Giornata di consigli di amministrazione straordinari e di meeting continui per Aspi e Atlantia.

All'ordine del giorno l'aggiornamento sull'incontro avuto ieri al Ministero delle Infrasrutture e le limature da portare all'offerta da fare all'Esecutivo per chiudere le querelle relativa alla Concessione.

Uno dei punti sui quali si sta prestando massima attenzione è quello relativo alla Governance della società, post diluizione di Atlantia. Acclarato che ormai la discesa della holding sotto la soglia del controllo non è più un tabu', i legali delle società stanno lavorando al progetto di governance da sottoporre unitamente alle misure economiche e tariffarie. L'orientamento, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, è quello di disegnare un governo societario che consenta una gestione condivisa con le minoranze.

La Governance è certamente uno dei punti più spinosi della trattativa, unitamente al prezzo cui verrà effettuato l'aumento di capitale che consentirà la diluizione di Atlantia. Al momento sembra escluso che Cdp possa entrare nel capitale di Aspi convertendo in equity tutto o parte del prestito da 2,1 mld che, insieme a Bei, ha erogato all'azienda. Allo stato servono capitali freschi e questa opzione non è in grado di assicurarli.

Più complessa la definizione della multa e della riduzione delle tariffe. E, paradossalmente, la definizione di questi due indicatori è resa ancora più complessa dalla prospettiva dell'ingresso nel capita di Aspi di CdP.

La riduzione delle tariffe ha inevitabilmente un impatto diretto sulla redditività della società e indirettamente sulla sostenibilità degli investimenti da 14,5 mld previsti fino al termine della Concessione. Un taglio eccessivo renderebbe il rendimento praticamente infinitesimale, quando non nullo. E CdP, come qualunque altro soggetto, ha interesse a un rendimento dell'investimento. Altrimenti si avrebbe il paradosso di un investimento infruttifero col solo obiettivo di diluire Atlantia.

Stesso discorso vale per la multa. Aspi aveva proposto un'oblazione di 2,9 mld. Sono circolate indiscrezioni su ambizioni maggiori da parte del Governo. Certo è che quella cifra la deve pagare Autostrade per l'Italia aumentando il proprio indebitamento di pari importo. E anche in questo caso ci sarebbe un paradosso: lo stato costringe Aspi ad aumentare il suo debito comminamdo una multa, e parte di quel debito, in trasparenza rispetto alla percentuale che controllerà di Aspi, tornerà a gravare sullo stato attraverso Cdp.

La sensazione è che sarà un fine settimana di lavoro per gli uomini di Aspi e Atlantia. Ma non verrà cercato un accordo a qualunque costo. I manager faranno la loro migliore proposta. Se dovesse cadere nel vuoto, si attiverà la via giudiziaria.

glm

gabriele.lamonica@mfdowjones.it

 

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July 10, 2020 06:31 ET (10:31 GMT)

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