(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 25 gen - Sono quasi 15 milioni gli italiani toccati dallo stress idrico negli ultimi sei mesi. E questa volta è il sud a pagare il pezzo più alto. A lanciare l'allarme l'Anbi, Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue. Dalle mappe del Cnr si evince come la percentuale di territorio italiano, colpito da siccità severo-estrema negli ultimi 6 mesi si attesti in Sicilia al 93%, mentre in Calabria raggiunge l'85%.

Nelle province di Siracusa e Ragusa da settembre ad oggi è piovuto rispettivamente il 61% e il 41% in meno rispetto alla media. Nelle dighe palermitane, gestite dall'Azienda Municipalizzata dell'Acquedotto di Palermo attualmente è a disposizione il 67% di acqua in meno rispetto ad un anno fa. Complessivamente gli invasi siciliani stanno trattenendo quasi 297 milioni di metri cubi, cioè -18% rispetto al 2023.

"Come per la tempesta Vaia, l'alluvione in Emilia Romagna ha rivestito caratteri di eccezionale violenza finora sconosciuti in Italia. Una presa di coscienza che deve aprire una pagina nuova nelle politiche di adattamento alla crescente estremizzazione degli eventi atmosferici" evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente Anbi. "Deve crescere nel Paese la cultura dell'acqua ad ogni livello e la candidatura di Roma e dell'Italia a sede del World Water Forum 2027 vorremmo fosse un acceleratore, perché il rischio è che a costringerci a farlo siano gli eventi naturali", aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi e VicePresidente del Comitato Promotore del Forum Mondiale dell'Acqua nella Capitale.

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