Eni: Descalzi al bivio sul dividendo (MF)
08 Luglio 2020 - 8:49AM
MF Dow Jones (Italiano)
Era il marzo 2015 quando all'annuale presentazione della
strategy Eni annunciò il taglio del dividendo da 1,12 euro a 80
centesimi per azione. Oggi come allora l'ad era Claudio Descalzi,
che però di sforbiciate alla cedola non ne ha più date e anzi l'ha
riportata a 86 centesimi, senza mai cedere alla tentazione dello
scrip dividend, divenuto invece prassi tra i competitor.
Ora però, scrive MF, dopo aver annunciato svalutazioni per 2,8
miliardi di euro causa-Covid, Descalzi si ritrova nuovamente
sommerso di commenti di analisti che hanno per oggetto il tema più
caro agli azionisti, e cioè la tenuta o meno dei prossimi
dividendi. Già a fine aprile, nel pieno del lockdown, Credit Suisse
e Mediobanca si erano lanciati in previsioni su tagli della cedola
dal 30% al 40-50%. Stavolta è il turno di Equita, che parte
confermando il giudizio buy, ma accende un faro sulla cedola. La
previsione di Equita è che il taglio del dividendo possa mantenersi
in una percentuale compresa tra il 20 e il 30%, più bassa rispetto
all'ipotesi iniziale di un -42% che avrebbe abbassato la
remunerazione degli azionisti a circa 50 centesimi per azione. Imi,
invece, esclude grandi cambiamenti nelle stime sia per il 2023 che
per gli anni successivi.
L'annuncio della svalutazioni che Eni incorporerà nei conti del
secondo trimestre (in pubblicazione il 30 luglio) era comunque
atteso. E secondo indiscrezioni non dovrebbero andare a colpire i
flussi di cassa, attraverso i quali il gruppo copre investimenti
(già tagliati del 25% a causa Covid) e i dividendi. Ad ammorbidirli
contribuisce anche una riduzione limitata, stimata nel 4% circa,
delle attività non correnti.
red/lab
(END) Dow Jones Newswires
July 08, 2020 02:34 ET (06:34 GMT)
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