Infrastrutture: le notizie della settimana
08 Luglio 2023 - 5:16PM
MF Dow Jones (Italiano)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 05 lug - Per la partita
dell'idrogeno in pista 54 progetti per 724 milioni
Il Mase ha individuato le proposte che accederanno ai fondi del
Pnrr. Osservatorio H2IT: investimenti privati in crescita
"La filiera è pronta a fare la sua parte", aveva detto ieri
Alberto Dossi, presidente di H2IT (l'Associazione italiana
idrogeno), nell'intervista rilasciata al Sole 24 Ore, dopo aver
rivendicato la necessità "di un piano nazionale per l'idrogeno". E,
in effetti, la fotografia presentata ieri durante
l'Italian?Hydrogen Summit, che ha riunito istituzioni nazionali ed
europee, aziende, esperti e operatori del settore, restituisce
l'immagine di una filiera particolarmente attiva, con il settore
privato chiamato a svolgere un ruolo trainante per la crescita.
Tanto che, come documenta la seconda edizione dell'Osservatorio
H2IT, il 65% delle aziende del comparto ha registrato un aumento
negli investimenti sull'idrogeno nel 2022 e la stragrande
maggioranza di essi (70%) proviene da risorse interne delle stesse
aziende.
I progetti principali
A queste risorse, si è poi affiancato l'assist fornito dal Piano
nazionale di ripresa e resilienza che ha messo sul piatto 3,64
miliardi per il pieno decollo del settore. Tra i quali figurano
anche, come ha ricordato ieri il ministro delle imprese e del Made
in Italy, Adolfo Urso, i fondi per lo sviluppo dei distretti locali
di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Uno
snodo cruciale per favorire l'incontro tra domanda e offerta, ha
evidenziato anche il sottosegretario al Ministero dell'Ambiente e
della Sicurezza energetica, Claudio Barbaro. E che, stando
all'ultima fotografia scattata proprio dal Mase (titolare del
relativo investimento nel Recovery) e che il Sole 24 Ore ha potuto
consultare, ha portato alla selezione di 54 progetti per
altrettante hydrogen valleys, presentati da 19 Regioni e 2 Province
Autonome per un investimento complessivo di oltre 724 milioni. Un
livello superiore alle risorse messe a disposizione (450 milioni) e
che ha spinto il ministero a proporre alla Commissione Europea la
richiesta di un finanziamento aggiuntivo (90 milioni) nell'ambito
dell'iniziativa RepowerEu, il piano con cui l'Europa punta a
conquistare l'indipendenza energetica dalla Russia.I progetti
selezionati dal Mase prevedono l'installazione di elettrolizzatori
per complessivi 124,5 megawatt che saranno alimentati con energia
rinnovabile prelevata dalla rete o fornita da impianti asserviti (o
da un mix di entrambe le opzioni). La potenza di questi ultimi, per
lo più fotovoltaici, è di 264,5 MW. I progetti ammessi
permetteranno la produzione di circa 7mila tonnellate annue di
idrogeno rinnovabile.
Le imprese
Fin qui, dunque, lo stato di avanzamento dei fondi. Che, ha
detto ieri Urso, "sono ingenti e serviranno a sostenere la
creazione di una filiera italiana dell'idrogeno", mentre il governo
sarà impegnato "a creare un quadro normativo e regolatorio di
riferimento certo e stabile, in grado di favorire gli investimenti
del settore". Un aspetto, quello della certezza delle regole,
particolarmente caro alle aziende interpellate dall'Osservatorio,
le quali nel 78% dei casi indicano proprio nella mancanza di norme
stabili un elemento di criticità. Come pure nel prezzo dell'energia
che, ha ricordato ieri Aurelio?Regina, presidente del gruppo
tecnico Energia di Confindustria, "essendo molto più in Italia di
quello degli altri Stati Ue, mette ulteriormente in evidenza il gap
di competitività tra Paesi come l'Italia e altri Paesi Europei (in
particolare del Nord Europa)". Richieste assai puntuali, dunque,
arrivate dalle tante realtà presenti perché il parterre delle
società e delle istituzioni era particolarmente nutrito: tra
queste, Alstom Ferroviaria, Edison Next, Enea, Fbk, Fnm, Gse,
Industrie De Nora, Iveco Group, NextChem, Pietro Fiorentini, Rina,
Tenaris, Toyota Italia.
E naturalmente le big come Eni e Snam. Giuseppe Ricci, dg Energy
Evolution della prima, ha posto l'accento sulla necessità di
accettare "soluzioni ibride di idrogeno green e blue (da gas con la
cattura e lo stoccaggio del carbonio) o da rifiuti" per rendere
l'idrogeno fruibile e competitivo per gli hard to abate. Quanto a
Snam, il vicepresidente Decarbonization Projects Piero Ercoli ha
ricordato le tante direttrici, a cominciare dal South2Corridor, su
cui il gruppo sta lavorando per spingere, come peraltro chiede
l'Europa, l'idrogeno sia per la parte trasporto che come
produzione. Un tassello, quest'ultimo, su cui ha speso parole
chiare l'ad di Sapio, Mario Paterlini, che, dopo aver ricordato le
difficoltà di reperimento della Tachipirina durante il Covid a
causa della scelta dell'Europa di rinunciare alla sua produzione,
ha messo in guardia sul rischio di commettere un errore analogo
anche con l'idrogeno. "Se l'Europa decide che è un vettore
strategico, bisogna fare ora scelte coerenti. E investire in
incentivi che aiutino una produzione stabile anche in Italia, oltre
allo sviluppo delle infrastrutture".
(RADIOCOR) 08-07-23 17:00:06 (0047) 5 NNNN
(END) Dow Jones Newswires
July 08, 2023 11:01 ET (15:01 GMT)
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