Meloni Coi Duroni ?

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81 di 95 - 02/10/2023 15:46
Gianni Barba N° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Salvini sarebbe anche capace di "strappare" per comprare ad un Bottom in fondo al pozzo...per poi "ricucire" e vendere all' ingroppo...

82 di 95 - 02/10/2023 15:46
nozione N° messaggi: 1564 - Iscritto da: 02/11/2022
perché se si dovesse andare ad elezioni adesso è meglio procurarsi un bel casco


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83 di 95 - 02/10/2023 15:55
Gianni Barba N° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

Se SalvinI fa cadere la Meloni, si ritrova tutto il Parco Buoi sotto casa...🫵🛒smoking🥸

84 di 95 - Modificato il 17/1/2024 11:47
maria stella 1 N° messaggi: 4600 - Iscritto da: 29/10/2023

Christopher Meloni GIFs - Find & Share on GIPHYChristopher Meloni GIFs - Find & Share on GIPHY_____________________________________________________________________________COME CAZZO LA CONDISCE?

85 di 95 - 17/1/2024 11:49
maria stella 1 N° messaggi: 4600 - Iscritto da: 29/10/2023

christopher meloni gif | Tumblrchristopher meloni gif | Tumblr

86 di 95 - 17/1/2024 11:53
maria stella 1 N° messaggi: 4600 - Iscritto da: 29/10/2023

Christopher Meloni : The door is closed | Lipstick AlleyChristopher Meloni : The door is closed | Lipstick Alley

_____________________________________________E IO LE DO UN CANNOLO SICILIANO

87 di 95 - 22/4/2024 11:17
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021
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Il post di Meloni su Scurati è una seconda, inaccettabile, censura

Il post di Meloni su Scurati è una seconda, inaccettabile, censura© ANSA

In un'Italia piena di problemi, anche oggi Giorgia Meloni sta sfruttando il suo solito insopportabile vittimismo per negare l'evidenza di una censura. Anzi, di una doppia censura. Sulla prima, quella esercitata dalla Rai contro il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, ha già risposto lo stesso scrittore, e non serve aggiungere una virgola. La seconda censura è invece proprio quella fatta dalla premier quando ha pubblicato il testo di Scurati sul suo profilo, per cercare di dimostrare che non c'è stata alcuna censura.

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Non serve essere esperti di retorica per accorgersi che la mera pubblicazione di un testo non rende giustizia all'autore e non pareggia la censura, perché lo scopo di quella pubblicazione era soltanto additare ed esporre Scurati al pubblico ludibrio dei follower. Sul suo Facebook Meloni non parla "agli italiani", ma al suo elettorato, quello più vociante. Quando scrive di pubblicare "tranquillamente" il testo di Scurati "per due ragioni", la seconda delle quali è che "gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto", aggiungendo un ironico "buona lettura", sta mentendo. Lei stessa sa di non parlare da premier in quel contesto, ma da leader politico, oltretutto con chiaro atteggiamento da bullo.

In questo modo, Meloni ha usato il vittimismo che la contraddistingue (da sempre, ma ancora più da quando è al potere) per ribaltare il monologo in un messaggio denigratorio di chi lo ha scritto, un metodo che già sarebbe inquietante per un capo semplice, ma che risulta inaccettabile per una Presidente del Consiglio. Mischiare così i piani istituzionale e politico, offendendo non solo un privato cittadino, ma anche l'intelligenza degli italiani (sì, perché sono gli italiani tutti le prime vittime di questo abile lavaggio retorico del cervello), è d'altronde la cifra caratteristica della cultura di questa destra, che ama piangere e - per non usare l'altra parola poco elegante del celebre detto - godere. Un gioco che, purtroppo, funziona bene in Italia.

Il mezzo è il messaggio, diceva il teorico della comunicazione Marshall McLuhan. Il testo di Scurati non è soltanto uno scritto, ma un pensiero che andava letto in televisione nell'occasione per la quale era stato pensato. Senza alcuna censura. Dopo che la prima censura è scattata, bene ha fatto Serena Bortone a leggerlo durante il suo programma, anche se giocoforza il messaggio si era già spostato dal contenuto dello scritto alla polemica sulla censura. Sarebbe potuta finire qui, male ma finire, se la premier non avesse pubblicato lo scritto sul suo Facebook, operando una seconda e forse ancor più grave censura. Quella rappresentata dal dileggio pubblico.

88 di 95 - 22/4/2024 11:17
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021

Quotando: maria stella 1 - Post #86 - 17/Gen/2024 10:53

Christopher Meloni : The door is closed | Lipstick AlleyChristopher Meloni : The door is closed | Lipstick Alley

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Il post di Meloni su Scurati è una seconda, inaccettabile, censura

89 di 95 - Modificato il 22/4/2024 11:23
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021
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Il post di Meloni su Scurati è una seconda, inaccettabile, censura.
In un'Italia piena di problemi, anche oggi Giorgia Meloni sta sfruttando il suo solito insopportabile vittimismo per negare l'evidenza di una censura.
Anzi, di una doppia censura.
Sulla prima, quella esercitata dalla Rai contro il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, ha già risposto lo stesso scrittore, e non serve aggiungere una virgola.
La seconda censura è invece proprio quella fatta dalla premier quando ha pubblicato il testo di Scurati sul suo profilo, per cercare di dimostrare che non c'è stata alcuna censura.
Non serve essere esperti di retorica per accorgersi che la mera pubblicazione di un testo non rende giustizia all'autore e non pareggia la censura, perché lo scopo di quella pubblicazione era soltanto additare ed esporre Scurati al pubblico ludibrio dei follower.
Sul suo Facebook Meloni non parla "agli italiani", ma al suo elettorato, quello più vociante. Quando scrive di pubblicare "tranquillamente" il testo di Scurati "per due ragioni", la seconda delle quali è che "gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto", aggiungendo un ironico "buona lettura", sta mentendo.
Lei stessa sa di non parlare da premier in quel contesto, ma da leader politico, oltretutto con chiaro atteggiamento da bullo.
In questo modo, Meloni ha usato il vittimismo che la contraddistingue (da sempre, ma ancora più da quando è al potere) per ribaltare il monologo in un messaggio denigratorio di chi lo ha scritto, un metodo che già sarebbe inquietante per un capo semplice, ma che risulta inaccettabile per una Presidente del Consiglio.
Mischiare così i piani istituzionale e politico, offendendo non solo un privato cittadino, ma anche l'intelligenza degli italiani (sì, perché sono gli italiani tutti le prime vittime di questo abile lavaggio retorico del cervello), è d'altronde la cifra caratteristica della cultura di questa destra, che ama piangere e - per non usare l'altra parola poco elegante del celebre detto - godere.
Un gioco che, purtroppo, funziona bene in Italia.
VideoBlue.svgVideo correlato: Meloni: "Abbiamo gia' fatto piu' dei governi di Sinistra tenuti con lo scotch" (Dailymotion)
Il mezzo è il messaggio, diceva il teorico della comunicazione Marshall McLuhan.
Il testo di Scurati non è soltanto uno scritto, ma un pensiero che andava letto in televisione nell'occasione per la quale era stato pensato.
Senza alcuna censura. Dopo che la prima censura è scattata, bene ha fatto Serena Bortone a leggerlo durante il suo programma, anche se giocoforza il messaggio si era già spostato dal contenuto dello scritto alla polemica sulla censura.
Sarebbe potuta finire qui, male ma finire, se la premier non avesse pubblicato lo scritto sul suo Facebook, operando una seconda e forse ancor più grave censura.
Quella rappresentata dal dileggio pubblico.

90 di 95 - Modificato il 22/4/2024 11:38
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021

Il testo completo del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile

Ecco il testo completo del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile e l’antifascismo che sarebbe dovuto andare in onda su Rai3 (nel programma “Che sarà”, diretto da Serena Bortone) e che è stato censurato. Il testo di Antonio Scurati è stato pubblicato da Benedetta Tobagi sulla propria pagina Facebook.

“Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito.

Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.

Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani.

Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?

Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza:

ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra.

Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.”

Antonio Scurati

91 di 95 - Modificato il 22/4/2024 20:30
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021

Fisco, dieci anni dopo Matteo Renzi arrivano gli 80 euro di Giorgia Melonidi Angelo Ciardullo

Giorgia Meloni ora a Otto e Mezzo su La7: Da non perdere! - YouTubeNel nuovo decreto per l’attuazione della delega fiscale, il governo prepara un bonus una tantum di 80 euro per le tredicesime dei redditi fino a 15 mila euro | Def, debito sopra i 3 mila miliardi nel 2025
Dopo gli 80 euro di Renzi, quelli di Meloni. Nel nuovo decreto attuativo della delega fiscale atteso sul tavolo del cdm martedì 23 aprile, il governo inserisce con l’articolo 4 un aumento di 80 euro della tredicesima per i redditi fino a 15 mila euro. Una misura una tantum, valida per il solo 2024.Tra le altre previsioni contenute nei 20 articoli della bozza – smentita dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo in quanto priva della revisione «da parte degli uffici competenti» – si prevede inoltre l’applicazione di una imposizione sostitutiva dell’Irpef sui premi di risultato: «Salvo espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro – si legge – sono soggette a una imposta sostitutiva sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 10% entro il limite di importo complessivo di 3 mila euro lordi, i premi di risultato di ammontare variabile» legati al miglioramento di indicatori di produttività e altro definiti dalla contrattazione collettiva, anche tenendo conto «del contesto economico e sociale di riferimento». La previsione – che riporta al 10% la misura ridotta dal centrodestra al 5% con la manovra 2023 – si applicherà anche alle somme erogate in forma di partecipazione agli utili dell’impresa.



  • Leggi anche: Superbonus, Bankitalia: peso cinque volte oltre le stime. Con le proroghe è a rischio la tenuta dei conti pubblici
Esattamente dieci anni dopo il 24 aprile 2014, quando, alla vigilia delle Europee che incoronarono Matteo Renzi signore incontrastato del Partito democratico con il 40,8% dei suffragi, Giorgia Meloni rispolvera la carta degli 80 euro da lei stessa definita all’epoca una «marchetta elettorale» in pieno stile primo-repubblicano. Con una serie di distinguo: il bonus sarà una tantum e verrà limitato alle tredicesime per i soli contribuenti con reddito fino a 15 mila euro, andando così ad aggiungersi agli altri 80 euro firmati Renzi, resi nel frattempo strutturali e innalzati fino a 100 euro.
Secondo quanto si legge nella bozza dell’articolo 4, peraltro, l’indicazione precisa del quantum sarà definita entro il 15 novembre con un decreto del Mef sulle scorte del tesoretto garantito dal fondo per l’attuazione della delega fiscale. Fondo che – compatibilmente con il successo del concordato preventivo biennale i cui effetti si misureranno solo dopo il 15 ottobre – dovrebbe servire in teoria anche per garantire la proroga dell’Irpef a tre aliquote nella prossima manovra. Misura per la cui proroga l’Ufficio parlamentare di bilancio ha stimato una copertura di 18 miliardi, che ricomprende anche la conferma del taglio del cuneo, il canone Rai ridotto e le altre misure «a politiche invariate».
Un equilibrismo pericoloso, mentre su via XX Settembre già si addensano le nubi della procedura di infrazione per deficit eccessivo attesa il prossimo 21 giugno. A quella data, però, le urne delle europee saranno chiuse, e Meloni potrebbe essere già passata all’incasso dei «suoi» 80 euro. (riproduzione riservata)
Orario di pubblicazione: 22/04/2024 19:39Ultimo aggiornamento: 22/04/2024 20:12
92 di 95 - 22/4/2024 20:33
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021

Giorgia Meloni Sto cazzo thaimax Facciabuco - Facciabuco.comOtto e mezzo - Caso Meloni, parola alla mamma (Puntata 16/03/2016 ...

93 di 95 - 22/4/2024 20:41
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021

Tutti i meme su Ursula von der Leyen - Facciabuco.comSiamo donne oltre la gambe c'è di più - Facciabuco.com

94 di 95 - 22/4/2024 20:45
MULTYNYCK N° messaggi: 5725 - Iscritto da: 10/10/2021

Pin su QUELLA ZONA GRIGIAVisualizza dettagli immagine correlata. Tutti i meme su Valeria Marini - Facciabuco.com

95 di 95 - 26/4/2024 17:41
Gianni Barba N° messaggi: 33580 - Iscritto da: 26/4/2020

G7, Giorgia Meloni: che gli venga un pò di bene!!
Papa Francesco parteciperà alla sessione sull’AI

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