mauri1972
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doValue, 2023 in perdita per 18,9 milioni. Decisione su dividendo dopo piano.
doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha chiuso il 2023 con ricavi netti pari a 443,2 milioni di euro, in calo dell'11,4% rispetto ai 500,4 milioni del 2022. L'EBITDA escluse le voci non ricorrenti è diminuito del 11,5% a 178,4 milioni di euro, con un margine EBITDA del 37,1% (+1,0 p.p. rispetto al 2022). Includendo gli elementi non ricorrenti, EBITDA si è attestato a 175,1 443,2 milioni di euro, registrando un calo dell'11,9%.
L'utile netto, incluse le voci non ricorrenti, si attesta a -18,9 milioni di euro, rispetto ai 16,5 milioni del 2022. Il calo è dovuto principalmente alla diminuzione a livello di EBITDA, all'aumento di ammortamenti e svalutazioni e degli accantonamenti netti rispetto al 2022, principalmente in relazione alla svalutazione dei contratti spagnoli, nonché ai minori risultati del fair value delle attività e alle maggiori imposte. Escludendo le voci non ricorrenti, l'utile netto si attesta a 2,7 milioni di euro, rispetto ai 50,6 milioni del 2022.
doValue ha circa 10,6 miliardi di nuovo GBV preso in gestione e/o aggiudicato nel 2023, nonostante le difficili condizioni di mercato. Il Collection Rate per il 2023 è pari a 4,6% (0,5 p.p. incremento rispetto al 2022 e 0,1 p.p. in crescita rispetto a settembre 2023), con Collections nel 2023 pari a 4,9 miliardi di euro (-10,0% rispetto al 2022, o +5,1% escludendo Sareb).
L'indebitamento netto al 31 dicembre 2023 si attesta a 475,2 milioni di euro, rispetto ai 429,9 milioni al 31 dicembre 2022. La leva finanziaria (rappresentata dal rapporto tra il debito netto e l'EBITDA escluse le voci non ricorrenti) si attesta al 31 dicembre 2023 a 2,7x (rispetto a 2,1x al 31 dicembre 2022) a causa dell'aumento del debito netto e della riduzione dell'EBITDA escluse le voci non ricorrenti.
In seguito all'approvazione del nuovo piano industriale, il Consiglio di amministrazione delibererà in merito ad una politica di dividendi conforme all'attuale contesto di mercato e alla politica finanziaria di doValue. A questo proposito, doValue ha comunicato che terrà il prossimo capital market day il 21 marzo per presentare il nuovo Piano Industriale 2024-2026.
doValue stima che la pipeline di potenziali mandati di servizio per i prossimi 18 mesi in tutta l'Europa meridionale sia di circa 40 miliardi di euro, comprese le transazioni secondarie. Tuttavia, eventuali ulteriori ritardi nelle transazioni primarie previste potrebbero mettere in discussione il ritorno alla crescita nel 2024. Per far fronte a questo problema, la società ha adottato una struttura dei costi flessibile e prevede di apportare ulteriori modifiche per salvaguardare la redditività e la generazione di cassa.
23 di 97-25/2/2024 12:270
peppedj
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ngmstar
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Pazzesco, scende ancora
26 di 97-27/2/2024 17:510
JHONNY LIVRPOOL
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FRANCOFRANCHINO alias "regisILVERDE" É STATO BANNATO.
ORA SCRIVE CON L'ALTRO NICKNAME: REGIS18ROTOLONE2024.
27 di 97-27/2/2024 17:530
JHONNY LIVRPOOL
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doValue, Equita taglia target price e conferma Hold
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Finanza, Consensus · 26 febbraio 2024 - 13.12
(Teleborsa) - Equita ha tagliato a 2,8 euro per azione (da 3,2 euro) il target price su doValue, quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, confermando la raccomandazione sul titolo a "Hold". Il broker ha rivisto il giudizio dopo la conference call sui risultati.
Gli analisti hanno incorporato uno scenario ancora soft sull'Italia per il 2024, mentre assumono che il 2025 possa beneficiare dall'onboarding di una quota del portafoglio Alphabet nella Regione Ellenica (pari a circa 4,8 miliardi per il 100%), la cui gara dovrebbe chiudersi nel 2024 e su cui il management ritiene di essere ben posizionato. Sul 2024-25, stimano ora un Adj. EBITDA pari a 169/175 milioni di euro e un utile netto a 24/36 milioni di euro (da 29/39 milioni di euro in precedenza).
"Continuiamo a ritenere che il contesto di mercato rimanga sfidante a causa della bassa generazione di NPL sul mercato primario da parte delle banche e della congiuntura sfavorevole sui tassi - si legge nella ricerca - A nostro avviso, gli elementi cruciali affinché il mercato ritorni a essere più costruttivo sul titolo sono: un ritorno a una stabile e sostenibile generazione di cassa; e una maggiore diversificazione delle linee di ricavo al di fuori del segmento NPL".
Il prossimo catalyst è la presentazione del piano industriale, con la strategia del management per il refocus del business model e un update sul rifinanziamento del debito.
(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash)
28 di 97-28/2/2024 01:080
peppedj
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Voglio entrare qui
29 di 97-28/2/2024 08:430
peppedj
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Entro qui
30 di 97-28/2/2024 13:270
Bau123
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Hai fatto male
31 di 97-28/2/2024 19:360
maria stella 1
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Dai retta al Dottor Bau, se sei entrato qui, esci subito di là Peppino..
32 di 97-28/2/2024 22:060
peppedj
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Xhe?
33 di 97-29/2/2024 12:430
peppedj
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Forza spacca tutto
34 di 97-29/2/2024 12:560
maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
LINEA DEL PIAVE A 2 €URI
35 di 97-29/2/2024 16:390
peppedj
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Mannaggia qui sono in loss
36 di 97-29/2/2024 17:130
Bau123
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Magari domani rimbalza...doppio minimo
37 di 97-29/2/2024 17:570
Gianni Barba
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38 di 97-04/3/2024 17:480
peppedj
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A picco
39 di 97-04/3/2024 18:160
JHONNY LIVRPOOL
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A picco
Le cifre si affacciano sull’orlo, come avventurieri che scrutano l’abisso. Forse è un mercato in caduta libera, o forse è solo un momento di pausa prima della risalita. In ogni caso, a picco, il futuro è incerto, ma la speranza è sempre presente.
doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha chiuso il 2023 con ricavi netti pari a 443,2 milioni di euro, in calo dell'11,4% rispetto ai 500,4 milioni del 2022. L'EBITDA escluse le voci non ricorrenti è diminuito del 11,5% a 178,4 milioni di euro, con un margine EBITDA del 37,1% (+1,0 p.p. rispetto al 2022). Includendo gli elementi non ricorrenti, EBITDA si è attestato a 175,1 443,2 milioni di euro, registrando un calo dell'11,9%.
L'utile netto, incluse le voci non ricorrenti, si attesta a -18,9 milioni di euro, rispetto ai 16,5 milioni del 2022. Il calo è dovuto principalmente alla diminuzione a livello di EBITDA, all'aumento di ammortamenti e svalutazioni e degli accantonamenti netti rispetto al 2022, principalmente in relazione alla svalutazione dei contratti spagnoli, nonché ai minori risultati del fair value delle attività e alle maggiori imposte. Escludendo le voci non ricorrenti, l'utile netto si attesta a 2,7 milioni di euro, rispetto ai 50,6 milioni del 2022.
doValue ha circa 10,6 miliardi di nuovo GBV preso in gestione e/o aggiudicato nel 2023, nonostante le difficili condizioni di mercato. Il Collection Rate per il 2023 è pari a 4,6% (0,5 p.p. incremento rispetto al 2022 e 0,1 p.p. in crescita rispetto a settembre 2023), con Collections nel 2023 pari a 4,9 miliardi di euro (-10,0% rispetto al 2022, o +5,1% escludendo Sareb).
L'indebitamento netto al 31 dicembre 2023 si attesta a 475,2 milioni di euro, rispetto ai 429,9 milioni al 31 dicembre 2022. La leva finanziaria (rappresentata dal rapporto tra il debito netto e l'EBITDA escluse le voci non ricorrenti) si attesta al 31 dicembre 2023 a 2,7x (rispetto a 2,1x al 31 dicembre 2022) a causa dell'aumento del debito netto e della riduzione dell'EBITDA escluse le voci non ricorrenti.
In seguito all'approvazione del nuovo piano industriale, il Consiglio di amministrazione delibererà in merito ad una politica di dividendi conforme all'attuale contesto di mercato e alla politica finanziaria di doValue. A questo proposito, doValue ha comunicato che terrà il prossimo capital market day il 21 marzo per presentare il nuovo Piano Industriale 2024-2026.
doValue stima che la pipeline di potenziali mandati di servizio per i prossimi 18 mesi in tutta l'Europa meridionale sia di circa 40 miliardi di euro, comprese le transazioni secondarie. Tuttavia, eventuali ulteriori ritardi nelle transazioni primarie previste potrebbero mettere in discussione il ritorno alla crescita nel 2024. Per far fronte a questo problema, la società ha adottato una struttura dei costi flessibile e prevede di apportare ulteriori modifiche per salvaguardare la redditività e la generazione di cassa.