Jamie Dimon, 68 anni, amministratore delegato di una delle più grandi banche americane, potrebbe andare in pensione nei prossimi anni. Ed è già partito il toto nomi per cercare di capire chi potrà prendere il suo posto alla guida di JPMorgan. Secondo l’Observer e altri media internazionali, in cima alla lista di candidati si posizionano due donne: Marianne Lake, ceo delle attività di consumer banking, e Jennifer Piepszak, co-ceo delle attività di commercial and investment banking di JPMorgan.

PERCHÉ SI PENSA ALLE DUE DONNE

Quali elementi hanno portato a ipotizzare che potrebbe essere una delle due donne a sedere sulla poltrona dorata di JPMorgan? Nel corso dell’annuale Investor day della banca d’affari, che si è svolto ieri a New York, rispondendo a una domanda Dimon ha detto che il calendario di pensionamento “non è più di cinque anni”, alludendo a un ritiro più immediato.

LA SCELTA DI JAMIE DIMON

Il numero uno della banca più grande del suo genere negli Stati Uniti, sia per asset sia per capitalizzazione di mercato, ha anche detto di avere ancora l’energia che ha sempre avuto e che JPMorgan è “sulla buona strada” per prepararsi alla prossima generazione di leadership. “Stiamo spostando le persone”, ha detto Dimon. La decisione su quando lascerà spetterà al consiglio di amministrazione (presieduto dallo stesso Dimon) e JPMorgan ha aggiunto che l’attuale ceo potrebbe rimanere presidente anche quando si ritirerà da amministratore delegato. Nel 2021, Dimon ha ricevuto dal consiglio un bonus speciale che potrà guadagnare rimanendo ceo fino al 2026.

IL COMPENSO DI DIMON

Il consiglio di amministrazione di JPMorgan ha dichiarato il mese scorso di aver identificato potenziali successori di Dimon, aprendo la strada a una transizione della leadership. Ha aumentato il compenso di Dimon del 4% a 36 milioni di dollari per il 2023.

ALTRI NOMI DI POSSIBILI SUCCESSORI

Altri papabili successori sono Troy Rohrbaugh, che è stato nominato co-ceo della banca commerciale e di investimento di JPMorgan insieme a Piepszak, e il direttore operativo, Daniel Pinto, che è il ceo di emergenza nel caso Dimon dovesse lasciare prima il suo posto.