Banco Desio (BDB)

- 12/7/2007 21:34
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Grafico Intraday: Banco Di Desio E Della Brianza SpaGrafico Storico: Banco Di Desio E Della Brianza Spa
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Banco Desio, proposta la distribuzione di un dividendo straordinario

Il consiglio di amministrazione del Banco di Desio e della Brianza (Milano: BDB.MI - notizie) , tenuto conto dell'andamento positivo della gestione e della cessione della partecipazione del 29,9% in Anima Sgr, ha deliberato di proporre agli azionisti l'assegnazione di un dividendo straordinario. La proposta, che sarà sottoposta all'approvazione dell'assemblea del prossimo 28 settembre, prevede l'assegnazione di un dividendo lordo pari a 0,14325 euro per le azioni ordinarie e di 0,1725 euro per quelle di risparmio non convertibili. L'esborso totale, pari a 19.037.595 euro, verrà prelevato dalle riserve disponibili esistenti e messo in pagamento a decorrere dall'11 ottobre.


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81 di 97 - 31/3/2015 11:37
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
L'assemblea dei soci della Popolare di Spoleto ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 e la proposta del consiglio di amministrazione di riportare a nuovo la perdita di esercizio e - in sede straordinaria - ’aumento di capitale sociale a pagamento, per nominali 90,628 milioni di euro mediante emissione di poco più di 50 milioni di azioni ordinarie, ad un prezzo unitario di emissione pari a 1,812 euro, riservato al socio Banco di Desio e della Brianza, da liberarsi mediante conferimento in natura di 32 sportelli bancari.
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82 di 97 - 31/3/2015 16:40
Andrea1203 N° messaggi: 615 - Iscritto da: 08/4/2013
Quotando: ciccio80 - Post #74 - 13/May/2014 21:21Neanche nei miei sogni migliori immaginavo una trimestrale del genere...

Ef devddces
83 di 97 - 01/4/2015 10:26
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Dopo un anno e mezzo di trattative e due scioperi nazionali, è stata siglata alle cinque di questa mattina da Abi e le 8 sigle sindacali del credito l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori bancari, che sarà valido fino al 31 dicembre 2018 e che verrà sottoposto all'approvazione delle assemblee dei lavoratori. Previsto un aumento medio di 85 euro a regime nel triennio. L'incremento sarà suddiviso in tre momenti: 25 euro dal 1° ottobre 2016, 30 euro dal 1° ottobre 2017 e 30 euro dal 1° ottobre 2018.

L'accordo ribadisce la centralità della contrattazione nazionale, difende le normative sull’area contrattuale, non interviene sugli scatti d`anzianità. Sono stati inseriti strumenti per sostenere la nuova occupazione, la ricollocazione dei lavoratori in esubero e gestire le prossime riorganizzazioni di settore in una prospettiva di solidarietà intergenerazionale.

L'ipotesi di accordo prevede per i neo-assunti un incremento dell'8% del salario di inserimento e la conferma della contribuzione aziendale sulla previdenza integrativa al 4%. Diminuisce, così, il differenziale tra salario d'ingresso e tabelle retributive nazionali.

Viene confermata la validità del Fondo per la nuova occupazione, già istituito nella precedente tornata contrattuale, e la sua validità sarà prorogata fino al 31 dicembre 2018, con le attuali modalità di finanziamento, che coinvolgono anche i top manager, chiamati a contribuire versando una quota del proprio stipendio. Il Fondo servirà a finanziarie nuove assunzioni stabili di giovani. Entro tre mesi le parti costituiranno un gruppo paritetico per la gestione del Fondo stesso.

Per chi perde il posto di lavoro: si prevede il mantenimento delle condizioni contrattuali attuali per i lavoratori che confluiscono in nuove società a seguito di processi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, oppure in casi di cessioni individuali e collettive dei contratti di lavoro, senza che venga, quindi, applicato loro il nuovo contratto a tutele crescenti.

Viene inoltre istituita per la prima volta una piattaforma dei bancari che hanno perso il posto di lavoro, in modo da far incontrare domanda e offerta di occupazione nelle imprese di settore. Inoltre, in caso di nuove assunzioni, le banche valuteranno prioritariamente le posizioni dei dipendenti confluiti nel Fondo emergenziale.
84 di 97 - 10/6/2015 11:15
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Banco Desio e Brianza si è messa in luce nelle prime battute della seduta spingendosi in rialzo del 3% a 3,20 euro.

La performance da inizio 2015 sfiora il +50%, decisamente meglio del FtseMib (+19%).

Graficamente, la forte accelerazione del primo trimestre ribadisce l'esistenza di una fase di accumulazione in corso ormai dal 2012, dopo aver segnato un minimo assoluto in zona 1,50 euro.

Il trend assumerà un'intonazione più costruttiva per il medio periodo quando i prezzi usciranno stabilmente dagli ostacoli presenti in area 3,60 euro. Target successivi verso 4,20-4,50 euro e poi 5,0 euro.

Al ribasso, c'è un supporto molto forte in area 2,90-2,60 euro.

L'analisi tecnica di WEBSIM suggerisce interventi in acquisto sulla forza sopra 3,60 euro. Target 4,20/4,50 euro. Eventuale stop sotto 3,30 euro.

Acquisti sulla debolezza da posizionare in caso di flessioni verso 2,90-2,70 euro. Target 3,60 euro. Stop sotto 2,60 euro.

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85 di 97 - 29/6/2015 11:54
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCHE - FORTI VENDITE SUL COMPARTO

Il comparto bancario a meta' mattinata cede il 4,1% in linea con l' Eurostoxx Banche. Il panic selling e' scattato a seguito della decisione inaspettata del governo ellenico, presa nella notte tra venerdi' e sabato, di abbandonare i negoziati con i suoi creditori internazionali. Forti vendite sui titoli del Ftse Mib: Bper, -2,8% a 8,23 euro, Mediobanca, -3,4% a 9,13 euro, Ubi, -3,7% a 7,45 euro, Intesa Sanpaolo, -3,7% a 3,35 euro, Unicredit, -4,2% a 6,19 euro, Banco Popolare, -4,3% a 15,09 euro, Bpm, -4,4% a 0,96 euro, Bmps, -5,5% a 1,86 euro. Segno negativo anche per le mid cap: Fineco Bank, -2% a 6,74 euro, Credem, -2,5% a 7,47 euro, Carige, -3,6% a 1,69 euro, Banca Popolare di Sondrio, -4,4% a 4,38 euro, Credito Valtellinese, -4,6% a 1,22 euro. Vendite pure sulle small cap: Banca Finnat, -3,5% a 0,49 euro, Banco di Desio e Brianza, -3,6% a 3,25 euro, Banca Profilo, -4,6% a 0,28 euro. Ricordiamo che, viste le caratteristiche fortemente cicliche del settore, nei prossimi giorni possiamo attenderci una forte volatilita' sul comparto.

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86 di 97 - 04/9/2015 09:02
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCO DESIO - ENTRA NEL FTSE MIDCAP

Ieri il FTSE Italia Index Series Technical Committee, ha approvato una serie di modifiche, che diverranno effettive dopo la chiusura delle negoziazioni del 18 settembre 2015. Una di queste decisioni riguarda il Banco di Desio, che approdera' nel FTSE Italia Mid Cap al posto di Unipol.
87 di 97 - 18/1/2016 13:54
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Le banche trascinano al ribasso Piazza Affari, Mps in testa

E' durato ben poco il tentativo di rimbalzo di Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha virato in territorio negativo e accelerato al ribasso con un -2,31% a 18.752 punti. Ora è l'indice peggiore in Europa. Le altre borse europee registrano, infatti, perdite più contenute con il Dax in calo dello 0,29%, il Cac40 dello 0,67% e il Ftse100 dello 0,17%.

A spingere al ribasso l'indice italiano i titoli bancari, Mps in primis, sospesa per eccesso di ribasso (-10,91% teorico). Sospese anche la Banca popolare Emilia Romagna (-8,49% teorico), Intesa Sanpaolo (-4,50% teorico) e Ubi Banca (-8,30% teorico), mentre Carige cede il 6,13%, la Banca popolare di Milano il -5,49%, il Banco Popolare il -5,92%. Giù pure Unicredit (-4%).

"Sia Mps sia Banca Carige rimangono sotto 1 euro e stanno alimentando le vendite sul mercato e sugli altri titoli bancari", sottolinea un trader a milanofinanza.it. Ad alimentare il nervosismo sono anche alcune voci, a cui gli operatori però non danno credito, "secondo cui Mps potrebbe saltare. Ma mi domando perché ora? Non ha senso. Avrei giustificato questa voce un anno fa, non oggi", aggiunge un altro esperto.

In effetti le cose per il settore bancario italiano sembravano aver preso la giusta piega, anche a livello di M&A con il Banco Popolare e la Banca popolare di Milano che si stanno corteggiando ma non sono ancora arrivate a fissare la data del matrimonio. Oggi, in occasione di una riunione straordinaria del consiglio di gestione di Bpm , l'amministratore delegato, Giuseppe Castagna, potrebbe fornire aggiornamenti sulle trattative in corso.

In più il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha confermato di aver inviato alla Commissione europea un nuovo progetto per la gestione dei crediti in sofferenza delle banche italiane. Il precedente schema prevedeva un'unica grande bad bank, quest'ultimo invece si basa su piccole bad bank create dalle singole banche italiane. A queste ultime sarebbe concessa, a richiesta, la garanzia sul debito da parte del Tesoro.

Ci sono già delle indiscrezioni sul valore di quest'assicurazione, la garanzia che potrebbe avere un costo intorno all'8,5-9%. Secondo indiscrezioni di stampa, la vigilanza della Bce avrebbe convocato per la settimana prossima le principali banche italiane per discutere dei criteri della Supervisory Review and Evaluation Process, la verifica sulla capacità delle banche di resistere a forti stress di natura macroeconomica.

Fra una decina di giorni partiranno le ispezioni sulla classificazione dei crediti in sofferenza e sul valore dei collaterali al prestito. La Bce punta a promuovere una corretta classificazione dei crediti problematici, primo passo in vista della loro cessione.

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88 di 97 - 19/1/2016 11:48
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
ATTACCO ALLE BANCHE Brusca frenata di Piazza Affari

Brusca frenata di Piazza Affari. Il forte rialzo iniziale (+2,5%) è già svanito e lascia il posto a una corrente di vendite sulle banche. L'indice Ftse Mib, per un attimo passato in territorio negativo, ora segna un +0,20% a 18.724 punti. Tutto tranquillo, invece, sul mercato obbligazionario con lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi a 108 punti, leggermente sotto i 110 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è all'1,57%.

Come ieri le vendite investono le banche dopo che la Bce ha chiesto ad alcune banche italiane chiarimenti sul processo di verifica dei crediti dubbi. Mps è sospesa per eccesso di ribasso con un teorico -7,25%, come la Banca popolare Emilia Romagna (-6,38% teorico). Il Banco Popolare perde il -6,25%, la Banca popolare di Milano il 4,47%, Banca Carige il 9,29%.

Anche Unicredit arretra del 3%. Quest'ultima, il Banco Popolare , Bpm , Bper, Mps e Carige hanno ricevuto dal regolatore europeo un questionario di domande sulla situazione delle sofferenze in bilancio e sui piani di emergenza da far scattare in caso di peggioramento degli indici sulla qualità dell'attivo.

Secondo le ultime indiscrezioni, il Consiglio di vigilanza della Bce si è limitato a presentare richieste generiche sulle pratiche delle banche vigilate e non sono arrivate per il momento domande di chiarimenti sulle cifre in gioco, soprattutto sui livelli di copertura delle sofferenze.

In occasione degli stress test condotti in tandem da Banca d'Italia e Bce nel 2014, le banche erano state sollecitate ad adeguare i valori dei collaterali ai valori di realizzo. Nel corso dell'ultimo anno e mezzo, le banche italiane hanno aumentato le coperture sui crediti e rafforzato i capital ratio.

Complessivamente, "il sistema italiano delle banche dispone oggi di un ampio cuscinetto di capitale, è in grado di sostenere un ulteriore innalzamento delle coperture sulle sofferenze che agevoli la loro cessione nel corso del 2016", afferma un analista. "Non ci aspettiamo, quindi, che l'ispezione della Bce, destinata a concludersi entro fine febbraio, porti a ulteriori svalutazioni nei bilanci 2015".

E' comunque un dato di fatto che "il settore bancario domestico rimane altamente vulnerabile al tema della qualità dell'attivo, soprattutto in assenza di una soluzione di sistema chiara e definitiva al problema del peso delle sofferenze pari a 201 miliardi di euro a fine novembre", commentano gli analisti di Icbpi. Le voci recenti hanno suggerito l'avvio di una "bad bank light" con una garanzia di Stato remunerata a condizioni di mercato.

"Questo meccanismo, finalizzato, nelle intenzioni della Commissione europea, a mantenere l'equilibrio del contesto competitivo, ridurrebbe il peso dei non performing loans nei bilanci delle banche. Ma la remunerazione della garanzia di Stato potrebbe avere un impatto sulla già modesta redditività delle banche italiane, sotto pressione per i bassi/negativi tassi di interesse a breve termine", osservano ancora a Icbpi.

Per cui, visto il sell-off di ieri e di oggi sulle banche italiane, gli esperti di Icbpi consigliano agli investitori di posizionarsi sui nomi più difensivi, con un peso minimo delle sofferenze nette sul tangible book value come Intesa Sanpaolo , Credem, la Banca popolare di Sondrio o su quei nomi non interessati dall'analisi della Bce ma gravemente puniti dal sell-off, come Ubi Banca .

(MILANO FINANZA)

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89 di 97 - 06/4/2017 13:12
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
KOMPLALEKOMPLALE...
AOKKIKIUSI... eheheheh



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90 di 97 - 06/4/2017 16:56
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Banco Desio, ok dai soci al dividendo sul bilancio 2016

I soci di Banco Desio hanno approvato il bilancio 2016 dell'istituto e comunicato che il dividendo relativo all’utile dell’esercizio 2016 ammonta a 0,0846 euro per ciascuna azione ordinaria e a 0,1016 per ciascuna azione di risparmio. La cedola sarà esigibile a decorrere dal giorno 12 aprile 2017, contro stacco della cedola il 10 aprile 2017.

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91 di 97 - 26/4/2017 09:31
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
Quotando: magamago - Post #89 - 06/Apr/2017 11:12KOMPLALEKOMPLALE...
AOKKIKIUSI... eheheheh

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KE MOLTIPLIKALEEEEE...



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92 di 97 - 28/5/2017 09:52
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Credem, Ifis, Profilo, Desio, Sistema la rivincita del modello “banche di famiglia”

DALL’INIZIO DELL’ANNO I TITOLI DI ALCUNI FRA I TITOLI DI QUESTI ISTITUTI CRESCONO PIÙ DELLA MEDIA DEL SETTORE COSÌ COME FOTOGRAFATO DALL’INDICE FTSE

Il modello di azienda familiare, tanto vituperato di questi tempi perché accusato di lasciare poco spazio alle energie dei manager e quindi di avere pochi spazi di crescita nel mercato, si prende una bella rivincita in banca. A guardare le performance di alcuni titoli che rientrano in questo comparto, infatti, occorre prendere atto che corrono più della media di settore. Qualche esempio? Se il Ftse Mib cresce di circa il 10% da inizio anno e il Ftse Banche (l’indice di settore a Piazza Affari) del 17%, Credem – che fa capo alla famiglia Maramotti è su di oltre il 20%, mentre Banca Ifis di Sebastien Egon Fuerstenberg ha guadagnato circa un quarto del valore che segnava alla fine del 2016.

Banco di Desio e Brianza dei Gavazzi (storici imprenditori lombardi, con forti discendenze nobiliari) fa ancora meglio, con una rivalutazione che arriva a sfiorare il 30%. Mentre Banca Finnat è in linea con i livelli di inizio 2017, ma in questo caso va considerato anche il peso dell’indagine sul presidente Giampietro Nattino, poi dimessosi. Così come non fa testo la performance altalenante di Carige, presa in carica dai Malacalza quando era già in difficoltà. «E’ difficile fare un discorso d’insieme quando si parla di società diverse, a maggior ragione se la focalizzazione del business è differente. Si pensi a Ifis, che è più concentrata sul factoring e la valorizzazione degli npl, rispetto all’attività bancaria tradizionale, che contraddistingue
gli altri due istituti», commenta un analista.

Che però aggiunge: «Sta di fatto che, laddove a comandare è una famiglia, e ci mette fondi propri, vi è tendenzialmente una maggiore prudenza nelle scelte di allocazione del denaro ». In concreto questo significa che si prendono meno rischi nelle fasi di entusiasmo e forte crescita del mercato, fieno in cantina che poi si rivela sacrosanto quando arrivano i momenti difficili. «Considerato che la mole di crediti deteriorati accumulata negli anni della recessione è il principale problema delle banche italiane, chi si è esposto meno su quel versante, oggi si trova in una situazione di maggiore solidità», aggiunge l’esperto. Anche se non si possono tirare conclusioni a lungo termine. «La prudenza nella concessione del credito in altre epoche storiche è stata considerata un fattore di debolezza e potrebbe tornare a esserlo in futuro, dato che potenzialmente comprime la marginalità degli istituti», sottolinea un altro analista.

Che ricorda come le banche private quotate non siano sovrapponibili alle aziende familiari tradizionali «perché la presenza sui mercati regolamentati impone regole di governance e di trasparenza tipiche delle aziende a gestione manageriale». Guardando in prospettiva, il controllo societario nelle mani di un gruppo di persone con vincoli di sangue potrebbe essere percepito come un limite alla valorizzazione del titolo, riducendone l’appeal speculativo. Ma di questi tempi, in cui la priorità è difendere le posizioni, la prudenza del buon padre di famiglia è un valore aggiunto.

http://www.repubblica.it

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93 di 97 - 08/3/2018 14:53
GIOLA N° messaggi: 29544 - Iscritto da: 03/9/2014
Credem, nel mirino c'è Banco Desio

Il Dg Gregori vede affinità con la banca lombarda, che precisa di no avere dossier aperti. Esclusa categoricamente un'aggregazione con Carige o Creval, dubbi anche su Pop Sondrio

di Stefano Neri

"Se ci fosse una banca in emergenza, e solo qualora ci fossero le condizioni giuste, come abbiamo a esempio visto nel caso delle due banche venete, potremmo prendere in esame il dossier. Certo questa non è la nostra prima opzione". Così il Direttore generale del Credem , Nazzareno Gregori, in un'intervista al Sole 24 Ore.

Il Credem è considerato come uno degli istituti italiani dai bilanci più sani e per questo frequentemente associato a possibili mosse di consolidamento nel settore. Poi era stato lo stesso Gregori nello scorso gennaio a far sapere che il Credem è interessato a piccole acquisizioni.

Gregori spiega ora che la prima opzione della banca di Reggio Emilia controllata dalla famiglia Maramotti (quella di "Max Mara") è "fare un'aggregazione che produca un effetto serio in termini dimensionali. Di sicuro non guardiamo a una banca più grande di noi o con grandi esposizioni a crediti deteriorati". Sul mercato si parla di Banca Carige e Creval come target potenziali di Credem. A questo proposito Gregori sottolinea come "entrambe le banche stanno vivendo una fase di profonda trasformazione. Carige ha un piano da realizzare, Creval sta facendo un aumento di capitale. A oggi entrambe le banche non sono nel nostro radar".

Quanto alla Banca Popolare di Sondrio, "è una banca interessante, ma anche in questo caso c'è una trasformazione in Spa che è un tema aperto", ha sottolineato il Dg, aggiungendo che invece con Banco Desio "ci sono tante analogie e abbiamo un ottimo rapporto. un istituto che ha fatto buoni risultati e un piano, presentato in giugno, che valorizzerà ancora di più il loro modello di business. Per noi non sarebbe un game changer, ma nel caso potrebbe avere un senso, benché non ci sia alcune dossier aperto. Qualora volessero aprirsi al mercato, saremmo aperti al dialogo. Nessuna forzatura insomma".

Se non emergessero altre opzioni, ha concluso Gregori, "non abbiamo alcuna urgenza di aggregarci. Quando al ballo non trovi il partner giusto, puoi anche stare bene da solo".

Da parte sua Banco Desio ha diffuso una nota precisando di non avere alcun dossier aperto con Credem per eventuali operazioni di M&A.

Positiva la reazione della Borsa alle parole del manager. A Piazza Affari il titolo Credem segna a metà gironata +1,65% a 7,38 euro; Banco Desio scambia in rialzo dello'1,3% a 2,28 euro.
6v755
http://www.finanzareport.it
MODERATO Doctor Gematrico Armonica (Utente disabilitato) N° messaggi: 386 - Iscritto da: 22/10/2017
MODERATO FANT0MAX (Utente disabilitato) N° messaggi: 498 - Iscritto da: 12/9/2018
96 di 97 - 10/2/2020 11:46
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
a tutta billaaaaa…

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97 di 97 - 11/2/2020 09:13
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
CINES incolonale...

123OLEEEEE...


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