Il listino milanese, dopo una seduta poco sopra la parità, ha accelerato chiudendo la seduta in rialzo, in scia ai rumors secondo cui la Bank of Japan starebbe considerando l'ipotesi di introdurre la possibilitá di effettuare acquisti illimitati di titoli di Stato. Il Ftse Mib ha segnato +1,47% a 17011 punti, registrando una performance leggermente migliore rispetto alle altre Borse europee.

Nel frattempo, Wall Street prosegue la seduta in progresso, con il Dow Jones che sale dell'1,13%. A sostenere il sentiment è il rimbalzo del petrolio, con il barile Usa che sale del 20% per le speculazioni su un possibile taglio della produzione in Texas.

Gli operatori intanto attendono gli sviluppi nel Consiglio europeo, in cui l'argomento principale sará come affrontare gli effetti sull'economia della crisi del coronavirus.

Sul fronte dei dati macro, l'indice Pmi composito dell'Eurozona preliminare di aprile, elaborato da Ihs Markit, si è attestato a 13,5 punti, crollato rispetto ai 29,7 di marzo e sotto le stime di consenso a 26 punti. L'indice preliminare relativo al settore dei servizi si è invece attestato a 11,7 punti, in forte calo rispetto ai 26,4 del mese precedente (23 punti il consenso). Quello manifatturiero è sceso a 33,6 punti dai 44,5 precedenti (40 punti il consenso).

Entrando nel dettaglio dei singoli Stati, il Pmi manifatturiero preliminare della Germania è sceso a 34,4 punti rispetto ai 45,4 di marzo (39 punti il consenso). L'indice preliminare relativo ai servizi tedeschi è invece risultato pari a 15,9 punti, in forte calo rispetto ai 31,7 di marzo (28,5 punti il consenso).

Il Pmi manifatturiero della Francia è risultato pari a 31,5 punti, in discesa rispetto ai 43,2 del mese precedente. Infine, l'indice Pmi servizi francese si è attestato a 10,4 punti, in forte calo rispetto ai 27,4 punti di marzo.

Infine, la fiducia dei consumatori tedeschi scenderá sui minimi

storici a maggio a causa della pandemia di coronavirus e delle relative

misure di contenimento. E' quanto emerge dall'indice eleborato da Gfk che è visto a -23,4 punti a maggio dai 2,3 della lettura rivista al ribasso di aprile.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (dato destagionalizzato) sono diminuite di 810.000 unitá a quota 4.427.000, rispetto al totale rivisto di sette giorni fa. Il consenso raccolto dal Wall Street Journal si attendeva un dato a quota 4,3 mln unitá.

A piazza Affari, in luce Atlantia (+8,04%). Secondo la stampa, il Ministero delle Infrastrutture sarebbe pronto al confronto interno al Governo. Se i tempi lo permetteranno il processo si potrebbe chiudere entro giugno. Il tema della revoca della concessione non sarebbe piú preso in considerazione, in favore del cambio del controllo di Aspi.

A sostenere il listino milanese il settore bancario, in forte rialzo da un lato per la netta contrazione dello spread Btp/Bund a 243,066 punti base, dall'altro grazie all'intervento della Bce.

La Banca Centrale europea ha, infatti, dichiarato che accetterá alcune obbligazioni classificate come spazzatura come garanzia per i suoi prestiti. Le banche potranno quindi continuare a utilizzare i titoli di Stato dell'Italia o della Spagna come garanzia per i prestiti della Bce, anche se i rating di tali paesi dovessero essere tagliati sotto l'investment grade.

In particolare, bene Mediobanca (+6,37%), Unicredit (+2,71%), Intesa Sanpaolo (+3,45%), Bper (+3,36%), Banco Bpm (+2,65%), Ubi B.(+1,41%).

In rally gli industriali: Cnh I. +5,87%, Stm +4,73%, Leonardo Spa +4,7%, Fca +3,52%, B.Unicem +1,97%, Pirelli +1,1%.

Sotto i riflettori anche Eni (+1,49% a 8,47 euro), su cui Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo da 10 a 10,5 euro, confermando la raccomandazione buy sul titolo, e Tenaris (+3,97%). Da segnalare poi Saipem (+1,53% a 2,26 euro), in scia ai giudizi positivi degli analisti dopo i conti del primo trimestre 2020. Il titolo è da comprare sia per Banca Imi (Tp a 3,4 euro), sia per Banca Akros (Tp 4,5 euro).

In rosso, invece, Diasorin (-3,58%), Amplifon (-2,21%) e Moncler (-1,02%). Chiusura debole anche per le utility, tra cui Snam (-1,43%), Italgas (-2,48%), A2A (-0,98%), Terna (-0,74%), Enel (-0,99%) e Hera (-0,37%).

Tra le mid cap, bene Astaldi (+15,25%), Astm (+7,02%) e Brembo (+5,72%), mentre hanno perso terreno Marr (-2,43%), El.En (-1,22%) e Ima (-1,16%).

In profondo rosso Inwit (-7,92% a 9,8 euro), dopo che Tim e Vodafone hanno annunciato di aver completato il piazzamento congiunto di una quota dell'8,6% sul mercato a 9,6 euro per azione.

Sull'Aim, in rally Nvp (+16,67%). In luce Digitouch (+4,91% a 1,17 euro), dopo che Envent ha confermato il rating outperform e tp di 2,31 euro per azione sul titolo.

cm

chiara.migliaccio@mfdowjones.it

 

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April 23, 2020 11:58 ET (15:58 GMT)

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