Ftse Mib (FTSEMIB)

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GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
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1261 di 12535 - 11/4/2017 16:58
peppedj N° messaggi: 16363 - Iscritto da: 27/9/2007
Urca si scende
1262 di 12535 - 14/4/2017 13:34
dade85 N° messaggi: 1520 - Iscritto da: 12/10/2013
Buona Pasqua a tutti...
1263 di 12535 - 16/4/2017 09:46
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: dade85 - Post #1262 - 14/Apr/2017 11:34Buona Pasqua a tutti...



Auguri anche a te Dade.
1264 di 12535 - Modificato il 16/4/2017 09:49
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
Spunti operativi: diario di trading del 14.04.2017

di Gianluca Defendi

Nel corso delle ultime sedute la situazione tecnica del mercato azionario italiano si è indebolita. L’indice Ftse Mib è stato infatti respinto dalla barriera posta in area 20.330-20.35 punti e ha accusato una rapida flessione, alimentata dalla marcata debolezza del comparto bancario.

L’analisi dei principali indicatori quantitativi evidenzia un chiaro rafforzamento della pressione ribassista (Macd e Sar si sono infatti girati in posizione short). Un’ulteriore flessione può spingere i prezzi verso il sostegno situato in area 19.700-19.685 punti. Il cedimento di questa zona potrebbe poi estendere la correzione verso 19.560-19.540 prima e attorno a 19.380-19.360 in un secondo momento.

INTESA-BAND-786764.jpg

Segnali negativi arrivano anche da Wall Street dove l’S&P500 si è scontrato con la resistenza posta in area 2.367-2.370 punti ed è sceso sotto 2.330. Il trend di breve termine è quindi negativo, con i prezzi che possono pertanto subire un’ulteriore flessione, con un primo target a quota 2.322 punti (minimi di marzo), un secondo obiettivo in area 2.312-2.310 e una terza proiezione teorica a ridosso dei 2.300 punti.

INTESA-MACD-352886.jpg
1265 di 12535 - 23/4/2017 12:08
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
Quei segnali inquietanti dai mercati

The Wall Street Journal Europe

I tassi in aumento e la crescita debole sono una combinazione fatale, pertanto gli investitori dovrebbero prendere seriamente gli avvertimenti e sperare che i segnali siano sbagliati

di James Mackintosh - traduzione di Giorgia Crespi



I mercati stanno suonando un campanello d’allarme in tema di crescita in quanto gli investitori, dopo le promesse elettorali, stanno tornando a guardare a questa "nuova normalità”, ovvero un panorama basato su un’espansione economica anemica rispetto al passato. Il passo indietro è tutt'altro che completo e la valutazione è alterata dalla geopolitica e dall’incertezza che aleggia sulle elezioni francesi. Ma alcuni segnali sembrano suggerire che il picco di entusiasmo avuto con la vittoria di Donald Trump e le speranze di crescita globale si stiano dissipando, suscitando dubbi fra alcuni investitori che le azioni possano sostenere una quotazione elevata.

Il forte calo nella resa dei titoli di Stato è l’indizio più evidente che qualcosa non torna. Ed è corredato da avvisaglie di cattivo auspicio provenienti dai mercati delle materie prime, con i prezzi di rame e ferro che sono crollati, e da un passaggio nelle preferenze dai titoli bancari e quelli con una bassa valutazione alla sicurezza di utility, real estate e aziende con bilanci di alta qualità e utili affidabili. A ciò si aggiunga che le aspettative di inflazione prezzate nelle obbligazioni sono diminuite e l’emergere di alcuni dati deboli ha portato a una revisione al ribasso delle previsioni economiche. Inoltre, il ritorno ai titoli tecnologici suggerisce che gli investitori stanno cercando società in grado di produrre crescita anche se l'economia è debole.

"La nuova normalità è ancora con noi", ha commentato Scott Minerd, responsabile degli investimenti di Guggenheim Partners. Gli investitori, almeno per un certo periodo, pensavano che la promessa di cambiamento portata dall'elezione di Trump potesse contribuire a far evadere l'economia a stelle e strisce da una crescita in modalità rallentata, ha aggiunto. “Per il momento siamo inondati di promesse e a corto di risultati. Il mercato se ne sta accorgendo”.

Sono due i grandi interrogativi circa i segnali premonitori del mercato: saranno corretti? E, in caso affermativo, saranno profeti di sventura per l’azionario? Potrebbe trattarsi di un abbaglio, se non fossero il risultato di un rallentamento. Il candidato più ovvio è la geopolitica: il denaro cerca porti sicuri in vista delle elezioni francesi di domenica e in un contesto di timore per le minacce nucleari della Corea del Nord. È impossibile sapere quanto questo abbia depresso i rendimenti obbligazionari, ma l'acquisto di utility e immobiliari potrebbe essere il risultato di una diminuzione dei rendimenti obbligazionari piuttosto che la prova di un rallentamento. I prezzi delle materie prime necessitano di una spiegazione a parte, ma la loro caduta potrebbe essere solo una coincidenza.

Il messaggio del mercato potrebbe anche essere errato se l'economia fosse in salute. Gli elementi probatori dimostrano che il rimbalzo auspicato non si è presentato nel primo trimestre, con i "nowcast" della Federal Reserve Bank di Atlanta sulla crescita del primo trimestre in calo da oltre il 3% all'inizio di febbraio ad appena lo 0,5%. Da un massimo di tre anni a marzo, secondo Citigroup, le sorprese economiche (il grado in cui i dati segnalati hanno battuto le previsioni) appaiono ora a malapena positive.

Ma la storia è ricca di dati sbagliati relativi al primo trimestre a causa di errori sugli adeguamenti stagionali e i risultati “deboli” delle indagini restano solidi, anche se meno di quanto non fossero. La Casa Bianca e il Congresso hanno finora fallito nella riduzione delle imposte o sulla spesa per le infrastrutture, che potrebbero dare all'economia una spinta. Ma Trump è a dir poco flessibile, e un accordo più avanti in questo 2017 resta plausibile.

Secondo Nick Gartside, direttore internazionale degli investimenti per il reddito fisso di JP Morgan Asset Management, esiste una contraddizione tra i prezzi delle azioni ancora elevati e la caduta dei rendimenti obbligazionari. Ma Gartside si aspetta che venga risolta da un miglioramento dei rendimenti e che il mercato torni a prezzare un aumento dei tassi a un ritmo più rapido da parte della Federal Reserve, come avveniva a inizio anno. "È assurdo che sia scontato un solo episodio di intervento sui tassi per quest'anno", ha affermato. I rendimenti dei Treasury in discesa nel corso del mese passato hanno spinto in basso i tassi ipotecari, una manna per chi aveva intenzione di rifinanziare. Il tasso medio per un mutuo fisso di 30 anni è calato dal 4,08% al 3,97% la scorsa settimana, riferisce Freddie Mac, per la prima volta al di sotto del 4% da metà novembre.

Il secondo punto interrogativo presenta una maggiore complessità. I cinque anni passati hanno dimostrato che i prezzi delle azioni elevati e in aumento sono compatibili con una debole crescita economica, sino a che i rendimenti restano bassi. I titoli azionari sensibili ai cicli potrebbero risultare meno performanti: Ford, General Motors e Fiat Chrysler hanno subito un ribasso di quasi il 10% da quando i rendimenti obbligazionari hanno cominciato a scendere a metà marzo. Ma in un'epoca di bassi rendimenti obbligazionari, nel complesso l’equity è stata sostenuta dalla teoria dell’assenza di un'alternativa migliore per gli investitori.

Vincent Mortier, vice direttore degli investimenti ad Amundi, il più grande gestore patrimoniale d'Europa, ha spiegato che i rendimenti obbligazionari inferiori "ci dicono che dobbiamo essere più cauti sull’azionario". Gli investitori sono orientati sul “buy on dips” perché gli utili americani non sono stati posti in discussione, ma teme che un’eventuale correzione sarà brutale. “Potrebbe essere una consistente correzione a svegliare tutti", ha pronosticato.

Finché una crescita esigua implica bassi tassi di interesse e non minaccia i profitti, agli azionisti sta bene. Ma con l'economia prossima alla piena capacità, anche una crescita lieve potrebbe essere sufficiente per spingere salari e inflazione, danneggiare gli utili e “tenere la Fed sul chi va là”. I tassi in aumento e la crescita debole sono una combinazione fatale, pertanto gli investitori dovrebbero prendere seriamente gli avvertimenti e sperare che i segnali siano sbagliati.

wall-street-incertezza-689323.jpg
1266 di 12535 - 23/4/2017 12:09
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
ATTENZIONE 1-2-3 HIGH JOE ROSS SHORT DA 20.090

3s-fl
1267 di 12535 - 24/4/2017 15:22
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
ATTENZIONE!

3t7r-
1268 di 12535 - 24/4/2017 16:02
20attilio N° messaggi: 2742 - Iscritto da: 23/4/2013
Attenzione a cosa?
1269 di 12535 - 24/4/2017 16:03
20attilio N° messaggi: 2742 - Iscritto da: 23/4/2013
Ai 21000?
1270 di 12535 - 24/4/2017 16:12
20attilio N° messaggi: 2742 - Iscritto da: 23/4/2013
O 22800?
1271 di 12535 - 24/4/2017 16:16
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
Un passo alla volta Attilio 20.695...

3t8bs
1272 di 12535 - 25/4/2017 12:33
peppedj N° messaggi: 16363 - Iscritto da: 27/9/2007
Prossima meta del.mib
1273 di 12535 - 25/4/2017 14:34
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #1271 - 24/Apr/2017 14:16
Un passo alla volta Attilio 20.695...

3t8bs



3thws
1274 di 12535 - 27/4/2017 12:44
dade85 N° messaggi: 1520 - Iscritto da: 12/10/2013
Ieri dalle 13 sono tornati gli acquisti vediamo se si ripresenta lo stesso scenario.
1275 di 12535 - 27/4/2017 14:18
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
...
3u3mj
1276 di 12535 - 27/4/2017 20:49
Vic 13 N° messaggi: 49 - Iscritto da: 24/7/2016
Oggi giù speriamo di recuperare domani......
1277 di 12535 - 27/4/2017 21:01
dade85 N° messaggi: 1520 - Iscritto da: 12/10/2013
Quotando: vic 13 - Post #1276 - 27/Apr/2017 18:49Oggi giù speriamo di recuperare domani......

Sarà ma vedo un inversione di trend!
1278 di 12535 - 28/4/2017 08:04
Vic 13 N° messaggi: 49 - Iscritto da: 24/7/2016
Quotando: dade85 - Post #1277 - 27/Apr/2017 19:01
Quotando: vic 13 - Post #1276 - 27/Apr/2017 18:49Oggi giù speriamo di recuperare domani......

Sarà ma vedo un inversione di trend!

Speriamo
1279 di 12535 - 01/5/2017 12:55
GIOLA N° messaggi: 30278 - Iscritto da: 03/9/2014
Ftse Mib un po' tirato: a rischio uno storno

A Piazza Affari una prosecuzione dell'uptrend è subordinata allo stazionamento del Ftse Mib al di sopra del supporto statico posto a quota 20.500 punti. A mio avviso però gli indici sono un po' troppo tirati e nelle prossime sedute vedo una probabile discesa dei corsi al di sotto del sostegno appena segnalato, con un ritorno del Ftse Mib a 20.230/20.200 punti, dove passa al momento la media mobile a 21 giorni e dove è stato lasciato aperto un gap-up in avvio di settimana. E' probabile che si assista alla chiusura di questo gap e in tal caso l'obiettivo al ribasso sarebbe a quota 19.930 punti.

Se verrà confermata la tenuta dei 20.500 punti e soprattutto sarà oltrepassata la soglia dei 21.000 punti, allora il Ftse Mib continuerà a salire, anche se con meno veemenza rispetto alle ultime sedute, con obiettivi a 21.250 prima e a 21.500 punti in seguito.

Oltre i 21.000 punti vedo in ogni caso un possibile movimento di consolidamento, ritenendo che gran parte della salita sia stata già realizzata.

di Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com


3uvdn
1280 di 12535 - 01/5/2017 20:31
dade85 N° messaggi: 1520 - Iscritto da: 12/10/2013
Quotando: giola - Post #1279 - 01/May/2017 10:55Ftse Mib un po' tirato: a rischio uno storno A Piazza Affari una prosecuzione dell'uptrend è subordinata allo stazionamento del Ftse Mib al di sopra del supporto statico posto a quota 20.500 punti. A mio avviso però gli indici sono un po' troppo tirati e nelle prossime sedute vedo una probabile discesa dei corsi al di sotto del sostegno appena segnalato, con un ritorno del Ftse Mib a 20.230/20.200 punti, dove passa al momento la media mobile a 21 giorni e dove è stato lasciato aperto un gap-up in avvio di settimana. E' probabile che si assista alla chiusura di questo gap e in tal caso l'obiettivo al ribasso sarebbe a quota 19.930 punti. Se verrà confermata la tenuta dei 20.500 punti e soprattutto sarà oltrepassata la soglia dei 21.000 punti, allora il Ftse Mib continuerà a salire, anche se con meno veemenza rispetto alle ultime sedute, con obiettivi a 21.250 prima e a 21.500 punti in seguito. Oltre i 21.000 punti vedo in ogni caso un possibile movimento di consolidamento, ritenendo che gran parte della salita sia stata già realizzata. di Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com 3uvdn

Ottima analisi giola
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