattempo Wall Street prosegue la seduta in profondo rosso
con il Dow Jones che segna -3,05%. Gli investitori restano
concentrati sulla diffusione del coronavirus e sul suo impatto
economico, dopo che il numero di casi di contagiati negli Usa
continua in rapida crescita, superando Cina e Italia.
Sul fronte dei dati macro, da segnalare che gli utili delle
industrie cinesi sono crollati del 38,3% a livello annuale nel
periodo tra gennaio e febbraio a causa dell'impatto della
pandemia.
Per quanto riguarda l'Italia, a marzo 2020 l'Istat stima una
forte diminuzione sia dell'indice del clima di fiducia dei
consumatori (da 110,9 a 101,0) sia dell'indice composito del clima
di fiducia delle imprese (da 97,8 a 81,7).
I dati statunitensi, invece, hanno riportato spese personali per
consumi in salita dello 0,2% a livello mensile a febbraio, meno di
quanto previsto dal consenso degli economisti, che si aspettavano
un dato a +0,3% m/m. Il deflatore dei consumi, ovvero l'indice
prezzi spese consumi personali, è salito dello 0,1% su base mensile
ed è aumentato dell'1,8% a/a.
L'indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato
dall'Universitá del Michigan, secondo la lettura finale di marzo,
si è attestato a 89,1 punti, al di sotto del dato preliminare a
quota 95,9. Il dato ha anche deluso il consenso degli economisti a
quota 95 punti.
A piazza Affari, in forte calo Nexi (-7,46%), Unipol (-6,6%),
Eni (-5,67%) e Saipem (-4,94%). Seguono Azimut H. (-6,65%),
Finecobank (-6,45%), B.Generali (-3,45%) e Anima H. (-8,25%).
Male il settore bancario: Bper -6,44%, Mediobanca -6,15%,
Unicredit -5,34%, Banco Bpm -4,88%, Intesa Sanpaolo -3,95%, Ubi B.
-3,08%. Al di fuori delle blue chip, da segnalare B.Mps (-4,74%) e
B.P.Sondrio (-4,53%).
In rosso gli industriali. In particolare B.Unicem (-8,72% a
15,86 euro), dopo che Equita Sim ha abbassato il rating da buy a
hold, con tp ridotto del 28% a 20,2 euro per azione in quanto
l'emergenza da Covid-19 riduce notevolmente la visibilitá sulla
crescita e sulla domanda di cemento.
In flessione, poi, Fca (-5,99%), Prysmian (-5,14%), Leonardo Spa
(-2,52%), Ferrari (-2,55%) e Pirelli (-1,66%). Da segnalare Stm
(-3,83% a 18,47 euro), su cui Goldman Sachs ha ridotto il prezzo
obiettivo da 22,5 a 16,5 euro, confermando la raccomandazione
neutral, dopo aver rivisto al ribasso le loro stime per tener conto
dell'impatto del coronavirus.
Contiene le perdite Cnh I., che ha registrato un -0,79%. Bene le
utility, tra cui Hera (+2,55%), Terna (+2,9%), Italgas (+0,46%) e
Snam (+0,1%).
Tra le mid cap, denaro su Astm (+4,61%), De'Longhi (+3,26%) e
Acea (+3,21%). In salita anche Mediaset (+0,89% a 1,88 euro), dopo
la notizia dell'uscita del Ceo Max Conze comunicata da
ProsiebenSat1, societá in cui Mediaset ha una quota del 20,1%.
Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione hold e il prezzo
obiettivo a 1,7 euro sul titolo.
Hanno perso terreno Dovalue (-10,62%), Fincantieri (-9%), Marr
(-8,77%) e Sogefi (-7,23%). Da segnalare Avio (-1,07% a 11,06
euro), su cui Banca Akros ha ridotto il target price a 14 euro da
18,5 euro, confermando a buy il rating.
Sull'Aim, in luce Frendy E. (+7,69%), che ha chiuso il 2019 con
un utile netto consolidato di 82 migliaia euro, in miglioramento
rispetto alla perdita di 4,325 mln del 2018.
cm
chiara.migliaccio@mfdowjones.it
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March 27, 2020 12:53 ET (16:53 GMT)
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