Venezuela: nuova stretta Usa su commercio petrolio
03 Giugno 2020 - 11:11AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'amministrazione del presidente americano, Donald Trump, ieri
ha intensificato le sanzioni nei confronti del regime venezuelano
guidato da Nicolas Maduro, inserendo nella 'black list' quattro
società dell'industria petrolifera del Paese.
Sanzionando le società e le loro petroliere, registrate nelle
Isole Marshall e in Grecia, il dipartimento del Tesoro americano
sta cercando di interrompere il flusso di entrate di cui il
presidente Maduro ha bisogno per preservare il suo potere. Colpire
il settore privato con sanzioni finanziarie aiuta anche
l'amministrazione Usa a evitare uno scontro militare, sostengono i
funzionari statunitensi.
Mentre la Russia, uno degli ultimi alleati di Maduro al mondo,
fornisce supporto logistico al settore energetico venezuelano
contro la costosa campagna di sanzioni statunitensi, Caracas conta
sempre più sulle relazioni con l'Iran, sul sostegno dei
narcotrafficanti e su altre reti illecite, per il commercio di
petrolio e oro in cambio di carburante e contanti, affermano gli
attuali e gli ex funzionari statunitensi.
Le sanzioni, che hanno un effetto paralizzante per l'economia,
hanno accelerato un deterioramento già in corso nel Paese, che
deriva dalla corruzione sistemica e dalla cattiva gestione del
regime di Maduro. Nonostante una profonda depressione dell'attività
economica, che dura da sei anni e che rafforza l'opposizione
politica al regime, il presidente è stato in grado di rimanere
ancorato al potere grazie all'aiuto dei suoi alleati.
L'Iran, un altro grande nemico degli Stati Uniti, ha
recentemente iniziato a mandare in Venezuela benzina e altri
prodotti petroliferi raffinati, necessari a mantenere a galla
l'economia e alimentare l'esercito nazionale. Il Venezuela ha fatto
ricorso a dei broker internazionali per vendere il suo greggio,
dicono funzionari statunitensi e occidentali, e rimborsare
l'Iran.
Il Governo Maduro ha respinto le accuse e ed etichettato le
sanzioni come propaganda e guerra economica degli Stati Uniti,
incolpando Washington per i suoi problemi economici.
Tra le compagnie inserite ieri nella lista nera, vi sono Afranav
Maritime, con sede nelle Isole Marshall, e la sua petroliera
panamense, la Athens Voyager. Un altro obiettivo è la Seacomber,
con sede in Grecia, e la petroliera Chios I.
Le sanzioni congelano i beni che le società nella lista nera
potrebbero detenere negli Stati Uniti. Soprattutto, sono progettate
per generare paure nell'infrastruttura economica globale di cui le
aziende hanno bisogno, come gli assicuratori internazionali, gli
operatori portuali, i finanziatori e i commercianti. Chiunque venga
colto ad aiutare le compagnie oggetto delle sanzioni subirà le
stesse azioni punitive, come la perdita di accesso al mercato
finanziario e commerciale più importante al mondo, quello
statunitense.
"Gli Stati Uniti continueranno a prendere di mira coloro che
sostengono questo regime corrotto e contribuiscono alla sofferenza
del popolo venezuelano", ha dichiarato il segretario al Tesoro
americano, Steven Mnuchin.
I dipartimenti del Tesoro e dello Stato Usa stanno conducendo
ampie campagne diplomatiche per mettere in guardia Paesi, banche e
compagnie di navigazione per scoraggiarli ad aiutare il regime di
Maduro, convincere le Nazioni a cancellare le rotte delle navi e
tagliare le linee di credito, elementi necessari per il commercio
marittimo internazionale.
"La comunità internazionale dovrebbe aumentare la pressione
contro il regime di Maduro fino a quando il leader venezuelano non
rinuncerà al suo potere illegittimo", ha dichiarato il segretario
di Stato Usa, Mike Pompeo.
fux
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June 03, 2020 04:56 ET (08:56 GMT)
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