Aspi: Benetton pronti a diluirsi con aumento (Sole)
10 Luglio 2020 - 8:33AM
MF Dow Jones (Italiano)
Pronti a un passo indietro, anche rilevante. Per i Benetton il
controllo di Autostrade per l'Italia non è un tema che potrebbe far
saltare l'eventuale trattativa con il governo nel caso in cui si
volesse trovare un punto di incontro.
Questo, scrive Il Sole 24 ore, purché la discesa di Atlantia,
controllata di Edizione e a sua volta primo azionista di Aspi con
l'88% del capitale, avvenga secondo uno schema preciso:
innanzitutto mettendo in pista un aumento di capitale; inoltre che
il socio o i soci che eventualmente faranno capolino
nell'azionariato abbiano le spalle finanziariamente larghe e infine
che ci sia piena condivisione rispetto all'ambizioso piano di
investimenti da 14 miliardi messo a punto da Autostrade, o
quantomeno che ci sia accordo unanime sulla necessità di dare una
forte spinta agli interventi sulla rete.
A queste condizioni, i Benetton e a cascata Atlantia, non
avrebbero alcuna remora a mettere sul piatto la maggioranza di
Aspi. A patto che la discesa avvenga tramite l'iniezione di mezzi
freschi. Una novità che potrebbe rivelarsi determinante nella
dinamica della trattativa tra la compagnia e l'esecutivo. Una
simile manovra avrebbe infatti un duplice effetto positivo: sul
piano politico l'idea potrebbe essere ben accolta considerato che i
Benetton vedrebbero scendere sensibilmente il loro peso senza però
avere alcuna contropartita in denaro; contemporaneamente sul piano
economico la ricapitalizzazione porterebbe a un rafforzamento
patrimoniale della società. Aspetto, quest'ultimo, cruciale stante
la situazione in cui versa l'azienda: il rating spazzatura a cui è
stata declassata Aspi a valle del Milleproroghe rende quasi
impossibile per la società andare a finanziarsi sul mercato dei
capitali.
Una posizione più solida, diversamente, favorirebbe la
realizzazione del maxi piano di investimenti da 14 miliardi
programmato dalla compagnia e di cui il paese, tanto più in tempi
di Covid-19, avrebbe gran bisogno.
Perché tutto questo si possa realizzare, però, sarà necessario
che si esplichi una volontà politica. Che il governo abbandoni
dunque l'idea della revoca, che scatenerebbe un duro confronto
legale congelando peraltro gli investimenti sulla rete, e che si
accontenti di veder ridimensionati i Benetton in un ruolo di
minoranza a fronte però della sopravvivenza di Aspi e soprattutto
del suo progetto di intervento miliardario.
Se così fosse, ossia se arrivasse dal mondo politico il via
libera a discutere una simile operazione, Atlantia in tempi rapidi
potrebbe anche pensare di andare a firmare un memorandum of
understanding per ridisegnare l'assetto di Autostrade. D'altra
parte, da tempo la compagnia ha avviato i contatti con due
interlocutori chiave: F2i e Cdp. Soggetti che, sulla carta,
sembrano possedere le caratteristiche richieste sia dal governo che
dalla compagnia. In quest'ottica, il ruolo di F2i potrebbe essere
fondamentale. La sintonia con i soci attuali di Autostrade non
manca e la volontà è da sempre quella di dare nuovo slancio alle
infrastrutture del paese.
Inoltre, proprio recentemente, ha introdotto una modifica allo
statuto che potrebbe favorire il lancio di un nuovo fondo in tempi
piuttosto rapidi. Senza contare che la sgr guidata da Renato
Ravanelli ha già sondato l'interesse di diversi investitori
italiani a far parte del progetto. Tra questi figurebbero Poste
Vita, pronta a mettere sul piatto tra i 300 e i 400 milioni, e
anche alcune Fondazioni e alcune casse di previdenza: Cassa Forense
(avvocati), Enpam (medici), Inarcassa (architetti) e Cassa
Geometri. Fondamentale sarebbe poi anche l'apporto di Cdp che
convertendo il proprio debito in capitale darebbe ulteriore linfa
al piano.
In corsa, tra i soggetti stranieri oltre a Macquarie risulta
anche il nuovo fondo infrastrutturale italiano Pramerica Iter,
pronto a mettere sul piatto fino a 100 milioni. Tutto questo
ovviamente potrà prendere forma solo a patto che venga trovata
anche una quadra su investimenti e tariffe e sul Milleproroghe. E
per trovarla il tempo stringe. Ieri l'esecutivo ha chiesto ad
Autostrade di presentare un nuovo piano in merito entro il week
end.
Ultimo tassello, infine, è il ruolo degli attuali azionisti di
minoranza di Autostrade, ossia Edf, Allianz e Silk Road che assieme
hanno il 12% della società. Nell'ambito di un aumento di capitale
dovrà essere data loro la possibilità di decidere se evitare la
diluizione sottoscrivendo la propria quota parte oppure no.
vs
(END) Dow Jones Newswires
July 10, 2020 02:18 ET (06:18 GMT)
Copyright (c) 2020 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024