Il richiamo della Consob alla tassazione dei fondi

esteri non preoccupa l'a.d. di Banca Mediolanum, Massimo Doris.

"La realta' e' che anche quando e' successo in Italia in passato,

abbiamo modificato i nostri regolamenti, adeguandoci alla normativa e dal

punto di vista economico non e' successo un granche'", ha detto Doris a

Class-Cnbc (televisione del gruppo Class E. che insieme a Dow Jones & Co.

controlla quest'agenzia). "Per cui se dovremo farlo anche per i fondi -

nel nostro caso domiciliati in Irlanda - non prevediamo nel medio termine

grosse differenze economiche per quanto riguarda Mediolanum", ha detto.

"Per quanto ci riguarda", ha detto ancora Doris, "noi cerchiamo di dare

al cliente quello che gli serve di piu'. Per esempio l'anno scorso - se

guardiamo la raccolta netta dei nostri fondi - piu' della meta' e' stata

fatta sui fondi italiani. La realta' e' che i consulenti vanno a offrire

alla loro clientela quello che in quel momento pensano che sia piu'

adatto. Le raccolte dell'anno scorso dimostrano che cio' che guida non e'

l'interesse della fiscalità o della commissione di performance ma

tutt'altro".

"La" normativa "Mifid 2 ricorda che dobbiamo gestire i conflitti di

interesse che possiamo avere nel collocare tutti i tipi di prodotti alla

clientela in modo da dimostrare che stiamo dando ai clienti quello che

effettivamente gli serve e non il prodotto dove semplicemente guadagnano

di più", ha detto il top manager. "In questo comunicato" la Consob "ha

fatto presente come nei fondi domiciliati all'estero ci siano dei sistemi

per calcolare le commissioni di performance diversi da quelli italiani e

come anche questo conflitto andra' affrontato e giustificato davanti al

cliente".

Infine, parlando della crisi greca, Doris si dice "abbastanza fiducioso

che l'accordo che hanno fatto verra' portato a termine dalla Grecia. E'

nella convenienza dei greci e di tutti noi. Detto questo noi guardiamo

sempre al medio-lungo termine e qualunque cosa accada noi abbiamo le

nostre soluzioni pronte per la nostra clientela. Se anche malauguratamente

- e non credo che questo sarà il caso - non si dovesse chiudere l'accordo

e la Grecia dovesse uscire dall'Euro, non siamo assolutamente spaventati

perche' il mondo continuera' ad andare avanti, a crescere e i movimenti

che ci sarebbero sul mercato a breve termine al ribasso sarebbero delle

occasioni per acquistare".

red

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