Aspi: focus su governance post diluizione Atlantia (fonte)
10 Luglio 2020 - 12:46PM
MF Dow Jones (Italiano)
Giornata di consigli di amministrazione straordinari e di
meeting continui per Aspi e Atlantia.
All'ordine del giorno l'aggiornamento sull'incontro avuto ieri
al Ministero delle Infrasrutture e le limature da portare
all'offerta da fare all'Esecutivo per chiudere le querelle relativa
alla Concessione.
Uno dei punti sui quali si sta prestando massima attenzione è
quello relativo alla Governance della società, post diluizione di
Atlantia. Acclarato che ormai la discesa della holding sotto la
soglia del controllo non è più un tabu', i legali delle società
stanno lavorando al progetto di governance da sottoporre unitamente
alle misure economiche e tariffarie. L'orientamento, secondo quanto
si apprende da fonti vicine al dossier, è quello di disegnare un
governo societario che consenta una gestione condivisa con le
minoranze.
La Governance è certamente uno dei punti più spinosi della
trattativa, unitamente al prezzo cui verrà effettuato l'aumento di
capitale che consentirà la diluizione di Atlantia. Al momento
sembra escluso che Cdp possa entrare nel capitale di Aspi
convertendo in equity tutto o parte del prestito da 2,1 mld che,
insieme a Bei, ha erogato all'azienda. Allo stato servono capitali
freschi e questa opzione non è in grado di assicurarli.
Più complessa la definizione della multa e della riduzione delle
tariffe. E, paradossalmente, la definizione di questi due
indicatori è resa ancora più complessa dalla prospettiva
dell'ingresso nel capita di Aspi di CdP.
La riduzione delle tariffe ha inevitabilmente un impatto diretto
sulla redditività della società e indirettamente sulla
sostenibilità degli investimenti da 14,5 mld previsti fino al
termine della Concessione. Un taglio eccessivo renderebbe il
rendimento praticamente infinitesimale, quando non nullo. E CdP,
come qualunque altro soggetto, ha interesse a un rendimento
dell'investimento. Altrimenti si avrebbe il paradosso di un
investimento infruttifero col solo obiettivo di diluire
Atlantia.
Stesso discorso vale per la multa. Aspi aveva proposto
un'oblazione di 2,9 mld. Sono circolate indiscrezioni su ambizioni
maggiori da parte del Governo. Certo è che quella cifra la deve
pagare Autostrade per l'Italia aumentando il proprio indebitamento
di pari importo. E anche in questo caso ci sarebbe un paradosso: lo
stato costringe Aspi ad aumentare il suo debito comminamdo una
multa, e parte di quel debito, in trasparenza rispetto alla
percentuale che controllerà di Aspi, tornerà a gravare sullo stato
attraverso Cdp.
La sensazione è che sarà un fine settimana di lavoro per gli
uomini di Aspi e Atlantia. Ma non verrà cercato un accordo a
qualunque costo. I manager faranno la loro migliore proposta. Se
dovesse cadere nel vuoto, si attiverà la via giudiziaria.
glm
gabriele.lamonica@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
July 10, 2020 06:31 ET (10:31 GMT)
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