Imprese: Nomisma/Crif; Controvento, non perdano slancio
07 Maggio 2020 - 03:09PM
MF Dow Jones (Italiano)
Controvento, ossia come le imprese possono navigare in un'epoca
di emergenza Coronavirus. E' questo il lavoro di ricerca presentato
oggi durante in webinar organizzato da Nomisma e Crif.
Si tratta, spiega una nota, di uno studio capace di identificare
alcuni fattori strutturali che garantiscono alle imprese una
maggiore propensione alla competitività quali ad esempio la
localizzazione geografica, la dimensione d'impresa, l'appartenenza
a determinati settori.
Come risaputo dopo anni di crescita stagnante, a fine 2018
l'Italia è entrata in recessione tecnica; il dato aggregato
tuttavia, non è in grado di cogliere le differenze che
caratterizzano l'andamento dei singoli comparti industriali e delle
realtà imprenditoriali che operano sul territorio. All'interno di
un Paese che si è fermato, esistono comparti manifatturieri e
aziende capaci di registrare risultati eccellenti e fare da
traino.
Da queste considerazioni nasce un approccio metodologico che, a
partire da 71.115 società di capitali rappresentative della
dimensione e configurazione strutturale della manifatturiera
italiana (ricavi per 741 miliardi di euro - oltre il 70% del
mercato), ha consentito di individuare un gruppo ristretto di
imprese (4.829) in grado di navigare "Controvento".
I confini di Controvento sono stabiliti da stringenti criteri di
performance rispetto alle principali variabili
economico-finanziarie: Ricavi, Ebitda, Valore Aggiunto. Le soglie
identificate richiedono una performance pari o superiore alla media
manifatturiera e definiscono lo "standard di competitività
Controvento". Le 4.829 imprese Controvento rappresentano il 6,8%
delle imprese manifatturiere nel 2018, generano il 7,7% dei ricavi,
il 12,3% di valore aggiunto e il 18,8% dell'Ebitda complessivo.
Registrano ricavi in crescita almeno del 5% ogni anno, oltre l'11%
tra il 2018 e il risultato ottenuto mediamente nei cinque anni
precedenti, con un'elevata marginalità media (21,6% sui ricavi) che
non subisce battute di arresto. Paradigmatico della capacità di
traino di questa componente minoritaria ma molto performante è
l'andamento dell'Ebitda, il cui risultato finale 2018 (+0,7%) è
l'effetto compensativo del +27% segnato dalle imprese Controvento e
il -3,9% dalle Non-controvento (il 93,2% delle imprese
manifatturiere).
La configurazione di Controvento in termini di localizzazione
delle imprese, classi dimensionali, distribuzione dei ricavi e
rappresentatività settoriale differisce da quanto riscontrabile
osservando la manifattura nel suo complesso. In Controvento cresce
la rilevanza del tessuto produttivo delle regioni del Nord-est
(Trentino +17% nel numero di imprese e +65% nei ricavi, Emilia
Romagna +16% e +55%, Veneto +16% e +21%); cresce la quota di
imprese medie tra 50 e 250 addetti (+37% numerosità e +15%
l'apporto di ricavi); i ricavi si distribuiscono in maniera più
omogenea: il 10% delle imprese più grandi genera il 68% dei ricavi
contro il 76% della manifattura. Anche a livello settoriale si
possono individuare pattern specifici: alcuni comparti vedono
accentuare la propria rilevanza, mentre altri al contrario
subiscono un ridimensionamento. Questo anche perché all'interno di
comparti con tassi di crescita moderati e/o negativi, possano
essere individuate singole imprese che presentano un'innata
capacità di realizzare performance di tutto rilievo, rispondendo in
maniera efficace alle crescenti sfide competitive a cui è
assoggettato il proprio contesto economico.
"Perché è importante questa ricerca in un momento nel quale il
paese deve affrontare l'emergenza Coronavirus? I messaggi che se ne
possono trarre sono di due ordini di motivi. Primo, diventa quanto
mai fondamentale che il gruppo di imprese che traina il paese
riesca a non perdere troppo slancio. Se questo gruppo di testa
dovesse arretrare in misurare rilevante, il danno sarebbe
incalcolabile", dichiara Lucio Poma Responsabile Scientifico
Industria e Innovazione di Nomisma.
Le imprese Controvento hanno mostrato nell'ultimo triennio un
rapporto tra cassa e debiti correnti crescente e che ha raggiunto
il 50% a fine 2018 rispetto al dato mediano del 17% per l'universo
delle imprese italiane. Ciò le mette chiaramente in una posizione
di vantaggio nel sopravvivere in un contesto altamente critico e
volatile quale l'attuale lockdown e nel riaccendere più facilmente
i motori nella fase 2.
com/lab
(END) Dow Jones Newswires
May 07, 2020 08:54 ET (12:54 GMT)
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