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UPDATE: Bce; Draghi, ripresa resta solida e diffusa

Lunedì 20 Novembre 2017

(riepiloga)

MILANO (MF-DJ)--"La ripresa economica resta solida e diffusa fra i Paesi dell'Eurozona e tra i diversi settori, grazie al supporto della domanda interna".

Lo ha dichiarato il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, durante il suo intervento al Parlamento europeo.

"Secondo le ultime stime di Eurostat, la crescita del Pil reale è continuata nel terzo trimestre al tasso del 2,5% a/a. Siamo arrivati a quattro anni e mezzo di ripresa continua, ed i dati suggeriscono che la continuerá nel prossimo futuro, e che l'espansione è diffusa in diversi settori e tra i Paesi. La dispersione dei tassi di crescita è sui minimi dal 1997", ha precisato il banchiere.

"Il mercato del lavoro continua a beneficiare dalla ripresa, e le perdite di posti di lavoro registrate durante la crisi sono state bilanciate, almeno a livello aggregato. Il numero di disoccupati nell'Eurozona è calato da 18,6 milioni nel secondo trimestre del 2014 a 14,6 milioni nell'ultimo trimestre. Relativamente al passato, la crescita è stata diffusa fra Paesi e settori. Sedici dei diciannove Stati della zona Euro hanno registrato una buona crescita dei tassi di occupazione da metá del 2014, aumentando nel 60% dei settori, rispetto allo zero di metá 2014", ha aggiunto Draghi.

Secondo il numero uno della Bce, "questi recuperi dell'occupazione, insieme all'aumento della ricchezza delle famiglie, stanno facendo aumentare i consumi privati. Si prevede inoltre un incremento degli investimenti, grazie ai buoni ricavi delle aziende".

"La politica monetaria della Banca centrale europea ha giocato un ruolo chiave nel supporto di consumi e investimenti, garantendo condizioni di finanziamento favorevole per aziende e famiglie. "Il miglioramento di tali condizioni è stato accompagnato dalla riduzione dell'eterogeneitá dei tassi di prestito delle banche dell'Eurozona", ha puntualizzato il banchiere.

Inoltre, "le dinamiche dell'inflazione devono ancora mostrare segnali convincenti di un trend al rialzo autosostenuto". Il numero uno dell'Istituto di Francoforte ha poi sottolineato che l'indice dei prezzi al consumo, all'1,4% a ottobre, "dovrebbe fare un passo indietro temporaneo verso la fine dell'anno, in gran parte a causa di un risultato piú debole sul fronte della componente energia".

Per quanto riguarda l'inflazione sottostante, ha aggiunto Draghi, "le pressioni sono ancora scarse", con il mercato del lavoro che necessita di tempo affinchè "i miglioramenti osservati si traducano in una crescita dei salari piú dinamica".

Un certo grado di "stimolo monetario è ancora necessario per assicurare un ritorno sostenibile dell'inflazione verso livelli inferiori, ma comunque vicini, all'obiettivo del 2% nel medio periodo". Draghi ha poi aggiunto che "i tassi d'interesse dovrebbero rimanere ai livelli attuali per un esteso periodo di tempo, ben oltre l'orizzonte del nostro programma" di allentamento quantitativo.

"Come ha evidenziato il consiglio esecutivo al termine dell'ultima riunione di politica monetaria, il sostegno da noi fornito attualmente deriva dall'effetto combinato dell'acquisto netto di titoli, dal consistente stock di titoli" acquistati fino a questo momento e "dalle nostre indicazioni sul costo del denaro".

Prese tutte insieme, secondo il banchiere, "queste misure preserveranno le condizioni correnti di finanziamento e assicureranno l'ampio grado di stimolo monetario necessario a un ritorno sostenibile dell'inflazione" verso il target del 2%.

In aggiunta, "i trattati europei hanno dato alla Bce il compito di mantenere la stabilitá finanziaria nell'Eurozona. Questo è il contributo piú importante che possiamo dare al welfare dei nostri cittadini".

"Garantire la stabilitá dei prezzi è una precondizione per l'economia dell'Eurozona, per ottenere crescita bilanciata che sia sostenibile nel lungo periodo. Ma non è l'unica condizione. Ottenere un'espansione bilanciata richiede anche una migliore gestione dei rischi, di qualsiasi tipo essi siano. Le attuali previsioni economiche danno l'opportunitá di ridurre la probabilitá che gli shock si verifichino, rafforzando le strutture economiche degli Stati membri, grazie ad azioni di politica fiscale e riforme strutturali", ha affermato Mario Draghi. "Allo stesso tempo, rafforzare la resilienza dell'Unione economica e monetaria implica il miglioramento delle nostre strutture istituzionali per prevenire e gestire gli shock".

In conclusione, il presidente della Bce "accoglie il ruolo del Parlamento europeo in tali discussioni, insieme agli sforzi di ministri e governanti europei per gestire questi problemi, come si evince dall'ultimo incontro dell'Eurogruppo".

dan/fpc

 

(END) Dow Jones Newswires

November 20, 2017 10:39 ET (15:39 GMT)

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