Finanza: Iban; + 32,7% a 53 mln investimenti business angels in 2019
03 Luglio 2020 - 2:42PM
MF Dow Jones (Italiano)
Con il recente Decreto Rilancio il governo italiano ha puntato
anche sul settore dell'innovazione e delle startup per sostenere la
ripartenza economica italiana dopo l'emergenza Covid-19, destinando
all'intero comparto un miliardo di euro di risorse tra misure di
sostegno e incentivi all'investimento. Iban, l'Associazione
italiana dei Business Angels, ha visto riconosciuta all'interno del
Decreto la sua proposta di innalzamento della detrazione fiscale
dal 30 al 50% sui capitali investiti dagli "investitori informali"
fino a 100 mila euro.
Tutti segnali importanti per un mondo sempre più dinamico che,
secondo i dati del Ministero delle Finanze sui contribuenti che nel
2019 hanno usufruito delle detrazioni fiscali per gli investimenti
in startup e pmi innovative, conta poco meno di 5.000 Business
Angels. Lo rivela la Survey IBAN 2019, l'annuale analisi sul
mercato italiano dell'informal venture capital o angel investing
condotta dall'Associazione IBAN con la supervisione scientifica del
professor Vincenzo Capizzi dell'Università del Piemonte Orientale e
della Sda Bocconi.
I dati che emergono dall'annuale monitoraggio del settore
evidenziano diversi trend positivi. Anche il 2019 infatti ha
registrato una forte crescita degli investimenti realizzati
unicamente dai Business Angels italiani, come singoli o in
syndication con altri Angels, anche tramite Ban (Business Angels
Network) o Club d'investitori, segnando un più 32,7% rispetto al
2018. Si tratta di un ulteriore aumento che consolida la crescita
degli investimenti diretti degli Angels italiani, che nel 2018 era
stata del 75%. La cifra investita nel 2019 raggiunge così un totale
di 52,7 milioni di euro, suddivisi in 88 operazioni.
Non è stato però questo l'unico canale attraverso cui gli Angels
italiani hanno investito le proprie risorse in progetti di impresa
con potenziale di sviluppo e di crescita. Accanto a operazioni
portate avanti esclusivamente da Business Angels, infatti, si
affiancano anche interventi in simbiosi con altri protagonisti
dell'ecosistema dell'innovazione, come i fondi di Venture Capital
oppure attraverso le piattaforme di crowdfunding: nel primo caso si
tratta nel complesso di 51 operazioni per un totale di 230 milioni
di euro investiti, nel secondo caso invece i dati, ottenuti grazie
al supporto dell'Osservatorio Crowd-Investing coordinato da
Giancarlo Giudici (Politecnico di Milano), raccontano di 1,3
milioni di euro complessivamente stanziati da Angels italiani
attraverso 27 operazioni. Soldi e risorse che comunque restano per
il momento una quota ancora marginale rispetto all'intero comparto
dell'angel investing italiano.
Il settore che maggiormente ha beneficiato degli investimenti
degli Angels è quello dell'Ict (35% degli investimenti nel 2019),
in particolare per lo sviluppo di piattaforme di e-commerce
relative a beni e servizi. A questo settore segue quello del
terziario avanzato, che ha raccolto il 12% degli investimenti degli
Angels, con un peso rilevante dei servizi finanziari, e dei beni di
consumo (11% circa). La Survey conferma anche il perdurare
dell'interesse degli investitori verso startup che effettuano
attività di ricerca e sviluppo nel settore della sanità e delle
apparecchiature medicali (8% nel 2019).
E il dinamismo degli Angels emerge non solo dalla cifra totale
di risorse immesse nel mercato, che negli ultimi due anni è più che
raddoppiata, ma anche dalla dimensione delle operazioni. Il taglio
medio degli investimenti fatti dagli Angels italiani infatti e?
mediamente in crescita rispetto al 2018, con più del 50% delle
operazioni che supera i 100mila euro e il 26% degli investimenti
che vanno oltre il mezzo milione di euro. Nel 2019 gli Angels
italiani hanno investito mediamente 220mila euro in ogni società
target, continuando a preferire le società in fase di startup (66%)
rispetto a quelle in fase di seed (34%). La Survey IBAN conferma
tuttavia l'inversione del trend già monitorata nel 2018 a favore
degli investimenti seed, che nel 2018 rappresentavano il 29% degli
investimenti degli Angels e nel 2017 il 16%.
Startup e Pmi innovative continuano a essere i target verso cui
maggiormente si concentrano le iniziative degli Angels che sempre
di più si attivano anche attraverso forme di collaborazione tra
investitori. La Survey Iban 2019 infatti conferma un trend emerso
anche nelle ultime rilevazioni, con gli investitori che tendono ad
unirsi in cordate per aumentare l'apporto finanziario e ridurre
allo stesso tempo il rischio. Una strategia in grado di portare
benefici a tutte le componenti coinvolte, con le aziende che
ricevono capitali e supporto per proseguire nel loro percorso e gli
investitori che aumentando il capitale investito accrescendo anche
le possibilità di un ritorno economico positivo al momento della
exit. Difficilmente comunque gli Angels abbandonano dopo poco tempo
la loro operazione. Come emerge ancora dalla Survey il
disinvestimento continua ad essere un fenomeno raro tra i Business
Angels. Nel 2019 infatti solo l'11% del campione ha dichiarato di
aver effettuato almeno un disinvestimento, verificatosi oltretutto
in media ben 9 anni dopo l'investimento iniziale.
La Survey di Iban traccia anche un identikit dei Business Angels
italiani: in media si tratta di uomini di età compresa tra i 40 e
50 anni con un livello di istruzione alto o molto alto, affiliati a
IBAN, ad uno dei Ban territoriali, o ad un Club d'investitori, del
Nord Italia. Il passato professionale dei Business Angels italiani
è soprattutto in ruoli dirigenziali o imprenditoriali ed
attualmente svolgono attività di libero professionista (39%),
valore in deciso aumento rispetto al 2018, o imprenditoriale (28%).
Il potenziale di crescita del mercato (45%), il team (26%) e la
strategia di uscita (11%) sono invece gli elementi che più degli
altri vengono soppesati prima di prendere una decisione
definitiva.
Paolo Anselmo, presidente di Iban, ha commentato: "La nostra
Survey evidenzia come l'apporto dei Business Angels si attesti
ormai stabilmente sopra i 20 milioni di euro, con un'ulteriore
crescita quest'anno a oltre 52 milioni di euro. Oltre all'apporto
finanziario c'è anche un impegno diretto da parte di molti Angels
per dare un contributo imprenditoriale e manageriale alle neo
imprese, in una fase in cui le scelte gestionali sono spesso
fondamentali per il successo dell'azienda. L'angel investing in
Italia si sta dimostrando sempre più dinamico ed è arrivato a
superare quello francese in termini di investimenti: nell'ultimo
anno infatti gli Angels francesi hanno fatto investimenti diretti
per circa 43 milioni contro i quasi 53 di quelli italiani, a fronte
di un numero di investitori che in Francia è anche superiore, ossia
5500 circa contro i 5000 che ogni anno investono in startup e pmi
innovative in Italia".
com/cce
(fien)
MF-DJ NEWS
0314:25 lug 2020
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July 03, 2020 08:27 ET (12:27 GMT)
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