Partenza in flessione, come da attese, per le principali piazze europee, con il Ftse Mib che scende dell'1,44%, il Dax dell'1,96%, il Cac-40 dell'1,94% e il Ftse-100 dell'1,65%.

A pesare sul mercato il crollo senza precedenti dei prezzi del petrolio, passati ieri per la prima volta nella storia in territorio negativo. Al momento il greggio Ue è in calo del 6,5% a 23,91 usd, minimi da 17 anni.

Sul fronte dei dati macro, il tasso di disoccupazione Ilo in Gran Bretagna si è attestato al 4% a febbraio, al di sopra del consenso degli economisti al 3,9%. Il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione è aumentato a marzo di 12.100 unitá, attestandosi al 3,5% della forza lavoro.

A piazza Affari, focus sul comparto oil in scia al tonfo verticale dell'oro nero con i future sul petrolio Usa a maggio che sono precipitati ieri in territorio negativo per la prima volta nella storia: Eni -3,02%, Saipem -2,48%, Tenaris -2,19%.

L'Arabia Saudita e altri Paesi membri dell'Opec starebbero prendendo in considerazione la possibilitá di ridurre la produzione di petrolio il prima possibile, piuttosto che aspettare fino al mese prossimo, quando diventerá effettivo il taglio all'ouput con gli Stati Uniti e la Russia stabilito nell'ultima riunione del cartello.

In forte calo gli industriali. In particolare, Leonardo Spa (-2,86%), B.unicem (-2,31%), Fca (-1,91%), Cnh I. (-1,77%), Pirelli (-1,76%), Stm (-1,52%), Prysmian (-0,82%). Resiste ai cali Ferrari (+0,79%).

Male Amplifon (-2,52%), Azmit H. (-2,08%), B.Generali (-2%) e Tim (-1,89%). Segue Nexi (-0,64% a 13,16 euro), su cui Deutsche Bank ha ridotto il target price a 17 euro da 21 euro, confermando a buy il rating, per riflettere il temporaneo rallentamento della crescita.

In flessione anche il settore bancario: Intesa Sanpaolo -1,94%, Ubi B. -1,48%, Banco Bpm -1,35%, Mediobanca -1,32%, Bper -0,36%. Lo spread Btp/Bund al momento è poco mosso a 239,559 punti base, rispetto ai 238,955 pb della chiusura di ieri in attesa della pubblicazione dell'indice Zew tedesco, della riunione del Consiglio europeo e della decisione di S&P sul rating dell'Italia.

Resistono intorno alla parità le utility. In particolare Italgas (+0,53%), Hera (+0,06%), Terna (invariata), A2A (-0,2%), Snam (-0,6%). In rialzo Juventus (+1,1%), S.Ferragamo (+0,74%) e Campari (+0,59%), titolo che ieri ha segnato -3,17%.

Tra le mid cap, bene Dea Capital (+4,47%), Danieli (+1,26%) e Ascopiave (+1,23%), mentre perdono terreno El.En (-32,32%), Astaldi (-2,85%) e Saras (-2,8%).

Da segnalare Sogefi (-4,52%), che nel primo trimestre dell'anno ha registrato una perdita pari a 5,6 milioni rispetto a un utile di 1,6 milioni nel primo trimestre 2019.

Sull'Aim, in rosso Clabo (-8,7%). Il dato aggregato del primo

trimestre dell'azienda evidenzia un calo del giro d'affari al -25,3% a

9,77 milioni, con gli ordini che scendono del 25,6% a/a a 11,76 mln.

cm

chiara.migliaccio@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

April 21, 2020 03:32 ET (07:32 GMT)

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