"Il Consiglio di amministrazione di Ubi Banca ha analizzato in maniera oggettiva e su basi quantitative l'offerta di Intesa Sanpaolo e ha, sulla base di un'analisi quantitativa e logica, individuato cinque motivi per cui l'offerta non appare congrua. Innanzitutto come primo motivo c'è la caratteristica dell'offerta, è solo uno scambio di carta con carta senza componente monetaria e questo inevitabilmente lascia sugli azionisti di Ubi che dovessero consegnare i titoli il rischio di implementazione".

Lo ha affermato il ceo della banca lombarda, Victor Massiah, interpellato sull'opinione del Board circa l'offerta.

"In secondo luogo anche traducendo in termini monetari il valore dell'offerta, questa non appare coerente con il valore intrinseco di Ubi, anche in termini di moltiplicatori. Il terzo motivo è che proprio perché il moltiplicatore di Ubi è a un valore inferiore al moltiplicatore di Intesa e questo è sostanzialmente influenzato da una politica di Intesa che è sempre stata più generosa in termini di dividendi, il potenziale di crescita delle azioni Ubi confronto a quello di Intesa è maggiore dal momento in cui, come è stato precedentemente presentato nell'aggiornamento di Piano, la politica di Ubi sui dividendi può essere fortemente modificata in termini più generosi verso gli azionisti stessi. La quarta è che la stessa Intesa nei suoi documenti di presentazione dell'Offerta rappresenta come alti sia i rischi implementativi dell'operazione sia le potenzialità di raggiungimento di obiettivi economici che si è data. Infine, l'ultimo riguarda la componente non direttamente di azionisti ma di stakeholders che operano nella comunità economica di riferimento, che evidentemente da un'operazione di concentrazione che diminuisce significativamente il livello di competizione sul mercato, come per altro rappresentato dallo stesso Antitrust, rappresenta evidentemente per loro un elemento negativo".

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July 10, 2020 12:58 ET (16:58 GMT)

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