1) AUTOMATION, DOVE SI DEDICA ALLA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI MACCHINARI E IMPIANTI INDUSTRIALI SU MISURA DEDICATI ALLA LAVORAZIONE DI TESSUTI E MATERIALI TECNICI E SPECIALI, SETTORE IN CUI E' PRESENTE DA 17 ANNI;
2) GREEN MOBILITY, LA BUSINESS UNIT CON LE PROSPETTIVE DI CRESCITA PIU' IMPORTANTI, DOVE GRAZIE ALLO SVILIPPO DI INNOVATIVI POWERTRAIN INTEGRATI, REALIZZA KIT DI ELETTRIFICAZIONE E COMPONENTI DEDICATI AL MONDO DELLA MOBILITA' ELETTRICA E IBRIDA.
atlodit
N° messaggi: 125 -
Iscritto da: 10/11/2010
Perdonami se ti faccio un po' le pulci ma se così fosse mi domando perchè qualcuno non vada dal Sig. Smre e gli offra, che so, 15€ per azione per prendersi tutta la baracca.
666 di 2924-06/4/2017 15:110
Bigno
N° messaggi: 7443 -
Iscritto da: 08/10/2009
667 di 2924-06/4/2017 15:120
nellounic
N° messaggi: 633 -
Iscritto da: 14/4/2011
bigno va sul tuo forum qui si cerca di parlare e di capire .
668 di 2924-06/4/2017 15:130
nellounic
N° messaggi: 633 -
Iscritto da: 14/4/2011
La differenza tra tesla e Smre è tra 500mila e 50mila veicoli venduti entro 2019. Tesla vale 50 miliardi, Smre 90 milioni. Dovrebbe valere 1/10/5 visto che ebitda Smre per veicolo sarà imho circa un quinto di tesla, quindi il valore di SMRE è 1 miliardo, ossia 70 euro ad azione, da qui non si scappa, e ci arriverà entro 2019
Perdonami se ti faccio un po' le pulci ma se così fosse mi domando perchè qualcuno non vada dal Sig. Smre e gli offra, che so, 15€ per azione per prendersi tutta la baracca.
il discorso fila anche perchè di grosse aziende che possano comprare questo piccola realtà italiana c'è ne sono
669 di 2924-06/4/2017 15:160
dibbo1
N° messaggi: 2830 -
Iscritto da: 08/10/2013
Brembo ha impiegato 8-9 anni a giungere a prezzi stellari .... Smre brucerà così le tappe ?
670 di 2924-06/4/2017 15:280
Bigno
N° messaggi: 7443 -
Iscritto da: 08/10/2009
La differenza tra tesla e Smre è tra 500mila e 50mila veicoli venduti entro 2019. Tesla vale 50 miliardi, Smre 90 milioni. Dovrebbe valere 1/10/5 visto che ebitda Smre per veicolo sarà imho circa un quinto di tesla, quindi il valore di SMRE è 1 miliardo, ossia 70 euro ad azione, da qui non si scappa, e ci arriverà entro 2019
bigno va sul tuo forum qui si cerca di parlare e di capire .
Ma come si fa a credere a tutto quello che viene scritto???
L'italia dei pecoroni!!! Guardatevi l'isola dei famosi e il grande fratello allora!!! Fuori di testa, ma non vedete che senza notizie non si muove una foglia???? Anche cell therapeutics dice di trovare il sacro graal da una vita e dovrebbe valere $500/700...e invece si vive di sole notizie! Questi non producono nulla, hanno solo brevetti! Il motore a idrogeno esiste da più di 50anni e il brevetto l'hanno già fatto sparire ai tempi perché il petrolio oggi è ancora un monopolio come la chemioterapia per la medicina...fimnchè c'è gente che ci mangia non cambieranno mai nulla in tal senso! Si parla di Usa??? E Trump che vuole puntare sul carbone, annullando tutto le risorse a disposizione per energie alternative e a favore del cambiamento climatico! Sicuramente l'azienda ha un potenziale, ma se nessuno se la caga!!! Il cinese che doveva mettere i soldi è lo stesso che vuole comprare il Milan??? No perché ad oggi non ha versato ancora niente! Però siccome il vostro amicone scrive il futuro perché sicuramente c'è già stato allora è assodato che sia tutta verità...la borsa non è questa, io la penso e la penserò sempre cosi.
Il mondo va verso un nuovo paradigma della mobilità: eco, smart, alimentata da energia rinnovabile. In previsione di un mercato dalle prospettive interessanti per i veicoli elettrici, al via realizzazioni e progetti per migliorare la rete distributiva per la ricarica.
L’anno scorso hanno superato la fatidica soglia di un milione. Sono le auto, autobus, scooter e altri mezzi a trazione elettrica e ibrida circolanti complessivamente sulle strade del mondo. Undici anni fa il parco veicoli elettrici veniva misurato in centinaia, su scala globale, e fino a due anni fa solo la metà dello stock attualmente esistente viaggiava sulle strade.
Secondo i dati del Global EV Outlook del 2016, lo studio dedicato dell’ OECD/IEA, l’Agenzia Internazionale dell’ Energia, la quota di mercato delle auto elettriche sul totale dei mezzi di trasporto ha superato l’1 per cento, l’anno scorso, in ben sette paesi : Norvegia, Olanda, Svezia, Danimarca, Francia, Cina e Gran Bretagna.
Al top della classifica come antesignani del progresso elettrico stanno percentualmente la Norvegia e l’ Olanda (rispettivamente 23 e 10 per cento), ma soprattutto sono significativi i dati assoluti che indicano un vero e proprio boom della Cina. Il Paese è diventato rapidamente il principale mercato mondiale dopo gli Stati Uniti oltrechè il principale utilizzatore di e-scooters e di e-bus. Secondo la IEA, nel 2020 i veicoli elettrici raggiungeranno i 20 milioni su scala globale. E in Italia, quanti ne vedremo sulle strade in un prossimo futuro?
L’auto elettrica in Italia: previsioni troppo rosee?
Per l’anno 2020 la previsione è di avere un parco circolante sulle strade italiane che varia dalle 70mila alle 130mila unità. Il dato è contenuto nell’ ultimo recente Rapporto e-mobility elaborato dal MIP, la Business School del Politecnico di Milano.
In linea con il trend mondiale si prevede dunque una crescita esponenziale da qui a tre anni. Considerando che nel 2016 le auto elettriche vendute nel Bel Paese sono state 8000, lo 0,1% del totale, la stima è che la quota di mercato potrebbe arrivare quota 2% entro il 2020.
Non è una previsione un po’ ottimistica? I dati più conservativi del primo scenario, che si attestano a 70.000 veicoli circolanti nel 2020, vedrebbero una crescita del mercato delle auto elettriche del 300% rispetto al 2016, con un controvalore che arriverebbe fino a 2,4 miliardi di euro contro i 75 milioni dell’anno scorso. In questo caso, contemporaneamente alla crescita del parco circolante elettrico dovrebbero essere attivati circa 63.000 punti di ricarica privati, quasi 9.000 colonnine pubbliche e oltre 1.500 punti di ricarica rapida.
Il secondo scenario, quello che arriva a indicare in 130.000 le auto elettriche circolanti nel 2020 prende in considerazione anche l’effetto traino della presenza di più punti di ricarica come fattore incentivante all’ utilizzo. Con un numero fino all’85% superiore alla prima ipotesi i punti di ricarica privati diventerebbero 117.000, circa 9.000 le colonnine di ricarica pubbliche e 4.000 i punti di ricarica rapida. ENEL, l’ azienda multinazionale produttrice e distributrice di energia elettrica e gas più importante in Italia, non crede che queste stime siano troppo ottimistiche: recentemente ha siglato un accordo per fornire il suolo italiano di colonnine di ricarica rapida, dando fede quindi ai dati che indicano una crescita esponenziale. Ma restiamo con i piedi per terra e vediamo qual è la situazione attuale e la tendenza del mercato dell’ auto elettrica in Europa. I dati li fornisce l’Acea, Associazione delle case automobilistiche europee.
Lo stato dell’ arte: il trend europeo e quello italiano
Nel quarto trimestre del 2016, le auto elettriche hanno avuto un rallentamento nelle vendite in Europa (-16,5% un dato tuttavia da confrontare con un ultimo trimestre 2015 particolarmente brillante, a 160,5%). Se invece allarghiamo lo sguardo alle auto ibride, le vendite segnano un aumento di oltre il 25%. E’ forse un segnale che il mezzo elettrico tout court non è ancora giudicato valido dal consumatore? Prendendo in considerazione i cinque maggiori mercati europei, vediamo che Spagna (+49,4%), Germania (+21,9%) e Regno Unito hanno segnato sostanziali incrementi nel trimestre sulla categoria generale dei veicoli a carburante alternativo, domanda spinta completamente da veicoli ibridi ed elettrici.
L’Italia ha fatto peggio, per effetto del calo di vendite di veicoli a propano o a gas (-3,5%) solo in parte compensato dall’aumento nelle auto elettriche (+41,1%) e nelle ibride (+41,3%). Questo ultimo dato è molto interessante e sembra confermare quello del Politecnico di Milano: le auto elettriche in Italia crescono e lo fanno a ritmo sostenuto, anche se con numeri assoluti ancora troppo bassi rispetto ad altri paesi europei.
Quindi un dato parzialmente positivo, anche se la mancanza di incentivi all’acquisto per veicoli che, a parità di condizioni, costano tra i 7 e i 10mila euro in più rispetto a quelli ad alimentazione tradizionale o a gas/metano, e la carenza di colonnine di ricarica, sono pre-condizioni negative per lo sviluppo di un mercato che deve raggiungere una massa critica tale da innescare, anche in termini culturali, una diffusione capillare di questo prodotto. Sul fattore rete distributiva dell’energia per la ricarica qualcosa si sta però movendo.
673 di 2924-06/4/2017 16:040
atlodit
N° messaggi: 125 -
Iscritto da: 10/11/2010
La marcia silenziosa dell’ auto elettrica
di Laura Magna
Il mondo va verso un nuovo paradigma della mobilità: eco, smart, alimentata da energia rinnovabile. In previsione di un mercato dalle prospettive interessanti per i veicoli elettrici, al via realizzazioni e progetti per migliorare la rete distributiva per la ricarica.
L’anno scorso hanno superato la fatidica soglia di un milione. Sono le auto, autobus, scooter e altri mezzi a trazione elettrica e ibrida circolanti complessivamente sulle strade del mondo. Undici anni fa il parco veicoli elettrici veniva misurato in centinaia, su scala globale, e fino a due anni fa solo la metà dello stock attualmente esistente viaggiava sulle strade.
Secondo i dati del Global EV Outlook del 2016, lo studio dedicato dell’ OECD/IEA, l’Agenzia Internazionale dell’ Energia, la quota di mercato delle auto elettriche sul totale dei mezzi di trasporto ha superato l’1 per cento, l’anno scorso, in ben sette paesi : Norvegia, Olanda, Svezia, Danimarca, Francia, Cina e Gran Bretagna.
Al top della classifica come antesignani del progresso elettrico stanno percentualmente la Norvegia e l’ Olanda (rispettivamente 23 e 10 per cento), ma soprattutto sono significativi i dati assoluti che indicano un vero e proprio boom della Cina. Il Paese è diventato rapidamente il principale mercato mondiale dopo gli Stati Uniti oltrechè il principale utilizzatore di e-scooters e di e-bus. Secondo la IEA, nel 2020 i veicoli elettrici raggiungeranno i 20 milioni su scala globale. E in Italia, quanti ne vedremo sulle strade in un prossimo futuro?
L’auto elettrica in Italia: previsioni troppo rosee?
Per l’anno 2020 la previsione è di avere un parco circolante sulle strade italiane che varia dalle 70mila alle 130mila unità. Il dato è contenuto nell’ ultimo recente Rapporto e-mobility elaborato dal MIP, la Business School del Politecnico di Milano.
In linea con il trend mondiale si prevede dunque una crescita esponenziale da qui a tre anni. Considerando che nel 2016 le auto elettriche vendute nel Bel Paese sono state 8000, lo 0,1% del totale, la stima è che la quota di mercato potrebbe arrivare quota 2% entro il 2020.
Non è una previsione un po’ ottimistica? I dati più conservativi del primo scenario, che si attestano a 70.000 veicoli circolanti nel 2020, vedrebbero una crescita del mercato delle auto elettriche del 300% rispetto al 2016, con un controvalore che arriverebbe fino a 2,4 miliardi di euro contro i 75 milioni dell’anno scorso. In questo caso, contemporaneamente alla crescita del parco circolante elettrico dovrebbero essere attivati circa 63.000 punti di ricarica privati, quasi 9.000 colonnine pubbliche e oltre 1.500 punti di ricarica rapida.
Il secondo scenario, quello che arriva a indicare in 130.000 le auto elettriche circolanti nel 2020 prende in considerazione anche l’effetto traino della presenza di più punti di ricarica come fattore incentivante all’ utilizzo. Con un numero fino all’85% superiore alla prima ipotesi i punti di ricarica privati diventerebbero 117.000, circa 9.000 le colonnine di ricarica pubbliche e 4.000 i punti di ricarica rapida. ENEL, l’ azienda multinazionale produttrice e distributrice di energia elettrica e gas più importante in Italia, non crede che queste stime siano troppo ottimistiche: recentemente ha siglato un accordo per fornire il suolo italiano di colonnine di ricarica rapida, dando fede quindi ai dati che indicano una crescita esponenziale. Ma restiamo con i piedi per terra e vediamo qual è la situazione attuale e la tendenza del mercato dell’ auto elettrica in Europa. I dati li fornisce l’Acea, Associazione delle case automobilistiche europee.
Lo stato dell’ arte: il trend europeo e quello italiano
Nel quarto trimestre del 2016, le auto elettriche hanno avuto un rallentamento nelle vendite in Europa (-16,5% un dato tuttavia da confrontare con un ultimo trimestre 2015 particolarmente brillante, a 160,5%). Se invece allarghiamo lo sguardo alle auto ibride, le vendite segnano un aumento di oltre il 25%. E’ forse un segnale che il mezzo elettrico tout court non è ancora giudicato valido dal consumatore? Prendendo in considerazione i cinque maggiori mercati europei, vediamo che Spagna (+49,4%), Germania (+21,9%) e Regno Unito hanno segnato sostanziali incrementi nel trimestre sulla categoria generale dei veicoli a carburante alternativo, domanda spinta completamente da veicoli ibridi ed elettrici.
L’Italia ha fatto peggio, per effetto del calo di vendite di veicoli a propano o a gas (-3,5%) solo in parte compensato dall’aumento nelle auto elettriche (+41,1%) e nelle ibride (+41,3%). Questo ultimo dato è molto interessante e sembra confermare quello del Politecnico di Milano: le auto elettriche in Italia crescono e lo fanno a ritmo sostenuto, anche se con numeri assoluti ancora troppo bassi rispetto ad altri paesi europei.
Quindi un dato parzialmente positivo, anche se la mancanza di incentivi all’acquisto per veicoli che, a parità di condizioni, costano tra i 7 e i 10mila euro in più rispetto a quelli ad alimentazione tradizionale o a gas/metano, e la carenza di colonnine di ricarica, sono pre-condizioni negative per lo sviluppo di un mercato che deve raggiungere una massa critica tale da innescare, anche in termini culturali, una diffusione capillare di questo prodotto. Sul fattore rete distributiva dell’energia per la ricarica qualcosa si sta però movendo.
Articolo interessantissimo che mi fa anche pensare che a crescere saranno anche le società che forniscono energia elettrica, Enel prima fra tutte in Italia.
674 di 2924-06/4/2017 16:060
GIOLA
N° messaggi: 30857 -
Iscritto da: 03/9/2014
La marcia silenziosa dell’ auto elettrica
di Laura Magna
Il mondo va verso un nuovo paradigma della mobilità: eco, smart, alimentata da energia rinnovabile. In previsione di un mercato dalle prospettive interessanti per i veicoli elettrici, al via realizzazioni e progetti per migliorare la rete distributiva per la ricarica.
L’anno scorso hanno superato la fatidica soglia di un milione. Sono le auto, autobus, scooter e altri mezzi a trazione elettrica e ibrida circolanti complessivamente sulle strade del mondo. Undici anni fa il parco veicoli elettrici veniva misurato in centinaia, su scala globale, e fino a due anni fa solo la metà dello stock attualmente esistente viaggiava sulle strade.
Secondo i dati del Global EV Outlook del 2016, lo studio dedicato dell’ OECD/IEA, l’Agenzia Internazionale dell’ Energia, la quota di mercato delle auto elettriche sul totale dei mezzi di trasporto ha superato l’1 per cento, l’anno scorso, in ben sette paesi : Norvegia, Olanda, Svezia, Danimarca, Francia, Cina e Gran Bretagna.
Al top della classifica come antesignani del progresso elettrico stanno percentualmente la Norvegia e l’ Olanda (rispettivamente 23 e 10 per cento), ma soprattutto sono significativi i dati assoluti che indicano un vero e proprio boom della Cina. Il Paese è diventato rapidamente il principale mercato mondiale dopo gli Stati Uniti oltrechè il principale utilizzatore di e-scooters e di e-bus. Secondo la IEA, nel 2020 i veicoli elettrici raggiungeranno i 20 milioni su scala globale. E in Italia, quanti ne vedremo sulle strade in un prossimo futuro?
L’auto elettrica in Italia: previsioni troppo rosee?
Per l’anno 2020 la previsione è di avere un parco circolante sulle strade italiane che varia dalle 70mila alle 130mila unità. Il dato è contenuto nell’ ultimo recente Rapporto e-mobility elaborato dal MIP, la Business School del Politecnico di Milano.
In linea con il trend mondiale si prevede dunque una crescita esponenziale da qui a tre anni. Considerando che nel 2016 le auto elettriche vendute nel Bel Paese sono state 8000, lo 0,1% del totale, la stima è che la quota di mercato potrebbe arrivare quota 2% entro il 2020.
Non è una previsione un po’ ottimistica? I dati più conservativi del primo scenario, che si attestano a 70.000 veicoli circolanti nel 2020, vedrebbero una crescita del mercato delle auto elettriche del 300% rispetto al 2016, con un controvalore che arriverebbe fino a 2,4 miliardi di euro contro i 75 milioni dell’anno scorso. In questo caso, contemporaneamente alla crescita del parco circolante elettrico dovrebbero essere attivati circa 63.000 punti di ricarica privati, quasi 9.000 colonnine pubbliche e oltre 1.500 punti di ricarica rapida.
Il secondo scenario, quello che arriva a indicare in 130.000 le auto elettriche circolanti nel 2020 prende in considerazione anche l’effetto traino della presenza di più punti di ricarica come fattore incentivante all’ utilizzo. Con un numero fino all’85% superiore alla prima ipotesi i punti di ricarica privati diventerebbero 117.000, circa 9.000 le colonnine di ricarica pubbliche e 4.000 i punti di ricarica rapida. ENEL, l’ azienda multinazionale produttrice e distributrice di energia elettrica e gas più importante in Italia, non crede che queste stime siano troppo ottimistiche: recentemente ha siglato un accordo per fornire il suolo italiano di colonnine di ricarica rapida, dando fede quindi ai dati che indicano una crescita esponenziale. Ma restiamo con i piedi per terra e vediamo qual è la situazione attuale e la tendenza del mercato dell’ auto elettrica in Europa. I dati li fornisce l’Acea, Associazione delle case automobilistiche europee.
Lo stato dell’ arte: il trend europeo e quello italiano
Nel quarto trimestre del 2016, le auto elettriche hanno avuto un rallentamento nelle vendite in Europa (-16,5% un dato tuttavia da confrontare con un ultimo trimestre 2015 particolarmente brillante, a 160,5%). Se invece allarghiamo lo sguardo alle auto ibride, le vendite segnano un aumento di oltre il 25%. E’ forse un segnale che il mezzo elettrico tout court non è ancora giudicato valido dal consumatore? Prendendo in considerazione i cinque maggiori mercati europei, vediamo che Spagna (+49,4%), Germania (+21,9%) e Regno Unito hanno segnato sostanziali incrementi nel trimestre sulla categoria generale dei veicoli a carburante alternativo, domanda spinta completamente da veicoli ibridi ed elettrici.
L’Italia ha fatto peggio, per effetto del calo di vendite di veicoli a propano o a gas (-3,5%) solo in parte compensato dall’aumento nelle auto elettriche (+41,1%) e nelle ibride (+41,3%). Questo ultimo dato è molto interessante e sembra confermare quello del Politecnico di Milano: le auto elettriche in Italia crescono e lo fanno a ritmo sostenuto, anche se con numeri assoluti ancora troppo bassi rispetto ad altri paesi europei.
Quindi un dato parzialmente positivo, anche se la mancanza di incentivi all’acquisto per veicoli che, a parità di condizioni, costano tra i 7 e i 10mila euro in più rispetto a quelli ad alimentazione tradizionale o a gas/metano, e la carenza di colonnine di ricarica, sono pre-condizioni negative per lo sviluppo di un mercato che deve raggiungere una massa critica tale da innescare, anche in termini culturali, una diffusione capillare di questo prodotto. Sul fattore rete distributiva dell’energia per la ricarica qualcosa si sta però movendo.
Articolo interessantissimo che mi fa anche pensare che a crescere saranno anche le società che forniscono energia elettrica, Enel prima fra tutte in Italia.
Esatto. Posterò il resto dell'articolo sui thread di Enel e Terna.
675 di 2924-06/4/2017 16:100
THAITANIUM
N° messaggi: 401 -
Iscritto da: 06/5/2015
La marcia silenziosa dell’ auto elettrica
di Laura Magna
Il mondo va verso un nuovo paradigma della mobilità: eco, smart, alimentata da energia rinnovabile. In previsione di un mercato dalle prospettive interessanti per i veicoli elettrici, al via realizzazioni e progetti per migliorare la rete distributiva per la ricarica.
L’anno scorso hanno superato la fatidica soglia di un milione. Sono le auto, autobus, scooter e altri mezzi a trazione elettrica e ibrida circolanti complessivamente sulle strade del mondo. Undici anni fa il parco veicoli elettrici veniva misurato in centinaia, su scala globale, e fino a due anni fa solo la metà dello stock attualmente esistente viaggiava sulle strade.
Secondo i dati del Global EV Outlook del 2016, lo studio dedicato dell’ OECD/IEA, l’Agenzia Internazionale dell’ Energia, la quota di mercato delle auto elettriche sul totale dei mezzi di trasporto ha superato l’1 per cento, l’anno scorso, in ben sette paesi : Norvegia, Olanda, Svezia, Danimarca, Francia, Cina e Gran Bretagna.
Al top della classifica come antesignani del progresso elettrico stanno percentualmente la Norvegia e l’ Olanda (rispettivamente 23 e 10 per cento), ma soprattutto sono significativi i dati assoluti che indicano un vero e proprio boom della Cina. Il Paese è diventato rapidamente il principale mercato mondiale dopo gli Stati Uniti oltrechè il principale utilizzatore di e-scooters e di e-bus. Secondo la IEA, nel 2020 i veicoli elettrici raggiungeranno i 20 milioni su scala globale. E in Italia, quanti ne vedremo sulle strade in un prossimo futuro?
L’auto elettrica in Italia: previsioni troppo rosee?
Per l’anno 2020 la previsione è di avere un parco circolante sulle strade italiane che varia dalle 70mila alle 130mila unità. Il dato è contenuto nell’ ultimo recente Rapporto e-mobility elaborato dal MIP, la Business School del Politecnico di Milano.
In linea con il trend mondiale si prevede dunque una crescita esponenziale da qui a tre anni. Considerando che nel 2016 le auto elettriche vendute nel Bel Paese sono state 8000, lo 0,1% del totale, la stima è che la quota di mercato potrebbe arrivare quota 2% entro il 2020.
Non è una previsione un po’ ottimistica? I dati più conservativi del primo scenario, che si attestano a 70.000 veicoli circolanti nel 2020, vedrebbero una crescita del mercato delle auto elettriche del 300% rispetto al 2016, con un controvalore che arriverebbe fino a 2,4 miliardi di euro contro i 75 milioni dell’anno scorso. In questo caso, contemporaneamente alla crescita del parco circolante elettrico dovrebbero essere attivati circa 63.000 punti di ricarica privati, quasi 9.000 colonnine pubbliche e oltre 1.500 punti di ricarica rapida.
Il secondo scenario, quello che arriva a indicare in 130.000 le auto elettriche circolanti nel 2020 prende in considerazione anche l’effetto traino della presenza di più punti di ricarica come fattore incentivante all’ utilizzo. Con un numero fino all’85% superiore alla prima ipotesi i punti di ricarica privati diventerebbero 117.000, circa 9.000 le colonnine di ricarica pubbliche e 4.000 i punti di ricarica rapida. ENEL, l’ azienda multinazionale produttrice e distributrice di energia elettrica e gas più importante in Italia, non crede che queste stime siano troppo ottimistiche: recentemente ha siglato un accordo per fornire il suolo italiano di colonnine di ricarica rapida, dando fede quindi ai dati che indicano una crescita esponenziale. Ma restiamo con i piedi per terra e vediamo qual è la situazione attuale e la tendenza del mercato dell’ auto elettrica in Europa. I dati li fornisce l’Acea, Associazione delle case automobilistiche europee.
Lo stato dell’ arte: il trend europeo e quello italiano
Nel quarto trimestre del 2016, le auto elettriche hanno avuto un rallentamento nelle vendite in Europa (-16,5% un dato tuttavia da confrontare con un ultimo trimestre 2015 particolarmente brillante, a 160,5%). Se invece allarghiamo lo sguardo alle auto ibride, le vendite segnano un aumento di oltre il 25%. E’ forse un segnale che il mezzo elettrico tout court non è ancora giudicato valido dal consumatore? Prendendo in considerazione i cinque maggiori mercati europei, vediamo che Spagna (+49,4%), Germania (+21,9%) e Regno Unito hanno segnato sostanziali incrementi nel trimestre sulla categoria generale dei veicoli a carburante alternativo, domanda spinta completamente da veicoli ibridi ed elettrici.
L’Italia ha fatto peggio, per effetto del calo di vendite di veicoli a propano o a gas (-3,5%) solo in parte compensato dall’aumento nelle auto elettriche (+41,1%) e nelle ibride (+41,3%). Questo ultimo dato è molto interessante e sembra confermare quello del Politecnico di Milano: le auto elettriche in Italia crescono e lo fanno a ritmo sostenuto, anche se con numeri assoluti ancora troppo bassi rispetto ad altri paesi europei.
Quindi un dato parzialmente positivo, anche se la mancanza di incentivi all’acquisto per veicoli che, a parità di condizioni, costano tra i 7 e i 10mila euro in più rispetto a quelli ad alimentazione tradizionale o a gas/metano, e la carenza di colonnine di ricarica, sono pre-condizioni negative per lo sviluppo di un mercato che deve raggiungere una massa critica tale da innescare, anche in termini culturali, una diffusione capillare di questo prodotto. Sul fattore rete distributiva dell’energia per la ricarica qualcosa si sta però movendo.
Articolo interessantissimo che mi fa anche pensare che a crescere saranno anche le società che forniscono energia elettrica, Enel prima fra tutte in Italia.
Eh già...l'energia elettrica avrà sempre più importanza,anche perchè sta aumentando la produzione proveniente da energie rinnovabili come l'eolico e il forovoltaico,a discapito dei combustibili fossili.Anche nelle abitazioni i piani cottura ad induzione stanno pian piano sostituendo i vecchi fornelli a gas.
676 di 2924-06/4/2017 16:150
atlodit
N° messaggi: 125 -
Iscritto da: 10/11/2010
La marcia silenziosa dell’ auto elettrica
di Laura Magna
Il mondo va verso un nuovo paradigma della mobilità: eco, smart, alimentata da energia rinnovabile. In previsione di un mercato dalle prospettive interessanti per i veicoli elettrici, al via realizzazioni e progetti per migliorare la rete distributiva per la ricarica.
L’anno scorso hanno superato la fatidica soglia di un milione. Sono le auto, autobus, scooter e altri mezzi a trazione elettrica e ibrida circolanti complessivamente sulle strade del mondo. Undici anni fa il parco veicoli elettrici veniva misurato in centinaia, su scala globale, e fino a due anni fa solo la metà dello stock attualmente esistente viaggiava sulle strade.
Secondo i dati del Global EV Outlook del 2016, lo studio dedicato dell’ OECD/IEA, l’Agenzia Internazionale dell’ Energia, la quota di mercato delle auto elettriche sul totale dei mezzi di trasporto ha superato l’1 per cento, l’anno scorso, in ben sette paesi : Norvegia, Olanda, Svezia, Danimarca, Francia, Cina e Gran Bretagna.
Al top della classifica come antesignani del progresso elettrico stanno percentualmente la Norvegia e l’ Olanda (rispettivamente 23 e 10 per cento), ma soprattutto sono significativi i dati assoluti che indicano un vero e proprio boom della Cina. Il Paese è diventato rapidamente il principale mercato mondiale dopo gli Stati Uniti oltrechè il principale utilizzatore di e-scooters e di e-bus. Secondo la IEA, nel 2020 i veicoli elettrici raggiungeranno i 20 milioni su scala globale. E in Italia, quanti ne vedremo sulle strade in un prossimo futuro?
L’auto elettrica in Italia: previsioni troppo rosee?
Per l’anno 2020 la previsione è di avere un parco circolante sulle strade italiane che varia dalle 70mila alle 130mila unità. Il dato è contenuto nell’ ultimo recente Rapporto e-mobility elaborato dal MIP, la Business School del Politecnico di Milano.
In linea con il trend mondiale si prevede dunque una crescita esponenziale da qui a tre anni. Considerando che nel 2016 le auto elettriche vendute nel Bel Paese sono state 8000, lo 0,1% del totale, la stima è che la quota di mercato potrebbe arrivare quota 2% entro il 2020.
Non è una previsione un po’ ottimistica? I dati più conservativi del primo scenario, che si attestano a 70.000 veicoli circolanti nel 2020, vedrebbero una crescita del mercato delle auto elettriche del 300% rispetto al 2016, con un controvalore che arriverebbe fino a 2,4 miliardi di euro contro i 75 milioni dell’anno scorso. In questo caso, contemporaneamente alla crescita del parco circolante elettrico dovrebbero essere attivati circa 63.000 punti di ricarica privati, quasi 9.000 colonnine pubbliche e oltre 1.500 punti di ricarica rapida.
Il secondo scenario, quello che arriva a indicare in 130.000 le auto elettriche circolanti nel 2020 prende in considerazione anche l’effetto traino della presenza di più punti di ricarica come fattore incentivante all’ utilizzo. Con un numero fino all’85% superiore alla prima ipotesi i punti di ricarica privati diventerebbero 117.000, circa 9.000 le colonnine di ricarica pubbliche e 4.000 i punti di ricarica rapida. ENEL, l’ azienda multinazionale produttrice e distributrice di energia elettrica e gas più importante in Italia, non crede che queste stime siano troppo ottimistiche: recentemente ha siglato un accordo per fornire il suolo italiano di colonnine di ricarica rapida, dando fede quindi ai dati che indicano una crescita esponenziale. Ma restiamo con i piedi per terra e vediamo qual è la situazione attuale e la tendenza del mercato dell’ auto elettrica in Europa. I dati li fornisce l’Acea, Associazione delle case automobilistiche europee.
Lo stato dell’ arte: il trend europeo e quello italiano
Nel quarto trimestre del 2016, le auto elettriche hanno avuto un rallentamento nelle vendite in Europa (-16,5% un dato tuttavia da confrontare con un ultimo trimestre 2015 particolarmente brillante, a 160,5%). Se invece allarghiamo lo sguardo alle auto ibride, le vendite segnano un aumento di oltre il 25%. E’ forse un segnale che il mezzo elettrico tout court non è ancora giudicato valido dal consumatore? Prendendo in considerazione i cinque maggiori mercati europei, vediamo che Spagna (+49,4%), Germania (+21,9%) e Regno Unito hanno segnato sostanziali incrementi nel trimestre sulla categoria generale dei veicoli a carburante alternativo, domanda spinta completamente da veicoli ibridi ed elettrici.
L’Italia ha fatto peggio, per effetto del calo di vendite di veicoli a propano o a gas (-3,5%) solo in parte compensato dall’aumento nelle auto elettriche (+41,1%) e nelle ibride (+41,3%). Questo ultimo dato è molto interessante e sembra confermare quello del Politecnico di Milano: le auto elettriche in Italia crescono e lo fanno a ritmo sostenuto, anche se con numeri assoluti ancora troppo bassi rispetto ad altri paesi europei.
Quindi un dato parzialmente positivo, anche se la mancanza di incentivi all’acquisto per veicoli che, a parità di condizioni, costano tra i 7 e i 10mila euro in più rispetto a quelli ad alimentazione tradizionale o a gas/metano, e la carenza di colonnine di ricarica, sono pre-condizioni negative per lo sviluppo di un mercato che deve raggiungere una massa critica tale da innescare, anche in termini culturali, una diffusione capillare di questo prodotto. Sul fattore rete distributiva dell’energia per la ricarica qualcosa si sta però movendo.
Articolo interessantissimo che mi fa anche pensare che a crescere saranno anche le società che forniscono energia elettrica, Enel prima fra tutte in Italia.
Eh già...l'energia elettrica avrà sempre più importanza,anche perchè sta aumentando la produzione proveniente da energie rinnovabili come l'eolico e il forovoltaico,a discapito dei combustibili fossili.Anche nelle abitazioni i piani cottura ad induzione stanno pian piano sostituendo i vecchi fornelli a gas.
E, a margine dei discorsi borsistici, sicuramente cambieranno molte cose negli equilibri politici mondiali perche mentre di risorse naturali (gas, petrolio ecc...)sono dotati solo o soprattutto alcuni paesi, l'energia elettrica è più diffusamente producibile.
Messaggio di servizio due punti se ti crei un tuo forum perché sei uno sfigato e nessuno ti caga e nessuno ci scrive e nessuno ti legge perché sei un idiota incompetente, non venire nel forum originale a rompere i coglioni con le tue idiozie come ti hanno detto tutti quanti hahaha
NOSTRADAMUS HA PARLATO, FIGLIO DI GIULIETTA...STO ASPETTANDO DOVE E QUANDO...PORTA I TUOI DISCEPOLI...COSì FACCIO MENO FATICA...
679 di 2924-06/4/2017 17:030
Bigno
N° messaggi: 7443 -
Iscritto da: 08/10/2009
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Commenta quanto ho scritto nel mio post invece di scrivere che hai ragione solo tu IDIOTA!!!
680 di 2924-06/4/2017 17:070
Bigno
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Culandra, non dovrai sopportarmi ancora molto, le ho in carico a € 6,70...basta un € 7,00 e vendo...tanto decuplica quindi ti offrirò le spese mediche...
Decuplicare?!? Può essere ma minimo minimo in almeno 10 anni.