Gr8Day Rapita Dagli Alieni

- Modificato il 13/10/2012 15:28
odiocaderedalquintopiano N° messaggi: 744 - Iscritto da: 14/12/2010

Volevano sapere che cos'aveva da ridere in continuazione.

Sono stati presi contatti informali per dare zelobao in cambio della sua liberazione.

Il portavoce degli alieni, però, pare abbia chiesto di più: ne vuole altri nove.

Chi si offre volontario?



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207 Commenti
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201 di 207 - 31/5/2020 21:41
crisby1 N° messaggi: 11124 - Iscritto da: 19/2/2015
goat
MODERATO aalberto1 (Utente disabilitato) N° messaggi: 8345 - Iscritto da: 16/1/2020
MODERATO aalberto1 (Utente disabilitato) N° messaggi: 8345 - Iscritto da: 16/1/2020
204 di 207 - 17/4/2024 12:37
Gianni Barba N° messaggi: 33336 - Iscritto da: 26/4/2020

Gli alieni più intelligenti potrebbero non trovarci, ed ecco il motivo
Elio Quiroga, professore all'Universidad del Atlántico Medio in Spagna, ha pubblicato un articolo molto interessante sul Journal of the British Interplanetary Society che riguarda le forme di vita aliene. Secondo lui non è detto che creature estremamente sviluppate siano in grado di uscire fuori dal loro pianeta come è accaduto a noi. Se invece di essere terrestri, fossero esseri marini? Sarebbero mai in grado di sfuggire al loro habitat?

205 di 207 - 17/4/2024 12:37
Gianni Barba N° messaggi: 33336 - Iscritto da: 26/4/2020

The Earth viewed from the orbit

206 di 207 - Modificato il 17/4/2024 12:38
Gianni Barba N° messaggi: 33336 - Iscritto da: 26/4/2020

Esplorare il cosmo e incontrarsi

Secondo Quiroga nascere su un pianeta con una massa molto maggiore a quella della Terra, come ad esempio su una cosiddetta super-Terra, cambierebbe drasticamente la fisica degli spostamenti e della "velocità di fuga". La velocità di fuga della Terra è di 11,2 km/s (chilometri al secondo), ovvero più di 40.000 km/h, su un altro tipo di pianeta sarebbe estremamente maggiore.
Armani è stato cancellato.Sistema di Allarme n.1 in Italia.

"Valori di Fex > 2,2 renderebbero improbabili i viaggi spaziali per gli abitanti dell'esopianeta: non sarebbero in grado di lasciare il pianeta utilizzando una quantità immaginabile di carburante, né una struttura missilistica praticabile resisterebbe alle pressioni coinvolte nel processo, almeno con il materiali che conosciamo (per quanto ne sappiamo, la stessa tavola periodica degli elementi e le stesse combinazioni di essi governano l'intero Universo)."
"Potrebbe quindi darsi che una specie intelligente su questi pianeti non sarebbe mai in grado di viaggiare nello spazio a causa della pura impossibilità fisica", scrive.
Quiroga immagina un mondo oceanico che ospita una specie intelligente. In un ambiente fluido, la comunicazione spontanea viaggia molto più lontano che in un’atmosfera come quella terrestre. I segnali senza aiuto potrebbero viaggiare per centinaia di chilometri. In un ambiente del genere, "... la comunicazione tra individui potrebbe essere fattibile senza la necessità di dispositivi di comunicazione", spiega. Quindi, lo slancio per sviluppare le tecnologie della comunicazione potrebbe non esserci. In tal caso, afferma, la tecnologia potrebbe non essersi sviluppata e la civiltà potrebbe non essere considerata affatto “comunicativa”, una delle chiavi per la definizione di ETI.

Senza la possibilità di fuggire dal proprio pianeta ed esplorare il proprio sistema solare, e senza la capacità di comunicare oltre i propri mondi, potrebbero intere civiltà sorgere e cadere senza mai conoscere l’Universo di cui facevano parte? Potrebbe succedere proprio sotto il nostro naso, per così dire, e non lo sapremo mai.
207 di 207 - Modificato il 17/4/2024 12:44
Gianni Barba N° messaggi: 33336 - Iscritto da: 26/4/2020

Gli alieni più avanzati potrebbero non essere in grado di scoprire la nostra esistenza, e questo è il motivo.


Immaginate un mondo sommerso, dove le creature intelligenti nuotano tra coralli bioluminescenti e città subacquee.

Questo è il mondo che Elio Quiroga, professore all'Universidad del Atlántico Medio, ci propone di considerare nel suo articolo pubblicato sul Journal of the British Interplanetary Society.

Quiroga ci invita a riflettere su una possibilità affascinante: e se gli alieni più intelligenti fossero confinati nei loro mondi acquatici, incapaci di raggiungere le stelle?

L'articolo di Quiroga introduce due nuovi concetti: il "fattore di fuga degli esopianeti" e i "mondi a boccia di pesce".

Questi strumenti concettuali ci aiutano a comprendere perché, anche se esistessero civiltà extraterrestri avanzate, potrebbero non essere in grado di lasciare i loro pianeti.

Ad esempio, se una civiltà si sviluppasse in un oceano sotto una spessa calotta di ghiaccio, come potrebbe mai costruire un razzo e lanciarlo nello spazio?

Quiroga ci fa notare che la nostra stessa ascesa allo spazio è stata possibile grazie alle nostre caratteristiche terrestri.

Noi, primati parlanti con pollici opponibili, abbiamo avuto la fortuna di svilupparci su un pianeta con le condizioni giuste per l'esplorazione spaziale.

Ma cosa succederebbe se la specie dominante di un mondo fosse più simile a un delfino che a un umano?

Forse, invece di guardare alle stelle, queste creature potrebbero essere più interessate a esplorare le profondità del loro oceano natale.
L'idea che ci siano civiltà aliene intrappolate nei loro mondi acquatici è sia affascinante che un po' comica.

Immaginate un alieno intelligente che cerca di spiegare ai suoi amici perché non possono andare a fare un giro sulla Luna. "Ragazzi, è semplice: non possiamo andare nello spazio perché... beh, siamo pesci!"

Scherzi a parte, il lavoro di Quiroga apre nuove prospettive sulla ricerca di vita intelligente nell'universo.

Forse non abbiamo ancora trovato segni di vita extraterrestre perché stiamo cercando nel posto sbagliato, o forse perché loro non possono raggiungerci.

O forse, proprio in questo momento, c'è un alieno che scrive un articolo su come gli umani potrebbero essere intrappolati sul loro pianeta roccioso, incapaci di sfuggire alla loro atmosfera.
In ogni caso, l'articolo di Quiroga è un promemoria che l'universo è un luogo vasto e meraviglioso, pieno di possibilità che vanno oltre la nostra immaginazione.

E chi sa? Forse un giorno incontreremo una civiltà di brillanti alieni marini, e ci chiederanno come mai abbiamo impiegato così tanto tempo per fare un tuffo e salutarli.

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