Tim: domani assemblea di bilancio, oltre 60% capitale rappresentato
22 Aprile 2020 - 6:36PM
MF Dow Jones (Italiano)
Sarà l'insolita cornice dello studio notarile di Piergaetano
Marchetti, nel cuore di Milano, a ospitare domani pomeriggio
l'assemblea di bilancio di Tim.
L'ordine del giorno della riunione - a cui dovrebbe
'presenziare' oltre il 60% del capitale tramite il rappresentante
unico - prevede nella sessione ordinaria l'approvazione del
bilancio d'esercizio 2019 e il voto sulla destinazione dell'utile,
con la conseguente distribuzione di una cedola unitaria ordinaria
di 0,01 euro (0,0275 euro per le risparmio), in pagamento dal
prossimo 24 giugno.
Ai soci verrà poi chiesto di confermare in carica due
amministratori che sono già stati cooptati nei mesi precedenti in
seguito alle dimissioni dell'ex capo azienda Amos Genish - rimasto
nel Board come semplice consigliere dopo il ritiro delle deleghe -
e dell'ex Presidente Fulvio Conti, vale a dire Franck Cadoret e
Salvatore Rossi.
Devono essere poi approvati la relazione sulla politica in
materia di remunerazione e il Long Term Incentive Plan 2020-2022,
piano di compensi basato su strumenti finanziari.
Quanto alla trattazione in seduta straordinaria, verranno messe
ai voti alcune emissioni di titoli a servizio del Long Term
Incentive Plan e l'aggiornamento dell'articolo 5 dello Statuto.
Al vaglio dei soci finirà poi il Piano di azionariato dipendenti
2020, anche in questo caso supportato da più emissioni azionarie
a
servizio dell'iniziativa. L'ultimo punto all'OdG recita infine
'Nuove disposizioni in materia di equilibrio di genere', con
conseguenti modifiche dell'articolo 9 dello Statuto sociale.
Gioco forza, gli occhi (virtuali) saranno puntati su eventuali
aggiornamenti che i vertici del gruppo potrebbero fornire in merito
possibili contraccolpi sull'andamento del business derivanti dalla
crisi sanitaria in atto nel Paese. A questo proposito va comunque
ricordato come nelle righe finali della consueta lettera che
Presidente e a.d. hanno indirizzato ai soci in vista dell'assemblea
- i cui contenuti sono stati resi noti questa mattina - Rossi e
Gubitosi hanno dichiarato che "è ancora troppo presto per poter
valutare con ragionevole certezza quanti e quali saranno gli
impatti economici e sociali di quanto sta accadendo", pur essendo
"indubbio che le conseguenze si faranno sentire sia sul fatturato
delle imprese sia sul Pil mondiale".
Non sono esclusi possibili cenni relativi allo stato dell'arte
della partita forse più interessante che Tim ha in questo momento
al vaglio, vale a dire quella del confronto in atto con Open Fiber
(controllata pariteticamente da Enel e Cdp, con quest'ultima che è
anche azionista della stessa Tim con una quota del 9,89%).
Un'eventuale intesa tra le parti - che al momento non pare comunque
vicina - porterebbe a un matrimonio che metterebbe a fattor comune
le rispettive dorsali in fibra, con evidenti risparmi sul fronte
degli investimenti miliardari che entrambe le aziende devono oggi
affrontare per cablare l'intera penisola.
Proprio sul tema risparmi, Rossi e Gubitosi si sono soffermati
in un altro passaggio della lettera ai soci. Hanno infatti
sottolineato come gli accordi stretti nel corso dello scorso anno
con Santander (credito al consumo), Vodafone (merger delle torri) e
Google (servizi Cloud) abbiano consentito di salvare oltre tre
miliardi di euro. Munizioni che Tim destinerà in buona parte a
ridurre il proprio debito (23,8 mld a fine 2019), vera spina nel
fianco che da decenni ne limita l'azione. Su questo fronte, va
infine registrato l'avvio, pochi minuti fa, di un accelerated
bookbuilding da parte di Vodafone e Tim sull'8% della controllata
Inwit. Quanto raccolto dall'operazione servirà all'incumbent
italiano delle tlc proprio per spingere sul deleveraging.
ofb
(END) Dow Jones Newswires
April 22, 2020 12:21 ET (16:21 GMT)
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