Assorisorse: presenta il distretto per i rifiuti zero (MF)
28 Settembre 2021 - 9:16AM
MF Dow Jones (Italiano)
La gestione dei rifiuti è la seconda gamba, spesso messa in
secondo piano, su cui assieme alla transizione energetica può
poggiare l'impegno per la neutralità climatica. Su questo assunto
Assorisorse - da tempo impegnata sul fronte della decarbonizzazione
- ha messo a punto uno schema di distretto che, integrando e
facendo cooperare tra loro diverse tecnologie messe a punto negli
ultimi anni, mira a favorire i processi per far sì che il rifiuto
possa essere trattato e recuperato, oppure convertito in biometano,
idrogeno e altre materie prime.
Lo «schema industriale zero waste», che MF-Milano Finanza è in
grado di anticipare, verrà presentato oggi a Ravenna
dall'associazione di riferimento per le aziende del settore
minerario, geotermico e degli idrocarburi presieduta da Luigi
Ciarrocchi. In Italia, dati Ispra, si producono circa 30 milioni di
tonnellate di rifiuti. Lo smaltimento di un simile quantitativo è
un problema, come ricordano i costanti richiami all'emergenza
rifiuti. Diventa perciò necessario ripensare la catena che porta a
produrli. Il progetto ha coinvolto un gruppo di lavoro che ha visto
Maire Tecnimont, MyRechimical e NextChem nel ruolo di coordinatori
e ad esso hanno contribuito Eni Rewing, Rina Consulting, Rosetti
Marino, Saipem, Schneider Electric System Italia, Sibelco, Stantec
e Cdp. Una squadra composita per mettere a frutto tecnologie e know
how che, secondo le analisi, potranno permettere una conversione di
circa il 98% del rifiuto, di cui il 40% trasformato in prodotti
valorizzabili sul mercato.
Applicando tecnologie all'avanguardia si stima un quantitativo
di co2 evitata pari a 488.302 tonnellate all'anno. Si tratta di un
investimento da 663 milioni di euro. Sfruttando siti industriali
non più operativi, in particolare impianti petroliferi e
petrolchimici, perché grandi e già attrezzati, riducendo così sia
l'impatto economico sia le spese di costruzione, lo schema è
pensato per gestire circa 500 chilotoni/anno di rifiuto non
riciclabile. Le tecnologie saranno integrate in un polo circolare
verde, o distretto dell'energia come è stato definito da
Ciarrocchi, promosso da NextChem. Nel complesso saranno integrati
un trattamento meccanico biologico del rifiuto indifferenziato
(progettato da Stantec), il riciclo delle frazione vetro da Tmb e
la differenziata sui cui lavora Sibelco, il riciclo di plastiche
(MyReplast), nonché tecnologie di conversione in biometano e
carburante della frazione organica da Tmb, progettati da Rosetti
Marino ed Eni. Infine ci sarà la conversione della frazione residua
secca e del combustibile solido secondario da Tmb in etanolo e
idrogeno, sulla quale è sempre al lavoro NextChem con MyRechemical.
Da ultimo il trattamento dell'acqua dei rifiuti agricoli
purificherà e filtrerà le acque reflue e sanitarie. Le stime di un
tale approccio calcolano un tasso interno di rendimento del 20,2% e
un periodo di rientro dell'investimento di 4,8 anni, che salgono a
5 anni in uno scenario due più avanzato che prende in
considerazione costi per 688 milioni di euro e un tasso di
rendimento del 19,6%. L'analisi guarda inoltre alle ricadute
occupazionali, in particolare alle nuove figure professionale e ai
legami tra industria e mondo dell'accademia.
fch
(END) Dow Jones Newswires
September 28, 2021 03:01 ET (07:01 GMT)
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