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Azimut Holding (AZM)

- Modificato il 17/7/2024 09:21
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
Grafico Intraday: Azimut Hldg SPAGrafico Storico: Azimut Hldg SPA
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ASSET MANAGEMENT



https://www.azimut.it/



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1 di 16 - 17/7/2024 09:22
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
"Azimut si fa in due e cresce, barricate in caso di Opa ostile" (Il Sole24Ore)

Il Sole24Ore ha pubblicato un'intervista di Alessandro Graziani a Pietro Giuliani, presidente e fondatore di Azimut Holding.

Il numero uno della compagnia quotata al FTSEMib ha difeso l'autonomia dell'azienda e ha ribadito che "Azimut è e resterà un gestore italiano del risparmio indipendente. Lo spin off annunciato a marzo creerà una fintech bank indipendente e aggiungerà intorno a 1,5 miliardi di valore in più per i nostri azionisti".

Inoltre, il manager ha escluso possibilità per eventuali aggregazioni concordate, precisando che eventuali OPA sarebbero considerate ostili, in quanto difficilmente i vertici della compagnia accetterebbero un'offerta basata sulle attuale valutazioni. "Tra l’altro esistono anche alcune poison pills sia sugli strumenti finanziari partecipativi che in caso di change of control", ha aggiunto Pietro Giuliani.

Il manager ha anticipato che i risultati del 1° semestre 2024 (che saranno diffusi nei prossimi giorni) confermano il trend della compagnia per arrivare all'obiettivo di superare i 500 milioni di euro di utile netto per l'intero esercizio.
2 di 16 - 17/7/2024 09:27
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT settimanale


15lxc-
3 di 16 - 17/7/2024 09:29
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT giornaliero


15lxee
4 di 16 - 18/7/2024 09:39
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT giornaliero


15mjhv
5 di 16 - 22/7/2024 10:01
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT settimanale


15o4tp
6 di 16 - 26/8/2024 09:38
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT settimanale




167zm3
7 di 16 - 07/9/2024 12:12
mauri1972 N° messaggi: 737 - Iscritto da: 03/2/2015
Italian compromise? Da Anima a Unicredit, ecco chi potrà sfruttare i nuovi vantaggi patrimoniali per i conglomerati finanziari

I francesi di Bnp Paribas sono stati i primi mettere a frutto le norme che fanno sconti sui requisiti, risparmiando 3 miliardi di capitale per acquisire l’asset management di Axa con il danish compromise rafforzato. Ecco chi potrebbe fare da apripista in Italia

Quale sarà la prima operazione che sarà siglata in Italia sulla spinta delle nuove regole bancarie europee? Riguarderà Anima, Unicredit o forse Intesa Sanpaolo. Intanto i francesi, manco a dirlo, sono stati i primi in Europa a sfruttare il nuovo quadro di Basilea 4 che alleggerisce ulteriormente i requisiti di capitale sui conglomerati finanziari (il cosiddetto Danish Compromise), siglando un’operazione tutta interna al paese transalpino.

Chi si è mosso per primo

Bnp Paribas ha annunciato prontamente l’acquisto di Axa Investment Management tramite la controllata assicurativa Cardif in un’operazione che vale 850 miliardi di asset under management. Il vantaggio, come sottolineato da un recente report di Mediobanca, è che grazie al nuovo quadro regolamentare europeo che rafforza ancora il Danish Compromise già esistente per i conglomerati finanziari (definito dagli analisti della banca d’affari un «Danish Compromise al quadrato») l’operazione avvenuta tramite Cardif ha comportato un assorbimento di capitale per il gruppo di soli 25 punti base invece dei 65 che sarebbero stati applicati con le norme precedenti o nel caso in cui l’acquisizione fosse avvenuta direttamente tramite Bnp: in soldoni, un risparmio da 5 a 2 miliardi sulla diluizione patrimoniale, che lascia intendere il forte impatto che le nuove regole potranno avere sulle prossime aggregazioni bancarie-assicurative e di asset management in Europa e ovviamente in Italia.

La riscoperta della bancassurance

Le norme, cui si sono aggiunti chiarimenti Eba, prevedono appunto che i vantaggi sui requisiti di capitale si potranno avere nel caso in cui l’acquisizione dell’asset management avvenga attraverso una assicurazione controllata a sua volta da una banca. Una novità che potrebbe spingere i gruppi bancari a riacquistare assicurazioni, hanno osservato quindi da Mediobanca, ma anche a potenziare quelle che già hanno per poi crescere nell’asset management. «Tale processo è già in corso in Italia ed è anche determinato dalla constatazione che, dopo due anni favolosi per le banche grazie alla crescita del margine d’interesse, ora gli istituti per tenere alti conto economico e utile saranno spinti a internalizzare la catena del valore del loro business riportando nel gruppo compagnie di assicurazione e asset manager che erano magari stati ceduti negli anni passati», spiega Paolo Gualtieri, professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università Cattolica di Milano. «Le nuove norme sono utili a evitare eccessivi penalizzazioni di capitale che in passato hanno colpito gli aggregati finanziari; non si tratta di una maniera per eludere rafforzamenti patrimoniali», puntualizza Gualtieri, «ma di norme che rendono le regole più eque». Anche perché le autorità di vigilanza nel caso in cui rilevino un accrescimento dei rischi «potranno sempre chiedere requisiti aggiuntivi rispetto a quelli minimi, come previsto dall’esercizio annuale dello Srep», spiega.

I sette conglomerati italiani

In altri termini, se negli anni passati essere un aggregato economico in Europa e in Italia era considerata una iattura dal punto di vista dei requisiti patrimoniale (basti pensare alle penalizzazioni subite dalla Mediolanum fondata da Ennio Doris che, con una scelta rivelatasi vincente, volle tenere insieme fin da subito banca e assicurazione) ora le penalizzazioni sembrano essere state definitivamente eliminate. Non tutti i gruppi considerati dall’Esma conglomerati finanziari sono però in grado di poter beneficiare del Compromesso Danese rafforzato, osservano ancora da Mediobanca. I gruppi italiani considerati conglomerati sono in tutto sette (ovvero Credito Emiliano, Intesa Sanpaolo, Mps, Unicredit, Banco Bpm, Mediolanum e Generali), ma per poter adottare il Danish Compromise serve che ci sia una compagnia assicurativa consolidata integralmente nel gruppo; così, in base alla classifica 2023, restano fuori dai benefici sia Monte dei Paschi di Siena sia Unicredit.

Occhi puntati su Anima, Unicredit e ...

In entrambi i casi però, come noto, i cantieri per aumentare la presa sulle assicurazioni sono aperti. Nel caso della banca di Siena in ballo c’è il riacquisto delle storiche joint venture bancassicurative che ha proprio con Axa, anche in vista della cessione della terza tranche di azioni che dovrà essere collocata da Tesoro. Anche la Unicredit di Andrea Orcel ha avviato le discussioni con Cnp e con i tedeschi di Allianz per internalizzare il business assicurativo. La quota del partner francese nella joint venture potrebbe essere riacquistata e la volontà è far tornare a crescere l’asset managemet che la banca sotto la gestione di Jean Pierre Mustier aveva ceduto ad Amundi, mentre ora è stata avviata un’alleanza con Azimut. «Un passaggio chiave per accelerare le aggregazioni europee sarà però l’unificazione piena del mercato dei capitali e l’unione bancaria, con una sola garanzia dei depositi», aggiunge Gualtieri. Ma Mediobanca nel suo report ipotizza già altre possibile operazioni da parte di banche italiane: come un’integrazione di Dws da parte di Intesa Sanpaolo o di Anima da parte di Banco Bpm. Nel caso di Intesa il Cet1 scenderebbe di appena un punto percentuale e la banca guidata da Carlo Messina raggiungerebbe 1.500 miliardi di asset under management e un roi del 36%. Mentre Banco Bpm, che è già azionista di Anima, avrebbe un roi del 34%, anche in questo caso con il Cet1 eroso di un solo punto. Numeri evidentemente interessanti
8 di 16 - 30/9/2024 09:24
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut, partnership strategica con Oaktree per AZ Next Generation Advisory

Azimut ha comunicato di aver siglato una partnership strategica con fondi gestiti da Oaktree Capital Management, con l'obiettivo di supportare la crescita della sua australiana AZ Next Generation Advisory.

Nell'ambito dell'accordo vincolante, Oaktree acquisterà una partecipazione della rete di consulenza finanziaria e contabile AZ Next Generation Advisory e dagli azionisti locali, per un investimento di 240 milioni di dollari australiani, attribuendo alla società una valutazione complessiva di 690 milioni di dollari australiani.

L'operazione è volta a favorire lo sviluppo di AZ Next Generation Advisory, mantenendo il coinvolgimento di Azimut quale partner strategico. Azimut manterrà una quota a lungo termine di almeno il 25% nel business australiano.
9 di 16 - 30/9/2024 09:25
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT giornaliero


16nr4w
10 di 16 - 09/10/2024 09:20
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut Holding, il dato sulla raccolta fondi a settembre 2024

Azimut Holding ha comunicato che nel mese di settembre 2024 ha registrato una raccolta totale positiva per 1,25 miliardi di euro, di cui l'82% (1,02 miliardi) è stato indirizzato verso soluzioni gestite. Nei primi nove mesi dell'anno la raccolta è stata pari a 12,55 miliardi di euro.

A fine settembre il totale delle masse - comprensive del risparmio amministrato - si è attestato a 106,12 miliardi di euro, di cui circa 65,79 miliardi relativi alle masse gestite.
11 di 16 - 09/10/2024 09:20
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT giornaliero


16rhy2
12 di 16 - 11/10/2024 10:12
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
AZIMUT giornaliero


16si2u
13 di 16 - 14/10/2024 09:23
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #12 - 11/Ott/2024 08:12AZIMUT giornaliero

16si2u



16tawl
14 di 16 - 11/11/2024 15:35
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #12 - 11/Ott/2024 08:12AZIMUT giornaliero

16si2u



177s9l
15 di 16 - 12/11/2024 10:02
GIOLA N° messaggi: 34800 - Iscritto da: 03/9/2014
Azimut avrebbe messo nel suo radar alcune attività fintech di Illimity.

Secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, la società di asset management indipendente starebbe valutando l’acquisto di asset dell’istituto finanziario fondato da Corrado Passera per lanciare la sua fintech bank, annunciata a marzo e attesa nella primavera 2025. Azimut è in lieve progresso a Piazza Affari (+0,13%), mentre Illimity svetta del 3,2%.

L’OBIETTIVO DI AZIMUT SUL FINTECH

Nel dettaglio, Azimut intende scorporare una parte della sua rete e farla confluire in una nuova banca digitale che conterà all’avvio almeno 20 miliardi di masse in gestione e 1.000 consulenti finanziari che, nel tempo, potranno diventarne azionisti. Queste attività saranno separate dalla holding nel veicolo già costituito Azi First, destinato, in un secondo momento, alla quotazione con una valutazione attesa fra 1,8 e 2,2 miliardi.

ATTESA PER LA TRIMESTRALE DI AZIMUT

Le voci si rincorrono alla vigilia dei conti trimestrali di Azimut, in calendario per giovedì prossimo, e gli analisti di Intermonte si aspettano risultati “in linea con le attese” ma, fanno notare, “l’attenzione sarà sicuramente rivolta ad eventuali commenti da parte del management riguardo la finalizzazione dell’operazione AziFirst in termini di indicazioni precise su partner, modalità e tempi di chiusura dell’operazione”.

LA COLLABORAZIONE TRA AZIMUT E ILLIMITY

Gli esperti di Equita ricordano che le due società già collaborano dal 2019 nella fornitura di servizi bancari per i clienti Azimut tramite la piattaforma digitale di illimity. “A inizio ottobre è emerso – scrive Equita – che illimity è il partner scelto per avviare la raccolta di depositi per la nuova banca fintech”, in attesa della selezione di un partner definitivo. “Si tratta di indiscrezioni, m l’aggiornamento sul progetto della nuova fintech rappresenta il principale catalyst per il titolo (Azimut, ndr)”.
16 di 16 - 03/12/2024 12:17
sandocan1 N° messaggi: 6096 - Iscritto da: 19/11/2016
Come mai ha la rogna oggi?
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