Kinexia

- Modificato il 28/10/2009 12:16
FESTEF N° messaggi: 272 - Iscritto da: 09/1/2008

Volumi mai visti; n° 2 (dico due) azioni scambiate dopo quasi un'ora di contrattazione; è uno dei pochi titoli del Mib in positivo. Questa società desta molto interesse negli investitori!

 




Lista Commenti
91 Commenti
    5
81 di 91 - 03/3/2011 11:54
Traderok N° messaggi: 2083 - Iscritto da: 07/9/2007
Sulle rinnovabili l’accordo c’è
2 marzo 2011By Alba 20% di energia dalle rinnovabili, l'obiettivo 2020
Il persistere della crisi libica, che ha stretto i rubinetti petroliferi, ha portato all’attenzione dei governi europei il tema delle energie rinnovabili. Non è una novità nell’agenda economica degli Stati dell’Unione che hanno firmato da tempo un accordo di sviluppo, ma se ne torna a parlare “per necessità”. In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, il commissario europeo per l’energia, Günther Öttinger, ricorda che entro il 2020, tutti i paesi sono tenuti a raggiungere l’obiettivo ambizioso del 20% di fonti rinnovabili. Cosa vuol dire? Che tra meno di 20 anni, anche in Italia, il 20 per cento dell’energia prodotta, dovrà essere pulita, quindi arrivare da fonti rinnovabili.

Il commissario, interrogato anche sull’ipotesi nucleare, promossa anche nel nostro paese, ha detto che l’Europa non si pronuncia certo sulle scelte “individuali” di ogni stato, ma l’obiettivo del 20 per cento non viene certo meno. In pratica l’Italia può anche investire nel nucleare ma entro il 2020 il peso delle rinnovabili dovrà essere quello stabilito nei precedenti accordi.

Intanto, il dibattito sulle energie “alternative” va avanti e diventa caldo toccando l’argomento incentivi. È del primo marzo un’agenzia ASCA sulla decisione del ministro Romani di tagliare i finanziamenti per le famiglie che scelgono l’energia pulita.

“Il taglio degli incentivi sulle energie rinnovabili proposto del ministro Romani, viene ad inquadrarsi in un up and down legislativo, già preceduto da cosiddetto Terzo Conto energia che riduce gli incentivi nel settore fotovoltaico, e rischia di vanificare gli investimenti fino ad oggi effettuati nel settore delle rinnovabili, quindi bloccare lo sviluppo di un mercato in crescita e in espansione, ma anche paralizzare gli investimenti fatti e scoraggiare quelli futuri: il tutto in un momento di crisi economica”.

82 di 91 - 03/3/2011 13:11
Traderok N° messaggi: 2083 - Iscritto da: 07/9/2007
Incentivi, da giugno si cambia
via libera al decreto Romani
Il testo varato da Palazzo Chigi cancella il tetto degli 8 mila MW di fotovoltaico. Il conto energia andrà rivisto tra due mesi. L'opposizione insorge: "Con incertezza il settore rischia uno stop pesantissimo"
di VALERIO GUALERZI

ROMA - Gli incentivi per l'energia fotovoltaica previsti meno di un anno fa con il terzo conto energia varato dal governo saranno rivisti (al ribasso) dal prossimo giugno. E' questo il punto centrale del decreto sulle energie rinnovabili licenziato questa mattina da Palazzo Chigi. Un testo che eliminando l'introduzione di un tetto di 8 mila MW per l'incentivazione dell'energia del sole, il punto più contestato dalla vastissima mobiltazione di associazioni e categorie dei giorni scorsi, salva quindi le apparenze di un ripensamento da parte del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, ma di fatto rappresenta una pesantissima minaccia al futuro delle rinnovabili.

Il provvedimento uscito oggi dal consiglio dei ministri, che in teoria dovrebbe indicare al Paese come perseguire l'obiettivo obbligatorio del 17% di energia prodotta da fonti verdi entro il 2020 fissato dall'Ue, prevede il varo a giugno di un nuovo decreto con l'adeguamento delle tariffe incentivanti da parte del ministero dello Sviluppo di concerto con quello dell'Ambiente. Ma chi in queste ore si è battutto per un cambio di rotta è convinto che i rapporti di forza tra i due dicasteri continueranno ad essere squilibrati. "Di fatto se ne occuperà Romani - denuncia il senatore del Pd Francesco Ferrante - e delegare a lui la riforma del fotovoltaico è come affidare a Dracula la riforma dell'associazione donatori di sangue". Il giudizio di Ferrante sul decreto odierno è pesantissima. "Dando per scontato che quella del tetto a 8 mila MW era una provocazione per alzare la posta, quella proposta paradossalmente era quasi meglio visto che a giugno saremo ancora lontani da quell'obiettivo e nel frattempo, non avendo certezze sul futuro, si fermeranno tutti gli investimenti".

Un po' meno drastico il giudizio di Ermete Realacci. "La situazione non è ancora chiara, ma siamo di fronte ad un importante passo indietro rispetto al colpo mortale che il governo stava per sferrare alle fonti rinnovabili. Ora è prioritario dare subito regole certe per far proseguire positivamente l'Italia nelle rinnovabili, un settore strategico per il futuro del nostro paese e che va migliorato per essere più trasparente, eliminando abusi e sprechi, con procedure semplificate e con contributi decrescenti in modo da favorire le tecnologie più innovative e sostenere il pieno ingresso nel mercato. E per questo chiediamo che il governo venga a riferire al più presto in parlamento, perchè nei particolari si nasconde il diavolo".

Oggi altre novità sono state introdotte anche per quanto riguarda la realizzazione di impianti su terreni agricoli. Sarà possibile infatti produrre al massimo 1 MW di energia fotovoltaica e utilizzare per gli impianti di produzione non più del 10% del terreno coltivabile. Una soluzione, quest'ultima, caldeggiata dal ministro delle politiche agricole, Giancarlo Galan. Norme nate per proteggere i campi dall'invasione di pannelli, ma che in questa formulazione secondo Ferrante rischia di provocare uno stop generalizzato dei grandi impianti.

Per quanto riguarda l'eolico, il taglio retroattivo degli incentivi (attraverso il meccanismo dei certificati verdi) viene fissato in un 22% anziché al 30% previsto nella versione originale.

Il decreto è poi condito con una serie di misure apparentemente a sostegno della diffusione delle rinnovabili, ma che visti i comportamenti tenuti sin qui dal governo appaiono decisamente velletari e "cosmetici". E' il caso dell'articolo in cui si stabilsce che "i progetti di edifici di nuova costruzione ed i progetti di ristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti prevedono l'utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento". In realtà Berlusconi e Tremonti bloccano e rinviano da tempo tanto l'entrata in vigore dei nuovi regolamenti edilizi quanto il varo della certificazione energetica degli edifici ai fini della compravendita.

"E' un decreto pessimo - conclude Ferranti - che disattende tutto il lavoro positivo fatto nei mesi scorsi nelle commissioni parlamentari ed è frutto del pressapochismo del ministro Romani, della sua avversità alle rinnovabili e dell'azione delle lobby come l'Enel che portano a casa una valanga di fondi per il rifacimento dei vecchi impianti idroelettrici".
83 di 91 - 03/3/2011 17:21
Traderok N° messaggi: 2083 - Iscritto da: 07/9/2007
Ikea/ 20 mln per montare 150mila pannelli fotovoltaici in ItaliaGiovedi, 3 Marzo 2011 - 16:40
Sempre piu' sole nel futuro di Ikea: il gruppo svedese ha deciso di investire 20 milioni di euro per installare circa 150mila moduli in silicio amorfo sui tetti dei suoi negozi. L'investimento, che verra' effettuato nel corso del 2011, consentira' al gruppo di generare un totale di 10 milioni di kilowatt/ora di energia elettrica, pari al consumo medio di 3.300 famiglie, in modo tale da evitare l'emissione in atmosfera di circa 4.000 tonnellate di anidride carbonica, corrispondenti al quantitativo di Co2 assorbito annualmente da 400 ettari di foresta tropicale ed alle emissioni di 3.300 vetture che percorrono mediamente 10.000 chilometri. Un investimento che si aggiunge ai 12 milioni che Ikea Italia ha gia' speso fra il 2007 e il 2010 per ridurre i consumi di energia e incrementare l'efficienza nei suoi punti vendita, acquistando 225 gigawatt/ora di energia elettrica rinnovabile e che fa parte dei progetti che l'azienda svedese sta finanziando allo scopo di arrivare al 100% di energia acquistata o prodotta da fonti rinnovabili, alla riduzione delle emissioni di Co2, e all'iincremento del 25% dell'efficienza energetica di tutti i negozi. Nel 2010 l'approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili e' stato pari all'83%, mentre e' stato recuperato il 90% dei rifiuti prodotti. Uno sforzo che si vede ancora di piu' nel nuovo punto vendita di Catania, che sara' aperto il 9 marzo: per lo sbarco in Sicilia, il gruppo svedese ha installato circa 14.000 moduli solari fotovoltaici sul tetto e sulle pensiline del parcheggio che consentiranno di produrre autonomamente il 23% dell'energia elettrica necessaria al proprio funzionamento. Il negozio ha ottenuto la certificazione energetica di classe A, pari ad un consumo annuo di 1,22
84 di 91 - 26/3/2011 09:58
ilcapitano N° messaggi: 33970 - Iscritto da: 04/5/2010
Il logo del titolo è stato studiato per incorporare graficamante l'andamento
futuro del titolo. Hihihihi!
kinexia.gif
85 di 91 - 01/4/2011 23:29
1945Olly N° messaggi: 431 - Iscritto da: 27/3/2009
X il capitano

Sei inarrrivabile!

Ciao
86 di 91 - 19/4/2011 14:21
Traderok N° messaggi: 2083 - Iscritto da: 07/9/2007
NUCLEARE
Passo indietro del governo
via le norme, salta il referendum
Palazzo Chigi ha deciso di andare oltre la moratoria di due anni stabilendo lo stop. Dietro la scelta i timori per il raggiungimento del quorum anche sul quesito per abrogare il legittimo impedimento
di VALERIO GUALERZI
Lavori nella vecchia centrale nucleare di Montalto di Castro
ROMA - Il governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare ed ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. Si tratta di un emendamento che recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare".

Una scelta che avrà con ogni evidenza l'effetto di far decadere il quesito referendario 1per l'abrogazione della legge con cui si apriva la strada al ritorno dell'energia atomica in Italia.

Il provvedimento in questione era stato uno dei primi varati dal governo e risale al giugno del 2008. Un decreto legge, il n. 112, "convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133" per la "realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare". Un'accelerazione che aveva convinto l'allora ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ad annunciare incautamente che il governo avrebbe ottenuto la posa della prima pietra 2di una nuova centrale nientemeno che entro la fine della legislatura.

La scelta dell'esecutivo di fare marcia indietro era stata in qualche modo anticipata da una serie di uscite degli ultimi giorni del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, molto critiche nei confronti dell'opportunità di massicci investimenti sul nucleare. Dichiarazioni culminate oggi con l'intervento davanti alla Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo. Tremonti in quella sede ha sostenuto l'opportunità di finanziare lo sviluppo delle energie alternative nel quadro di investimenti pubblici di interesse collettivo. "Questa fase - ha detto Tremonti - va utilizzata anche per sostenere investimenti pubblici destinati a operazioni di interesse collettivo. Il finanziamento delle energie alternative risponde a questa esigenza".

Stando ad indiscrezioni, la scelta di cassare del tutto le ambizioni nucleari sarebbe stata dettata a palazzo Chigi da allarmanti indicazioni sulla possibilità che il referendum, anche sulla scia dell'allarme per la catastrofe giapponese raggiungesse il quorum necessario per la sua validità. Per questo motivo la decisione del governo è stata accolta con un certo fastidio dai comitati promotori e dalle forze politiche che più di tutte si erano impegnate per la loro realizzazione, Idv in testa. La scomparsa del quesito sul nucleare rischia infatti di produrre una smobilitazione in grado di mettere a repentaglio l'ottenimento del quorum, con il conseguente fallimento della battaglia contro la privatizzazione dell'acqua e - sopratttutto - contro la norma sul legittimo impedimento che rischiava di trasformarsi, in caso di successo, in un plebiscito contro Silvio Berlusconi.
(19 aprile 2011) © Riproduzione riservata
Tweet
87 di 91 - 30/8/2011 17:14
Traderok N° messaggi: 2083 - Iscritto da: 07/9/2007
COMUNICATO STAMPA

CDA KINEXIA: RISULTATI PRELIMINARI CONSOLIDATI SEMESTRALE 2011
RILEVANTE CRESCITA DEL VALORE DELLA PRODUZIONE: €41mn(+33%),
DELL’EBITDA: €11,6mn (+81%)

E DELL’EBIT: €8,5mn (+300%)

AUMENTO DELL’INCIDENZA DELL’EBITDA SUL VALORE DELLA
PRODUZIONE AL 28% (1SEM2011: 21%)

IL BUSINESS DELLA COSTRUZIONE (€8,1mn), TELERISCALDAMENTO
(€3mn) E IL SETTORE PRODUZIONE ENERGIA (€1,4mn) E
MINIFOTOVOLTAICO (€0,3mn) CONTRIBUISCONO POSITIVAMENTE
ALL’EBITDA DI PERIODO DI €11,6mn

FORTE INCREMENTO DEL RISULTATO NETTO ANTE IMPOSTE
COMPRENSIVO DEL RISULTATO ATTIVITA’ CESSATE: €6,1mn vs €0,5mn
L’INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO SI RIDUCE A €-55mn
VS €-97mn DI FINE 2010

88 di 91 - 30/8/2011 19:47
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

STRONZA ! Ti avevo detto di aspettarmi ...ti ho venduto a 1,85 per necessità urgenti ! Stronza, stronza , stronza ...
89 di 91 - 30/8/2011 21:26
4beppe N° messaggi: 24199 - Iscritto da: 23/1/2010
Quotando: duca minimoSTRONZA ! Ti avevo detto di aspettarmi ...ti ho venduto a 1,85 per necessità urgenti ! Stronza, stronza , stronza ...

:) peccato sia sottilissima..ma é una makkina da soldi..ci sono stati giorni che l'ho fatta skizzare da solo brucando a lettera....ne ho ancora con sell a 1'90....bellissimo l'ultimo trade...
90 di 91 - 31/8/2011 21:18
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: 4beppe
Quotando: duca minimoSTRONZA ! Ti avevo detto di aspettarmi ...ti ho venduto a 1,85 per necessità urgenti ! Stronza, stronza , stronza ...

:) peccato sia sottilissima..ma é una makkina da soldi..ci sono stati giorni che l'ho fatta skizzare da solo brucando a lettera....ne ho ancora con sell a 1'90....bellissimo l'ultimo trade...



Lo so, Beppe, lo so ...ma sono senza liquidità ( da mettere in borsa ...)


E fra poco arriva Colucci e la sua "armata" dei rifiuti ...
91 Commenti
    5
Titoli Discussi
Indici Internazionali
Australia -0.5%
Brazil 0.2%
Canada 0.1%
France -0.3%
Germany -0.3%
Greece 0.2%
Holland -0.3%
Italy 0.0%
Portugal 0.5%
US (DowJones) -0.1%
US (NASDAQ) -0.3%
United Kingdom -0.2%
Rialzo (%)
BIT:WSGC27 0.04 27.2%
BIT:WSOS24 0.11 24.5%
BIT:1D 54.00 24.2%
BIT:WAEDES 0.00 20.0%
BIT:1CVAC 3.29 18.3%
BIT:WISC24 0.02 16.1%
BIT:SGC 0.24 10.2%
BIT:1ST 38.05 9.0%
BIT:WAGAIN 0.98 8.9%
BIT:WNUS24 0.24 8.5%

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network