L'azionario europeo ha chiuso l'ultima seduta della settimana in flessione, dopo aver accelerato al ribasso in scia al peggioramento di Wall Street. I cali più accentuati tra le princiapali piazze europee sono stati registrati proprio dal Ftse Mib, che ha segnato -2,67% a 16384 punti.

La Borsa statunitense ha recuperato terreno, dopo un'apertura in calo, per poi tornare a scendere. Il Dow Jones, al momento cede l'1,81%.

A pesare sul sentiment del mercato, da un lato il prezzo del petrolio Usa, che tratta in netto rialzo ma ben al di sotto dei massimi intraday, dall'altro i nuovi dati macro statunitensi che hanno mostrato l'impatto senza precedenti che la pandemia di coronavirus sta avendo sull'attivitá economica.

L'economia degli Stati Uniti, infatti, ha perso 701.000 posti di lavoro nei settori non agricoli a marzo, un dato nettamente peggiore del consenso degli economisti che si aspettavano calo di 10.000 unitá. I nuovi posti di lavoro persi dal settore privato sono invece risultati pari a 713.000 unitá.

Sempre a febbraio, il tasso di disoccupazione è salito al 4,4%, piú di

quanto atteso dal consenso degli economisti al 3,7%.

Per quanto riguarda l'Eurozona, l'indice Pmi composito finale di marzo, elaborato da Ihs Markit, è crollato a 29,7 punti dai 51,6 di febbraio. Il dato ha deluso anche il consenso degli economisti a quota 31,4. L'indice finale relativo al settore dei servizi è invece sprofondato a 26,4 punti rispetto ai 52,6 punti del mese precedente, al di sotto dei 28,4 punti del preliminare e dei 28,3 del consenso.

Entrando nel dettaglio dei singoli Stati, il Pmi servizi definitivo

della Germania di marzo è sceso a 31,7 punti rispetto ai 52,5 di

febbraio, al di sotto dei 34,5 della lettura preliminare e dei 34,3 del

consenso. L'indice Pmi servizi francese si è attestato a 27,4 punti rispetto ai 52,5 del mese precedente, in calo rispetto al preliminare e al consenso a quota 29.

Infine a livello italiano, la lettura del Pmi servizi si è attestata a

17,4 punti dai 52,1 di febbraio, deludendo le attese a quota 22 punti.

A piazza Affari, in forte rialzo Atlantia (+3,86%), in rally da diversi giorni con un progresso che nelle ultime sedute ormai è superiore al 20%. Tengono banco le attese circa una possibile intesa con il Governo, che preveda tra le altre cose la discesa della stessa Atlantia sotto il 50% di Aspi, e i positivi giudizi degli analisti.

Focus sul comparto oil. Il prezzo del petrolio Usa tratta in netto rialzo ma ben al di sotto dei massimi intraday poiché gli investitori temono che le proposte di massicci tagli alla produzione da parte dei principali produttori di greggio possano andare incontro a ritardi o altri intoppi. Il greggio sale in scia alla notizia che un'alleanza di produttori di petrolio guidata dall'Arabia Saudita e dalla Russia dovrebbe discutere di tagli alla produzione di almeno 6 milioni di barili lunedì, e considera di invitare i produttori statunitensi a partecipare. Bene Tenaris (+0,7%), mentre chiudono in territorio negativo Eni (-5,21%) e Saipem (-1,78%).

In evidenza Finecobank (+4,68%) e Nexi (+0,86%). Tra le utility, bene Italgas (+0,87%). In flessione, invece, Snam (-4,61%) e Terna (-1,6%).

Contiene i cali Enel (-1,24%). La societá prosegue con successo la sua strategia in America Latina e intende aumentare la propria partecipazione nella controllata quotata cilena Enel Americas fino ad un ulteriore 2,7% del capitale, al fine di raggiungere la massima partecipazione attualmente consentita dallo statuto di Enel Americas, pari al 65%.

In evidenza, poi, Leonardo Spa (+3,85%), con il mercato che punta sulla conferma della cedola. Segue B.Unicem (+0,28%), mentre hanno perso terreno Ferrari (-6,61%), Prysmian (-4,19%), Stm (-2,95%), Cnh I. (-2,25%) e Fca (-1,35%).

In forte calo Azimut H. (-4,32%), Campari (-4,17%) e Amplifon (-3,46%). In rosso Unipol (-3,2%), che, preso atto delle raccomandazione dell'Ivass, ha sospeso la proposta di distribuzione del dividendo previsto all'OdG dell'assemblea di bilancio del 30 aprile.

In perdita anche il settore bancario: Intesa Sanpaolo -7,55%, Unicredit -3,53%, Ubi B. -1,87%, Mediobanca -1,82%, Banco Bpm -1,78%. Da segnalare Bper (-0,48%): dopo tre anni di vita si è sciolto, "per risoluzione consensuale", il 30 marzo, il patto parasociale "Patto dei Soci Storici" sulle azioni di Bper Banca.

Tra le mid cap, denaro su Sogefi (+4,27%), Inwit (+2,48%) e Maire T. (+1,96%). In calo, invece, Ovs (-8,06%), Brembo (-7,66%) e Dovalue (-7,24%).

In flessione anche Piaggio (-4,47% a 1,43 euro). Gli analisti di Equita Sim (rating hold, prezzo obiettivo a 2,7 euro) evidenziano l'impatto dell'emergenza coronavirus sul mercato delle due ruote a marzo, sceso del 66% in Italia e del 46% in Spagna.

Sull'Aim, in rally Agatos (+15,56%), che prosegue i guadagni della vigilia (+5,63%). La società, qualora venga approvata in assemblea la proroga della scadenza del prestito obbligazionario convertibile "Agatos 2018-2020 7%", pagherá una cedola intermedia ai portatori l'11 aprile.

cm

chiara.migliaccio@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

April 03, 2020 11:57 ET (15:57 GMT)

Copyright (c) 2020 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni ST Microelectronics (BIT:STM)
Storico
Da Feb 2024 a Mar 2024 Clicca qui per i Grafici di ST Microelectronics
Grafico Azioni ST Microelectronics (BIT:STM)
Storico
Da Mar 2023 a Mar 2024 Clicca qui per i Grafici di ST Microelectronics