Gruppo Banca Ifis, utile a 26 milioni di euro nonostante effetto
Covid-19
Mestre (Venezia), 12 maggio 2020
- Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi e
presieduto dal Vicepresidente Ernesto Fürstenberg Fassio, ha
approvato i risultati relativi al primo trimestre
2020.
«Stiamo affrontando un periodo complesso, una
crisi globale imprevista, a cui abbiamo risposto con rapidità ed
efficienza. Banca Ifis ha tempestivamente implementato misure
incisive a tutela della salute e sicurezza di dipendenti e clienti
garantendo allo stesso tempo la piena operatività: il 93% delle
nostre persone in circa dieci giorni ha iniziato a operare in
modalità smart working e la Società ha continuato la sua attività
nel rispetto di tutte le normative» spiega Luciano
Colombini amministratore delegato di Banca Ifis.
«Gli impatti economici della pandemia Covid-19
sono certamente caratterizzati da una forte incertezza ma la
situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo
è solida e consente alla Banca di affrontare con fiducia
l’attuale crisi finanziaria: al 31 marzo abbiamo registrato un
aumento del CET1 all’11,12% (+0,16% rispetto al 31
dicembre 2019) e la liquidità disponibile è di circa 1,4
miliardi di euro.
I risultati del primo trimestre sono stati
impattati dal Covid-19, anche se i primi due mesi dell’anno
erano in linea con i target del Piano industriale. Nel
periodo sono state portate a termine alcune operazioni, come il
perfezionamento della vendita dell’immobile di Corso Venezia a
Milano, che ha comportato una plusvalenza di 24 milioni di euro e
la collocazione, con successo, di un’obbligazione senior di 400
milioni di euro coerentemente con la strategia di diversificazione
delle fonti di finanziamento. In linea con le tempistiche
stabilite, è stata avviata la ristrutturazione societaria e
organizzativa del business NPL e i lavori per la costruzione di una
piattaforma IT a supporto delle Piccole e Medie Imprese.
Nel mese di marzo, quando il diffondersi della
pandemia ha portato alla chiusura di molte attività economiche e ha
fortemente limitato le possibilità di movimento della popolazione,
abbiamo messo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione
per far fronte a questa sfida e gestire al meglio la nuova
situazione. Abbiamo accelerato i processi di trasformazione
digitale e in poche settimane, abbiamo fatto un grande salto
tecnologico, sperimentato nuove modalità di lavoro che ci hanno
permesso di raggiungere importanti obiettivi, a conferma del fatto
che il modello della Banca è agile e dinamico.
Abbiamo contattato oltre 5.000 clienti e
attivato circa 300 nuovi clienti, sviluppato nuovi prodotti e
servizi come i finanziamenti per le riconversioni industriali o il
potenziamento delle linee produttive legate all’emergenza. È stato
inoltre attivato un forte monitoraggio e presidio su alcuni settori
particolarmente impattati dal Covid-19. In poche settimane abbiamo
predisposto una piattaforma digitale per efficientare il processo
di erogazione dei nuovi crediti garantiti dallo Stato previsti dal
Decreto Cura Italia.
Abbiamo continuato a investire nel mercato dei
Non Performing Loans, partecipando attivamente ai processi di
cessione di crediti NPL unsecured e rafforzato l’attività di
recupero attraverso la modalità telefonica essendo state
temporaneamente sospese le attività della rete agenti. Per il
futuro, grazie alla nostra decennale esperienza nel settore,
confidiamo di continuare a effettuare buoni acquisti. Prevediamo,
inoltre, che l’impatto della chiusura dei tribunali sia temporaneo
e principalmente legato a più lunghe tempistiche di pagamento
piuttosto che a minori pagamenti. Banca Ifis, infatti, offre ai
suoi debitori rimborsi attraverso piani sostenibili di lungo
termine con una durata media del recupero del portafoglio tra i 5 e
i 7 anni.
Alla luce dell’eccezionalità di questa
situazione, data l’incertezza dell’evoluzione dell’emergenza e dei
suoi impatti nei prossimi mesi e nel rispetto dei principi di
prudenza, il Consiglio di Amministrazione della Banca, lo scorso 1°
Aprile ha deciso di attenersi responsabilmente alle indicazioni
delle Autorità di Vigilanza, proponendo il rinvio della
distribuzione dei dividendi per l’esercizio 2019, almeno fino al 1°
Ottobre 2020, e quindi di procedere al detto pagamento dopo tale
data ove, prima di allora, non siano state emanate disposizioni
normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di
Vigilanza ostative a ciò. Banca Ifis ha inoltre, valutato di
sospendere gli obiettivi economici e finanziari inclusi nel Piano
Industriale 2020-2022 che sarà rivisto e aggiornato appena il
contesto macroeconomico si sarà stabilizzato.
Il Consiglio di Amministrazione, gli organi di
controllo e la direzione della Società continuano a monitorare
costantemente l'evoluzione dell'emergenza derivante dalla
diffusione di Covid-19 e ad adottare tutte le decisioni e le misure
necessarie per affrontarla» conclude Luciano Colombini.
Principali dinamicheDATI RICLASSIFICATI 1
Al fine di dare piena attuazione al modello di
business del Gruppo, previsto dal Piano Industriale 2020-2022, sono
state introdotte talune modifiche ai settori operativi
precedentemente esposti: il Settore Imprese, ora rinominato
Commercial & Corporate Banking, aggrega le
attività commerciali rivolte alle imprese ed esclude i portafogli
creditizi erogati da Interbanca prima della acquisizione e posti in
run-off (precedentemente aggregati nel Settore Imprese); il Settore
NPL è stato mantenuto allineato al passato mentre
l’ultimo Settore, ora denominato Governance & Servizi e
Non Core, è stato integrato della sezione Non Core che
accoglie i portafogli esclusi da Commercial & Corporate
Banking.
Inoltre, si è proceduto a integrare
l’informativa di settore relativamente alle componenti di conto
economico fino a portare la visione dei risultati a livello di
utile netto.
I valori comparativi nel presente documento sono
stati riesposti in linea con la nuova presentazione dei settori di
attività.
Di seguito le principali voci economiche dei
risultati del Gruppo Banca Ifis del primo trimestre 2020.
Margine di
intermediazione1
Il margine di intermediazione consolidato, quasi
esclusivamente a causa degli effetti negativi legati all’emergenza
economico-sanitaria che ha investito il Paese nel mese di marzo e
che ha avuto come conseguenza il lockdown, risulta pari a 106
milioni di euro, in calo del 18,6% rispetto al corrispondente
periodo del 2019. La chiusura di tutte le attività produttive, e
nello specifico dei tribunali, ha di fatto impedito lo svolgersi
delle attività legali orientate all’ottenimento di precetti,
pignoramenti e ordinanze di assegnazione somme che sono quelle
tipicamente più redditizie per l’intero settore. Tutto questo ha
influito principalmente sul margine del Settore NPL che si attesta
a complessivi 43,2 milioni di euro rispetto ai 61,8 milioni di euro
del primo trimestre 2019 (-30,0%).
Il margine di intermediazione del Settore
Commercial & Corporate Banking, pari a 53,8 milioni di euro, è
in diminuzione dell’8,0%, rispetto al 31 marzo 2019. Contenuto il
calo dell’Area Factoring (-3,4%) rispetto a quello dell’Area
Leasing (-11,1%) e dell’Area Corporate Banking & Lending che ha
registrato - 32,0%, principalmente per il minore contributo del
“reversal PPA”3 rispetto all’omologo periodo del 2019.
Rettifiche di valore
nette1
Nel trimestre le rettifiche di valore nette per
rischio di credito ammontano a 18,5 milioni di euro rispetto ai
13,1 milioni di euro del 31 marzo 2019. Tali rettifiche sono
riferite principalmente ai maggiori accantonamenti nel “Settore
Governance & Servizi e Non Core” all’interno del quale ci sono
state delle svalutazioni analitiche calcolate su una singola
posizione rilevante, operante nel settore retail, che a causa della
chiusura delle attività commerciali per effetto del Covid-19 si è
ulteriormente deteriorata.
Costi
operativi
Diminuiscono dell’1,2%, a 73,5 milioni di euro,
i costi operativi del primo trimestre 2020 (74,4 milioni di euro al
31 marzo 2019). L’effetto della diminuzione dei ricavi dovuta al
Covid-19 ha influito sul cost/income ratio (rapporto tra costi
operativi e margine di intermediazione) che si attesta al 69,4%
rispetto al 57,2% del 31 marzo 2019.
Le spese per il personale
ammontano a 32,0 milioni di euro e sono sostanzialmente in linea
con il corrispondente periodo dell’esercizio precedente (31,4
milioni di euro al 31 marzo 2019).
Le altre spese amministrative,
sono in diminuzione del 6,5% e si attestano a 40,5 milioni di euro
contro i 43,3 milioni di euro al 31 marzo 2019, per effetto della
riduzione delle spese per acquisti di beni e servizi nonché della
voce imposte indirette e tasse, che ha più che compensato
l’incremento dei costi per i servizi professionali.
Gli altri proventi netti di
gestione, pari a 8,0 milioni di euro (7,0 milioni di euro
al 31 marzo 2019), sono riferiti principalmente ai ricavi derivanti
dal recupero di spese a carico di terzi, la cui relativa voce di
costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare
tra le spese legali e le imposte indirette, nonché da recuperi di
spesa connessi all’attività di leasing, in linea con il medesimo
periodo del precedente esercizio.
L’utile dell’operatività
corrente al lordo delle imposte ammonta a 38,1 milioni di
euro (-10,7% rispetto al 31 marzo 2019). Un risultato sul quale,
nonostante l’effetto positivo derivante dalla cessione
dell’immobile di Milano per 24,2 milioni di euro, incide
negativamente l’effetto connesso alla pandemia di Covid-19 che
somma: 9,4 milioni di euro di impatti sull’operatività del Settore
NPL legati alla chiusura dei tribunali a cui si aggiungono 6,9
milioni di euro di svalutazione di fondi OICR prevalentemente
legati a crediti deteriorati della ex Interbanca e 7,6 milioni di
euro di accantonamenti per rischio di credito e firma su un’unica
posizione singolarmente significativa.
L’utile netto di periodo del
Gruppo
Al 31 marzo 2020 l’utile netto si attesta a 26,4
milioni di euro rispetto ai 29,9 milioni di euro del 31 marzo 2019,
registrando un decremento dell’11,7%.
Focus sui singoli
settori
Con riguardo al contributo dei singoli Settori
alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 31 marzo
2020, si riportano di seguito le principali dinamiche:
Nel Settore Commercial
& Corporate Banking l’utile netto di periodo, che
contribuisce per il 41,2% al totale, si attesta a 10,9 milioni di
euro rispetto ai 16,5 milioni di euro al 31 marzo 2019 (-33,9%). A
fronte di un utile netto dell’Area Factoring in crescita a 8,5
milioni di euro il risultato è impattato dal calo dell’utile sia
nell’Area Leasing sia nell’Area Corporate Banking &
Lending.
·In particolare, il margine di intermediazione
dell’Area Factoring risulta in diminuzione del
3,4% rispetto all’omologo periodo dell’esercizio precedente. Tale
risultato è conseguenza del positivo contributo del margine di
interesse, in aumento di 0,8 milioni di euro, a cui si contrappone
una riduzione delle commissioni nette (2,1 milioni di euro),
condizionata da masse gestite in diminuzione per la congiuntura
negativa manifestatasi in conseguenza del Covid-19, nonché dalla
pressione competitiva sulle condizioni economiche applicate alla
clientela. Diminuiscono a 4,8 milioni di euro le rettifiche di
valore nette per rischio di credito (rispetto ai 6,9 milioni di
euro del primo trimestre 2019), una riduzione attribuibile a
maggiori riprese dovute principalmente ad incassi su posizioni
precedentemente svalutate o oggetto di write-off. I costi operativi
sono sostanzialmente allineati a quelli del corrispondente periodo
dell’esercizio precedente. L’effetto combinato di questi fattori ha
permesso un utile netto di periodo di 8,5 milioni di euro in
leggera crescita del 7,3% rispetto al 31 marzo 2019. Il totale dei
crediti verso la clientela dell’Area si attesta a 2.973,9 milioni
di euro (-7,9% rispetto a fine 2019).
·Nel primo trimestre 2020 l’Area
Leasing presenta un margine di intermediazione pari a 11,8
milioni di euro, in diminuzione dell’11,1% rispetto al 31 marzo
2019, a causa del maggior costo derivante da un minore margine
commissionale di circa 0,5 milioni di euro. Le rettifiche di valore
nette su crediti ammontano a 4,3 milioni di euro, in aumento di 2,8
milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2019. Un incremento
legato alla migrazione di controparti precedentemente non
deteriorate verso stati di rischio maggiormente penalizzanti. In
diminuzione del 10,4% i costi operativi che nel 2019 avevano
risentito di costi non ricorrenti quali sviluppi e consulenze
software non capitalizzabili e manutenzioni straordinarie della
sede di Mondovì. L’utile netto di periodo si attesta quindi a 2,4
milioni di euro rispetto ai 5,5 milioni di euro dei primi tre mesi
del 2019. L’ammontare dei crediti verso la clientela è pari a
1.403,5 milioni di euro (-3,1% rispetto al 31 dicembre 2019) come
conseguenza di una diminuzione dei volumi erogati nel trimestre (in
calo del 37% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio
precedente).
·Il margine di intermediazione dell’Area
Corporate Banking & Lending risulta in diminuzione del
32,0% rispetto al 31 marzo 2019, principalmente per effetto della
riduzione del valore del fair value dei fondi OICR in portafoglio.
Tale effetto è imputabile al peggioramento dei fattori di rischio
(liquidità e credito) nel corso del trimestre condizionati
negativamente dall’instabilità dei mercati nell’attuale contesto.
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 1,9 milioni di
euro, in aumento di 1,6 milioni di euro rispetto allo stesso
periodo del 2019, soprattutto in considerazione della crescita
degli impieghi. In crescita anche i costi operativi di circa 0,9
milioni di euro legati a costi del personale a supporto della
crescita prevista per gli impieghi dell’Area.In considerazione di
quanto sopra, il periodo registra una perdita di 71 mila euro
rispetto a un utile di 3,0 milioni di euro al 31 marzo 2019.Al 31
marzo 2020 il totale dei crediti verso clientela è pari a 879,1
milioni di euro, in crescita del 17,6% rispetto all’esercizio
precedente: risultano infatti in aumento sia gli impieghi connessi
alla finanza strutturata sia le nuove erogazioni alle PMI, in linea
con la strategia di sviluppo.
Il margine di intermediazione del
Settore NPL1 ammonta a 43,2 milioni di euro
(-30,0%) rispetto ai 61,8 milioni di euro al 31 marzo 2019, ed è
caratterizzato dalle seguenti voci.
La voce “Interessi attivi da costo
ammortizzato”, riferita agli interessi che maturano al tasso di
interesse effettivo originario, passa da 30,7 milioni di euro a
34,5 milioni di euro con un incremento del 12,4% dovuto
principalmente all’aumento delle masse di crediti al costo
ammortizzato, in cui l’apporto maggiore è da ricondursi per 17,2
milioni di euro al bacino dei precetti, pignoramenti e ODA, e per
6,7 milioni di euro al bacino dei piani di rientro.
In diminuzione, al contrario, la voce “Altre
componenti del margine di interesse” che include l’effetto
economico derivante della variazione dei cash flow attesi in
funzione dei maggiori o minori incassi realizzati o attesi rispetto
alle precedenti previsioni che diminuisce da 34,8 milioni di euro a
15,1 milioni di euro. Tale voce risente della chiusura dei
tribunali nel mese di marzo che ha significativamente ridotto,
rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente,
l’ottenimento di precetti, pignoramenti e ODA. Il conto economico
del primo trimestre 2019 includeva anche degli effetti positivi non
ricorrenti legati al primo consolidamento dell’ex Gruppo FBS.
Le commissioni nette sono sostanzialmente in
linea con il corrispondente trimestre dell’anno precedente e sono
quasi integralmente dovute all’apporto delle commissioni attive
derivanti dall’attività di servicing su portafogli di terzi.
I costi operativi sono in diminuzione del 15,7%
a 33,5 milioni di euro rispetto ai 39,7 milioni di euro del primo
trimestre del 2019. La contrazione è principalmente legata ai costi
variabili collegati al recupero dei crediti ed in particolar modo a
quelli relativi alle attività di recupero giudiziale. Analogamente
a quanto accaduto per i ricavi, la chiusura dei tribunali per
l’emergenza Covid-19 ha determinato l’arresto di una serie di
attività legali onerose di cui il Settore si serve per aumentare le
possibilità di recupero.
L’utile netto del periodo, pari a 6,8 milioni di
euro, mostra una contrazione di circa 8,7 milioni di euro le cui
determinanti sono dovute principalmente, come già specificato in
precedenza, a fattori negativi esterni che hanno investito tutto il
sistema economico nazionale.
Il margine di intermediazione del
Settore Governance & Servizi e Non Core si
attesta a 9,0 milioni di euro, in calo di circa 0,9 milioni di euro
rispetto al 31 marzo 2019. La variazione è legata ad una
diminuzione del margine di interesse principalmente causata dalla
progressiva riduzione del contributo del “reversal della PPA” 3
solo parzialmente compensata da minori svalutazioni di asset al
fair value e da un effetto positivo riconducibile all’attività di
negoziazione.
Per quanto concerne il costo del credito, si
evidenzia un incremento delle rettifiche nette che si attestano a
7,5 milioni di euro rispetto ai 4,4 milioni di euro del primo
trimestre 2019. Il principale contributo all’aumento delle
rettifiche è attribuibile alle svalutazioni analitiche calcolate su
una singola posizione rilevante allocata nel portafoglio in run off
dell’ex Interbanca e già oggetto di ristrutturazione in passato. In
crescita anche i costi operativi, guidati da maggiori
accantonamenti per fondi rischi ed oneri.
Il risultato del Settore accoglie inoltre la
plusvalenza, al netto dei relativi costi di vendita, di 24 milioni
di euro derivante dalla cessione dell’immobile di Milano in Corso
Venezia. La cessione di questo immobile, già classificato come
attività non correnti in via di dismissione per 25,6 milioni di
euro al 31 dicembre 2019, a seguito della sottoscrizione di una
offerta vincolante per la cessione dello stesso, è stata
perfezionata alla fine del mese di marzo 2020 con l’incasso
dell’intero corrispettivo.
L’utile netto di periodo del Settore ammonta a
8,8 milioni di euro rispetto ad una perdita di 2,0 milioni di euro
al 31 marzo 2019.
Al 31 marzo 2020, il totale dei crediti netti
del Settore ammonta a 1.073,4 milioni di euro, in crescita del
13,5% rispetto al dato al 31 dicembre 2019 (945,6 milioni di euro).
L’incremento è sostanzialmente legato all’attività di Finanza
Proprietaria (circa 160 milioni di euro) la quale, prevalentemente
attraverso l’acquisto di titoli governativi, ha più che compensato
la fisiologica riduzione dei portafogli in run-off del Settore.
Di seguito si riporta la composizione delle
principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 31 marzo
2020.
Crediti verso clientela
valutati al costo ammortizzato
Il totale dei crediti verso la clientela
valutati al costo ammortizzato è pari a 7.600,7 milioni di
euro, sostanzialmente linea rispetto il 31 dicembre 2019 (-0,7%).
Il Settore Commercial & Corporate Banking è in diminuzione del
-3,1% rispetto al saldo del 31 dicembre 2019, il Settore NPL è in
linea con il saldo al 31 dicembre 2019 (-0,7%), infine risulta in
aumento il Settore Governance & Servizi e Non Core (+13,5%
rispetto al saldo del 31 dicembre 2019).
Le attività deteriorate nette del
Settore Commercial & Corporate Banking si attestano al
31 marzo 2020 a 252,1 milioni di euro, in aumento di 25,7 milioni
di euro rispetto al valore al 31 dicembre 2019 (226,4 milioni di
euro) e sono cosi composte:
- Le sofferenze nette ammontano a 42,9 milioni di euro, sono
sostanzialmente stabili, si mantiene stabile anche il rapporto
sofferenze nette su totale crediti (0,8%).
- Le inadempienze probabili nette presentano un saldo di 87,1
milioni di euro in diminuzione dell’1,6% rispetto agli 88,6 milioni
di euro al 31 dicembre 2019 risultando stabili nonostante l’aumento
del coverage medio.
- Le esposizioni scadute deteriorate nette ammontano a 122,1
milioni di euro contro i 95,0 milioni di euro al 31 dicembre 2019
(+27,1%) con coverage ratio del 7,6% rispetto all’8,4% al 31
dicembre 2019; l'incremento delle esposizioni scadute deteriorate è
prevalentemente riferibile all’Area Factoring. Il Gross e il Net
ratio al 31 marzo 2020 risultano in crescita rispetto a fine 2019 e
sono rispettivamente pari a 2,4% e 2,3%.
Complessivamente, il Gross NPE ratio del Settore
Commercial & Corporate Banking è in crescita rispetto al 31
dicembre 2019 e pari a 9,3% mentre il Net NPE ratio è pari a 4,8%
(4,2% al 31 dicembre 2019).
Raccolta
Nel corso del primo trimestre 2020 il Gruppo ha
proseguito la strategia di consolidamento della raccolta wholesale
con l’obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla
raccolta retail. In linea con questa strategia, nel periodo, sono
state realizzate operazioni sul mercato del debito con investitori
istituzionali. Al 31 marzo 2020 il totale della raccolta è di
8.468,5 milioni di euro, in linea con il dato di fine esercizio
2019, e la struttura del funding risulta così composta:
- 57,8% Clientela;
- 17,4% Titoli di debito;
- 12,8% ABS;
- 9,3% TLTRO;
- 2,7% Altro.
Al 31 marzo 2020 i debiti verso la
clientela si attestano a 4.894,3 milioni di euro (-7,4%
rispetto al 31 dicembre 2019), per effetto di una diminuzione della
raccolta retail (Rendimax e Contomax) che passa da 4.790,9 milioni
di euro al 31 dicembre 2019 a 4.528,6 milioni di euro al 31 marzo
2020.
I debiti verso banche ammontano
a 1.014,4 milioni di euro (+5,7% rispetto al 31 dicembre 2019). La
voce è riferita prevalentemente alle tranche TLTRO sottoscritte
rispettivamente nel 2017 e a fine 2019 e pari complessivamente a
791,5 milioni di euro, depositi a scadenza presso altre banche per
166,7 milioni di euro e 56,2 milioni di euro relativi ad altri
conti correnti e finanziamenti.
I titoli in circolazione
ammontano a 2.559,8 milioni di euro, la voce comprende per
complessivi 1.085,4 milioni di euro (1.150 milioni di euro al 31
dicembre 2019) i titoli emessi dalla società veicolo, nell’ambito
dell’operazione di cartolarizzazione di crediti commerciali posta
in essere a fine 2016. Sono incluse altresì le obbligazioni senior
emesse da Banca Ifis per 1.006,9 milioni di euro, inclusivi di
interessi, nonché il bond Tier 2 per 406,3 milioni di euro,
inclusivi di interessi. La residua parte dei titoli in circolazione
al 31 marzo 2020 si riferisce ad un prestito obbligazionario per
60,7 milioni di euro emesso, a suo tempo, dall’incorporata
Interbanca.
Patrimonio e
ratio
Si rafforza il patrimonio netto
consolidato del Gruppo che, al 31 marzo 2020, sale a
1.542,4 milioni di euro rispetto ai 1.539,0 milioni di euro del 31
dicembre 2019.
I coefficienti del solo Gruppo Banca Ifis, senza
considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La
Scogliera, al 31 marzo 2020 si attestano per il
CET1 al 14,59% (rispetto al 14,28% al 31 dicembre
20194), per il TIER1 a 14,59% (14,28% al 31
dicembre 20194) e per il Total Capital al 19,07%
(rispetto al 18,64% del dato al 31 dicembre 20194).
I coefficienti con il consolidamento prudenziale
in La Scogliera al 31 marzo 2020 si attestano per il
CET1 all’11,12% (rispetto al 10,96% al 31 dicembre
20194), per il TIER1 all’11,72% (11,56% al 31
dicembre 20194) e per il Total Capital al 14,80%
(rispetto al 14,58% del dato al 31 dicembre 20194).
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri non comprendono gli utili
generati dal Gruppo Bancario al 31 marzo 2020 in quanto non oggetto
di attestazione da parte del revisore legale. Le medesime grandezze
includono invece gli utili generati dal Gruppo Bancario al 31
dicembre 2019 al netto del dividendo approvato e sospeso.
Si segnala inoltre che, Banca d’Italia, ha
comunicato al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2020, in
continuità con il 2019, i seguenti requisiti di capitale a livello
consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di
conservazione del capitale:
- coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari
all’8,12%, vincolante nella misura del 5,62%;
- coefficiente di capitale di classe 1 (TIER1 ratio) pari al
10,0%, vincolante nella misura del 7,5%;
- coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al
12,5%, vincolante nella misura del 10,0%.
Il Gruppo Banca Ifis soddisfa al 31 marzo 2020 i
predetti requisiti prudenziali.
Fatti di rilievo avvenuti nel
periodo
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di
trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica
costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati
stampa. Si rimanda alla sezione “Investor Relations” e alla sezione
“Media Press” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per
visualizzare tutti i comunicati stampa.
Di seguito una sintesi dei fatti di maggior
rilievo avvenuti nel periodo.
Presentato il Piano industriale
triennale 2020-2022
Il 13 gennaio 2020 il Consiglio di
Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale
2020-2022. Il Piano è stato presentato alla comunità finanziaria il
14 gennaio.
Banca Ifis: collocato con successo bond
Senior Preferred da 400 milioni di euro con scadenza 25 giugno
2024
Il 18 febbraio 2020 Banca Ifis (rating Fitch BB+
outlook stabile) ha concluso con successo il collocamento di
un’emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred destinata a
investitori professionali per un ammontare pari a 400 milioni di
euro. L’obbligazione, emessa nell’ambito del Programma EMTN,
rientra nella strategia di funding prevista dal Piano Industriale
2020-2022 che prevede una maggiore diversificazione delle fonti di
finanziamento. La transazione ha riscontrato una forte domanda con
ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri,
superiori di quasi tre volte l’importo allocato. Il reoffer price è
di 99,692 per un rendimento a scadenza dell’1,82% ed una cedola
pagabile annualmente dell’1,75%.
Dimissioni del Consigliere di
Amministrazione Alessandro Csillaghy De Pacser
In data 31 marzo 2020 il dott. Alessandro
Csillaghy De Pacser ha rassegnato le dimissioni dalla carica di
Consigliere di Amministrazione della Capogruppo per dedicarsi
completamente al progetto di sviluppo internazionale del business
del Gruppo e agli incarichi nelle Controllate estere. Alla data
delle dimissioni il Consigliere non risulta titolare di azioni
della Società e, in linea con la politica di remunerazione adottata
dal Gruppo Banca Ifis, la cessazione dalla carica non ha comportato
l’erogazione di indennità o altri benefici.
Fatti di rilievo successivi alla
chiusura del periodo
Comunicazione in merito alla Politica di
distribuzione dei dividendi relativi all’esercizio
2019
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis,
riunitosi il 1° Aprile 2020 in via straordinaria, dando seguito
alla raccomandazione di Banca d’Italia del 27 marzo 2020 in merito
alla politica dei dividendi nel contesto della pandemia da
Covid-19, ha deciso di attenersi responsabilmente alle indicazioni
delle Autorità di Vigilanza, proponendo il rinvio della
distribuzione dei dividendi per l’esercizio 2019 almeno fino al 1°
Ottobre 2020 e, quindi, di procedere al detto pagamento dopo tale
data ove, prima di allora, non siano state emanate disposizioni
normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di
Vigilanza ostative a ciò. Nel rispetto delle disposizioni
applicabili e fermo il fondamentale presidio della solidità
patrimoniale del Gruppo, Banca Ifis è fiduciosa di poter dare
esecuzione alla distribuzione dei dividendi non appena, dopo il 1°
Ottobre 2020, le condizioni lo consentano.
L’Assemblea degli azionisti approva il
bilancio 2019
L’Assemblea ordinaria degli azionisti di Banca
Ifis S.p.A. riunitasi il 23 Aprile 2020 ha approvato il bilancio
relativo all’esercizio 2019 e il rinvio della distribuzione del
dividendo di euro 1,10 per azione a valere sull’esercizio 2019
almeno fino al 1° Ottobre 2020 per procedere al pagamento dopo tale
data ove le condizioni lo consentano, così come proposto dal
Consiglio di Amministrazione della Banca. Approvate anche: le
Politiche di remunerazione del Gruppo Banca Ifis di cui alla
“Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui
compensi corrisposti” per l’esercizio 2020, l’aggiornamento del
regolamento assembleare e la proposta dell’azionista La Scogliera
di nominare come nuovo amministratore Riccardo Preve in
sostituzione del consigliere dimissionario Alessandro Csillaghy De
Pacser.
Negoziazione in esclusiva per il 70,77%
del capitale Farbanca S.p.A.
In data 10 Aprile 2020 Banca Ifis ha presentato
un’offerta vincolante per l’acquisizione del 70,77% del capitale
sociale di Farbanca S.p.A. (società detenuta da Banca Popolare di
Vicenza), il cui restante 29,23% fa capo a 450 piccoli azionisti,
prevalentemente farmacisti. L’offerta, con validità 90 giorni, è
subordinata al rilascio delle necessarie autorizzazioni.
Successivamente, in data 11 Maggio 2020, la Banca ha comunicato di
essere entrata in una fase di negoziazione in esclusiva la cui
scadenza è prevista il prossimo 29 Maggio.
Dichiarazione del dirigente preposto
alla redazione dei documenti contabili societari
Il dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, Mariacristina Taormina, dichiara ai
sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza
che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato
corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture
contabili.
Disclaimer
Gli impatti economici sulle diverse società del
gruppo della pandemia Covid-19 sono attualmente caratterizzati da
una forte incertezza. La situazione economica, patrimoniale e
finanziaria del Gruppo è solida e consente alla Banca di affrontare
l’attuale crisi finanziaria.
Tuttavia, data l'incertezza dell'evoluzione
dell'emergenza del Covid-19, e nel rispetto dei principi di
prudenza, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di sospendere
gli obiettivi economici e finanziari inclusi nel Piano Industriale
2020-2022, che sarà rivisto e aggiornato appena il contesto
macroeconomico si sarà stabilizzato.
I risultati del primo trimestre 2020 includono
gli impatti del Covid-19 ragionevolmente prevedibili al 31 Marzo
2020. È possibile che il Covid-19 non esaurisca i suoi impatti
negativi nel primo trimestre 2020 ma abbia ulteriori impatti
negativi nei prossimi trimestri, al momento non prevedibili in
termini di tempistica e importo.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis,
dando seguito alla raccomandazione di Banca d’Italia del 27 Marzo
2020, ha deciso di attenersi responsabilmente alle indicazioni
delle Autorità di Vigilanza proponendo il rinvio della
distribuzione dei dividendi per l’esercizio 2019 almeno fino al 1°
Ottobre 2020 e, quindi, di procedere al detto pagamento dopo tale
data ove, prima di allora, non siano state emanate disposizioni
normative regolamentari o raccomandazioni delle Autorità di
Vigilanza ostative a ciò.
La solida posizione patrimoniale del Gruppo e la
capacità riorganizzativa dimostrata anche in occasione
dell’emergenza Covid-19, salvo ulteriori peggioramenti del contesto
che considerate l’eccezionalità e l’incertezza attuale non possono
essere esclusi, consentirà comunque a Banca Ifis di proseguire,
come nel passato, a una remunerazione sostenibile degli
azionisti.
Il Consiglio di Amministrazione, gli organi di
controllo e la direzione della Società continuano a monitorare
costantemente l'evoluzione dell'emergenza derivante dalla
diffusione del Covid-19 e ad adottare tutte le decisioni e le
misure necessarie per affrontarla.
Schemi di Bilancio
Riclassificati
Le rettifiche/riprese di valore nette su crediti
afferenti al Settore NPL sono state interamente riclassificate fra
gli Interessi attivi e proventi assimilati al fine di dare una
rappresentazione maggiormente aderente alle peculiarità di tale
business e quale parte integrante del rendimento.
Stato Patrimoniale Consolidato
Riclassificato
VOCI DELL’ATTIVO (in migliaia di Euro) |
31.03.2020 |
31.12.2019 |
Cassa e disponibilità liquide |
60 |
56 |
Attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto a
conto economico |
31.162 |
24.313 |
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con
impatto a conto economico |
103.743 |
112.785 |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva |
1.215.355 |
1.173.808 |
Crediti verso banche valutati al costo ammortizzato |
628.756 |
626.890 |
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato |
7.600.742 |
7.651.226 |
Partecipazioni |
6 |
6 |
Attività materiali |
109.632 |
106.301 |
Attività immateriali |
61.893 |
60.919 |
di cui: |
|
|
- avviamento |
39.500 |
39.542 |
Attività fiscali: |
389.964 |
391.185 |
a) correnti |
56.185 |
56.869 |
b) anticipate |
333.779 |
334.316 |
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione |
- |
25.560 |
Altre attività |
351.303 |
352.975 |
Totale dell'attivo |
10.492.616 |
10.526.024 |
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (in migliaia di
Euro) |
31.03.2020 |
31.12.2019 |
Debiti verso banche |
1.014.365 |
959.477 |
Debiti verso clientela |
4.894.280 |
5.286.239 |
Titoli in circolazione |
2.559.834 |
2.217.529 |
Passività finanziarie di negoziazione |
27.128 |
21.844 |
Passività fiscali: |
68.066 |
69.018 |
a) correnti |
33.023 |
28.248 |
b) differite |
35.043 |
40.770 |
Altre passività |
340.134 |
390.022 |
Trattamento di fine rapporto del personale |
9.708 |
9.977 |
Fondi per rischi e oneri |
36.671 |
32.965 |
Riserve da valutazione |
(24.339) |
(3.037) |
Riserve |
1.381.676 |
1.260.238 |
Sovrapprezzi di emissione |
102.285 |
102.285 |
Capitale |
53.811 |
53.811 |
Azioni proprie (-) |
(3.012) |
(3.012) |
Patrimonio di pertinenza di terzi (+ / -) |
5.583 |
5.571 |
Utile (perdita) di periodo (+/-) |
26.426 |
123.097 |
Totale del passivo e del patrimonio netto |
10.492.616 |
10.526.024 |
Conto Economico Consolidato
Riclassificato
VOCI (in migliaia di Euro) |
31.03.2020 |
31.03.2019 |
Margine di interesse |
91.416 |
115.264 |
Commissioni nette |
21.097 |
23.828 |
Altre componenti del margine di intermediazione |
(6.561) |
(8.983) |
Margine di intermediazione |
105.952 |
130.109 |
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito |
(18.512) |
(13.088) |
Risultato netto della gestione finanziaria |
87.440 |
117.021 |
Spese amministrative: |
(72.549) |
(74.768) |
a) spese per il personale |
(32.029) |
(31.447) |
b) altre spese amministrative |
(40.520) |
(43.321) |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
(4.889) |
(2.512) |
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali e
immateriali |
(4.039) |
(4.062) |
Altri oneri/proventi di gestione |
7.978 |
6.978 |
Costi operativi |
(73.499) |
(74.364) |
Utile (Perdite) da cessioni di investimenti |
24.161 |
- |
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte |
38.102 |
42.657 |
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente |
(11.660) |
(12.716) |
Utile (perdita) del periodo |
26.442 |
29.941 |
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi |
16 |
21 |
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della
Capogruppo |
26.426 |
29.920 |
Indicatori patrimoniali
FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
(in migliaia di euro) |
31.03.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
994.910 |
1.008.865 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.048.554 |
1.064.524 |
Totale Fondi propri |
1.323.900 |
1.342.069 |
Totale attività ponderate per il rischio |
8.947.456 |
9.206.155 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
11,12% |
10,96% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
11,72% |
11,56% |
Ratio – Totale Fondi propri |
14,80% |
14,58% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri al 31 marzo 2020 non includono
gli utili generati dal Gruppo Bancario nel medesimo periodo in
quanto non oggetto di attestazione da parte del revisore legale
FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI:
PERIMETRO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA IFIS
(in migliaia di euro) |
31.03.2020 |
31.12.2019 |
Capitale primario di classe 1 (CET1) |
1.303.361 |
1.312.821 |
Capitale di classe 1 (T1) |
1.303.361 |
1.312.821 |
Totale Fondi propri |
1.703.825 |
1.713.198 |
Totale attività ponderate per il rischio |
8.933.879 |
9.190.900 |
Ratio – Capitale primario di classe 1 |
14,59% |
14,28% |
Ratio – Capitale di classe 1 |
14,59% |
14,28% |
Ratio – Totale Fondi propri |
19,07% |
18,64% |
Il capitale primario di classe 1, il capitale di
classe 1 e il totale Fondi propri al 31 marzo 2020 non includono
gli utili generati dal Gruppo Bancario nel medesimo periodo in
quanto non oggetto di attestazione da parte del revisore legale
- 20200512_Banca IFIS_Utile a 26 milioni nonostante effetto
Covid_ITA
Grafico Azioni Banca IFIS (BIT:IF)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Banca IFIS (BIT:IF)
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Da Apr 2023 a Apr 2024