"Lockdown, industria e consumi fermi, il mondo a casa: il Covid-19 ha avuto effetti mai visti prima d'ora anche sulla pubblicità: nei primi quattro mesi dell'anno è caduta del 22,5%, nel solo mese di aprile di oltre il 40%. Ma ora, con la riapertura e la ripresa dei consumi, riparte anche questo settore: ci sentiamo di poter fare una stima per fine anno che, grazie a un possibile recupero, possa contenere il calo nel 2020 al 17%".

Lo ha detto Lorenzo Sassoli de Bianchi, fondatore di Valsoia e presidente di Upa, l'associazione che raccoglie 500 aziende che rappresentano il 90% degli investimenti in pubblicità, al Corriere della Sera. "La fiducia è fondamentale in un periodo critico come questo. Dare fiducia alle persone significa anche prendere decisioni politiche rapide ed efficaci. Come dire: prima i decreti, poi gli annunci", ha proseguito Sassoli de Bianchi parlando della necessità di "sostenere misure che accompagnino la ripresa dei consumi, come bonus fiscali e incentivi. Oppure con il prolungamento della cassa integrazione, anche per evitare che piccole attività meno organizzate possano diventare focolai. E poi si può ridurre l'Iva. Interventi magari spot certo, ma che adesso servono. Poi sul medio periodo una riforma fiscale".

L'industria ha reagito al Covid "in modo sorprendente per rapidità ed efficacia della messa in sicurezza dei lavoratori, con lo smart working e anche con la creatività: messaggi pubblicitari che hanno trasmesso un senso di vicinanza, abbraccio emotivo, coesione e orgoglio nazionale.

L'industria ha reagito bene e ora guarda al futuro".

I settori che hanno ridotto meno sono "quelli legati ai consumi non rinviabili: alimentari, grande distribuzione, farmaci e telecomunicazioni hanno retto. Hanno sofferto auto, turismo, lusso e tempo libero.

Tengono bene i servizi assicurativi. Vorrei sottolineare una cosa. Chi ha il coraggio d'investire sta cogliendo una doppia opportunità: tenere alta la notorietà del marchio e sfruttare un costo contatto più contenuto grazie a maggiori audience e letture di giornali".

Gli annunci online "sono diminuiti, ma hanno tenuto di più" e saranno quelli che cresceranno di più: "crescerà la pubblicità online, sulle piattaforme digitali e in particolare sugli Ott, gli Over the top, ma anche sui siti dei giornali perché c'è sempre più fame di informazione credibile. In più c'è il moltiplicatore della total audience, cioè la fruizione della tv rilanciata in modo sempre più importante sull'online. E oggi misurata con precisione da Auditel".

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(END) Dow Jones Newswires

July 02, 2020 02:39 ET (06:39 GMT)

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