di Paolo Panerai

Ai tempi del virus gli appelli non mancano. E con coscienza il presidente Giuseppe Conte li ascolta tutti, ancor più li ascolta il presidente Sergio Mattarella. Crediamo tuttavia che quello che segue, proposto da MF-Milano Finanza, che si prefiggeva di avere 100 firme rappresentative dell'economia italiana, mentre il numero va verso il raddoppio, sia cruciale. Non vi è dubbio che il presidente Conte abbia piena cognizione dell'urgenza che si varino almeno 300 miliardi di garanzie da far affluire alle banche attraverso Cdp, che deve garantire al 90% le banche, perché immettano nel sistema almeno 300 miliardi. La Francia lo ha fatto da giorni, anche se segue l'Italia nelle richieste all'Europa. E in Francia il virus ha colpito dopo. Il presidente Emmanuel Macron attraverso la banca pubblica BpiFrance ha garantito che le aziende ricevano almeno tre mesi di fatturato. Sappiamo che il presidente Conte sta lavorando in questa direzione. Deve riuscire a non perdere un giorno in più perché, come dice Mario Draghi, è indispensabile finanziare e mettere in cassa integrazione le persone, ma se non si fa presto e bene, superando il cancro della burocrazia (siamo in guerra, signori), fra poco moltissime aziende chiuderanno per morte naturale. I cassintegrati diventeranno disoccupati. Una grande depressione colpirà il Paese e le industrie concorrenti delle italiane conquisteranno il mercato. Signor Presidente, ha fatto miracoli improvvisandosi presidente del Consiglio dei ministri. Questo decreto non deve tardare più di qualche ora. O sarà il disastro. Vuole forse essere da meno di Macron? Grazie.

 

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April 03, 2020 02:06 ET (06:06 GMT)

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