Controvento, ossia come le imprese possono navigare in un'epoca di emergenza Coronavirus. E' questo il lavoro di ricerca presentato oggi durante in webinar organizzato da Nomisma e Crif.

Si tratta, spiega una nota, di uno studio capace di identificare alcuni fattori strutturali che garantiscono alle imprese una maggiore propensione alla competitività quali ad esempio la localizzazione geografica, la dimensione d'impresa, l'appartenenza a determinati settori.

Come risaputo dopo anni di crescita stagnante, a fine 2018 l'Italia è entrata in recessione tecnica; il dato aggregato tuttavia, non è in grado di cogliere le differenze che caratterizzano l'andamento dei singoli comparti industriali e delle realtà imprenditoriali che operano sul territorio. All'interno di un Paese che si è fermato, esistono comparti manifatturieri e aziende capaci di registrare risultati eccellenti e fare da traino.

Da queste considerazioni nasce un approccio metodologico che, a partire da 71.115 società di capitali rappresentative della dimensione e configurazione strutturale della manifatturiera italiana (ricavi per 741 miliardi di euro - oltre il 70% del mercato), ha consentito di individuare un gruppo ristretto di imprese (4.829) in grado di navigare "Controvento".

I confini di Controvento sono stabiliti da stringenti criteri di performance rispetto alle principali variabili economico-finanziarie: Ricavi, Ebitda, Valore Aggiunto. Le soglie identificate richiedono una performance pari o superiore alla media manifatturiera e definiscono lo "standard di competitività Controvento". Le 4.829 imprese Controvento rappresentano il 6,8% delle imprese manifatturiere nel 2018, generano il 7,7% dei ricavi, il 12,3% di valore aggiunto e il 18,8% dell'Ebitda complessivo. Registrano ricavi in crescita almeno del 5% ogni anno, oltre l'11% tra il 2018 e il risultato ottenuto mediamente nei cinque anni precedenti, con un'elevata marginalità media (21,6% sui ricavi) che non subisce battute di arresto. Paradigmatico della capacità di traino di questa componente minoritaria ma molto performante è l'andamento dell'Ebitda, il cui risultato finale 2018 (+0,7%) è l'effetto compensativo del +27% segnato dalle imprese Controvento e il -3,9% dalle Non-controvento (il 93,2% delle imprese manifatturiere).

La configurazione di Controvento in termini di localizzazione delle imprese, classi dimensionali, distribuzione dei ricavi e rappresentatività settoriale differisce da quanto riscontrabile osservando la manifattura nel suo complesso. In Controvento cresce la rilevanza del tessuto produttivo delle regioni del Nord-est (Trentino +17% nel numero di imprese e +65% nei ricavi, Emilia Romagna +16% e +55%, Veneto +16% e +21%); cresce la quota di imprese medie tra 50 e 250 addetti (+37% numerosità e +15% l'apporto di ricavi); i ricavi si distribuiscono in maniera più omogenea: il 10% delle imprese più grandi genera il 68% dei ricavi contro il 76% della manifattura. Anche a livello settoriale si possono individuare pattern specifici: alcuni comparti vedono accentuare la propria rilevanza, mentre altri al contrario subiscono un ridimensionamento. Questo anche perché all'interno di comparti con tassi di crescita moderati e/o negativi, possano essere individuate singole imprese che presentano un'innata capacità di realizzare performance di tutto rilievo, rispondendo in maniera efficace alle crescenti sfide competitive a cui è assoggettato il proprio contesto economico.

"Perché è importante questa ricerca in un momento nel quale il paese deve affrontare l'emergenza Coronavirus? I messaggi che se ne possono trarre sono di due ordini di motivi. Primo, diventa quanto mai fondamentale che il gruppo di imprese che traina il paese riesca a non perdere troppo slancio. Se questo gruppo di testa dovesse arretrare in misurare rilevante, il danno sarebbe incalcolabile", dichiara Lucio Poma Responsabile Scientifico Industria e Innovazione di Nomisma.

Le imprese Controvento hanno mostrato nell'ultimo triennio un rapporto tra cassa e debiti correnti crescente e che ha raggiunto il 50% a fine 2018 rispetto al dato mediano del 17% per l'universo delle imprese italiane. Ciò le mette chiaramente in una posizione di vantaggio nel sopravvivere in un contesto altamente critico e volatile quale l'attuale lockdown e nel riaccendere più facilmente i motori nella fase 2.

com/lab

 

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May 07, 2020 08:54 ET (12:54 GMT)

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