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Il petrolio sale oltre il 2% grazie ai timori sull’offerta e all’ottimismo per un accordo USA–Cina

Fiona Craig
22 Ottobre 2025 11:01AM

I prezzi del petrolio sono aumentati per la seconda seduta consecutiva mercoledì, con un rialzo superiore al 2%, sostenuti dai rischi legati all’offerta derivanti dalle sanzioni e dalle tensioni geopolitiche, oltre che dalla fiducia in un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Alle 06:45 GMT, i futures sul Brent guadagnavano 1,24 dollari (+2,0%) a 62,56 dollari al barile, mentre il WTI statunitense saliva di 1,20 dollari (+2,1%) a 58,44 dollari.

All’inizio della settimana, il petrolio aveva toccato il minimo degli ultimi cinque mesi a causa dell’aumento della produzione e delle preoccupazioni legate all’indebolimento della domanda globale. Tuttavia, il sentiment è cambiato quando le tensioni geopolitiche si sono intensificate.

Il rinvio del vertice tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, insieme alle pressioni dei governi occidentali sugli acquirenti asiatici per ridurre le importazioni di greggio russo, ha riacceso i timori di potenziali interruzioni delle forniture globali.

Mukesh Sahdev, fondatore e CEO della società di consulenza XAnalysts, ha dichiarato: “Nonostante il sentiment generalmente ribassista, causato da un eccesso di offerta e da una domanda debole, il rischio di interruzioni nelle aree sensibili come Russia, Venezuela, Colombia e Medio Oriente rimane presente e impedisce ai prezzi del petrolio di scendere stabilmente sotto la soglia dei 60 dollari.”

Secondo Tony Sycamore, analista di IG Australia, parte del rialzo di mercoledì è stato dovuto a ricoperture di posizioni corte: “Dopo la svendita in criptovalute, banche regionali e ora oro e argento, stiamo assistendo a una riduzione delle posizioni in diversi mercati e per il petrolio questo si traduce in ricoperture.”

Le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Venezuela hanno ulteriormente sostenuto i prezzi. Un gruppo di esperti indipendenti delle United Nations ha definito gli attacchi statunitensi a navi venezuelane in acque internazionali “esecuzioni extragiudiziali.” L’amministrazione Trump ha ordinato operazioni simili negli ultimi mesi contro navi sospettate di traffico di droga, come parte di una campagna contro una presunta minaccia “narcoterroristica”.

Sul fronte commerciale, le trattative tra Washington e Pechino hanno aggiunto ulteriore sostegno. Trump ha dichiarato lunedì di aspettarsi “un accordo commerciale equo” con il presidente cinese Xi Jinping, ma martedì ha aggiunto che “forse non accadrà”, alimentando l’incertezza.

I dati sulle scorte statunitensi hanno fornito ulteriore supporto. L’American Petroleum Institute ha segnalato un calo delle riserve di greggio, benzina e distillati, mentre il United States Department of Energy ha annunciato l’intenzione di acquistare un milione di barili per rifornire la riserva strategica. Secondo gli analisti della Australia and New Zealand Banking Group, questa decisione ha contribuito a sostenere i prezzi.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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