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- Modificato il 25/3/2017 12:22
GIOLA N° messaggi: 29967 - Iscritto da: 03/9/2014

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21 di 24 - 13/5/2017 13:39
GIOLA N° messaggi: 29967 - Iscritto da: 03/9/2014
Nuovo Btp Italia, cedola minima 0,45%

La prima fase del collocamento del titolo, con scadenza maggio 2023 e indicizzato all'inflazione italiana, sarà riservata ai piccoli risparmiatori: potranno sottoscrivere il titolo da lunedì 15 fino a mercoledì 17 maggio. Giovedì 18 toccherà agli investitori istituzionali

È stata fissata allo 0,45% la cedola minima reale garantita del nuovo Btp
Italia, la cui offerta si svolgerà la prossima settimana. Il Tesoro ha precisato che il tasso cedolare reale annuo definitivo sarà fissato al termine del periodo di raccolta degli ordini di acquisto e non potrà essere inferiore al tasso cedolare reale annuo minimo garantito.

La prima fase del collocamento del titolo, con scadenza maggio 2023 e indicizzato all'inflazione italiana, sarà riservata ai piccoli risparmiatori. Gli investitori retail potranno sottoscrivere il titolo da lunedì 15 maggio fino a mercoledì 17 maggio, salvo chiusura anticipata il giorno precedente. Giovedì 18 maggio sarà invece la giornata dedicata agli investitori istituzionali, che avranno a disposizione una finestra dalle 9 alle 11. Nel caso in cui gli ordini raccolti eccedano la quantità che il Tesoro intende offrire, per gli istituzionali verrà applicato un meccanismo di riparto. Il collocamento sarà gestito da Banca Imi e Unicredit , mentre Banca Akros e Banca Sella rivestiranno il ruolo di co-dealer.

Lo spread Btp/Bund allarga a 185,5 punti base e il rendimento del decennale italiano si porta al 2,26%, mentre si è registrato il tutto esaurito nella riapertura dei Btp a 3 e 7 anni e dell'off-the-run settembre 2044. Nullo, invece, l'interesse degli specialist per il titolo a 30 anni nelle riaperture dei Btp andati in asta ieri. Nel dettaglio, il Tesoro ha collocato per il Btp a 3 anni tutti i 375 milioni di euro supplementari a fronte di richieste per 2,610 miliardi.

Per il titolo a 7 anni, sono stati assegnati tutti i 337,5 milioni aggiuntivi contro richieste per 1,677 miliardi; nessuna richiesta invece per il 30 anni marzo 2047 per il quale erano stati messi a disposizione 250 milioni aggiuntivi. Infine, per l'off-the-run settembre 2044 sono stati collocati tutti i 250 milioni supplementari offerti a fronte di un'offerta di richieste per 297 milioni. Ieri il Tesoro ha collocato 7,194 miliardi in Btp a 3, 7, 30 anni e nell'off-the-run settembre 2044 con tassi in lieve calo .

Il mercato ha anche prezzato la decisione della BoE che, secondo Michael Metcalfe, responsabile globale macro strategy di State Street Global Markets, "ha scelto di non aggravare la situazione di debolezza dei dati del pil del primo trimestre. Tuttavia il tono aggressivo suggerisce che siano meno disposti a ignorare le recenti tendenze dell'inflazione e che la commissione abbia ora un netto orientamento restrittivo".

Resta, sullo sfondo, il tema delle prossime mosse della Banca centrale europea. La recente serie di dati macro positivi della zona euro acuisce le pressioni su Francoforte perché inizi a delineare un percorso di graduale riduzione del programma di acquisto titoli nonostante Mario Draghi abbia spesso ribadito che mantenere l'attuale orientamento ultra-espansivo è meno rischioso che ritirare prematuramente le misure di stimolo.
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22 di 24 - 10/9/2017 08:26
GIOLA N° messaggi: 29967 - Iscritto da: 03/9/2014
Bce, 4 possibili scenari sulla rimodulazione del Qe

Secondo Reuters tra le ipotesi sul tavolo ci sarebbero il taglio degli acquisti a 40 o a 20 miliardi al mese e un'estensione di 6 o 9 mesi. Ma i tassi non saliranno fino alla fine del programma. Weidmann: "inflazione debole, ma non bisogna perdere il momento giusto per agire". Equro sempre forte sul dollaro, oltre 1,20

di Matteo Fusi

La Bce guarda al futuro dopo il discorso di Draghi. L'agenzia Reuters, citando fonti a conoscenza della discussione, quest'oggi ha riferito che il consiglio della Banca centrale europea ha discusso quattro possibili scenari sulla rimodulazione del Qe, concordando che il prossimo passo debba essere una riduzione dello stimolo stesso da decidere con il più ampio consenso possibile.

Secondo queste fonti, tra le ipotesi sul tavolo ci sarebbero il taglio degli acquisti a 40 o a 20 miliardi di euro al mese dagli attuali 60 e un'estensione temporale di 6 o 9 mesi. Il focus della discussione è stato l'ammontare complessivo degli acquisti, in cui è stato incluso anche il reinvestimento dei proventi dei titoli nel portafoglio della Bce alla scadenza, il cui importo salirà gradualmente fino a 15 miliardi al mese il prossimo anno. Condivisa anche la decisione di non alzare i tassi fino alla fine del programma: qualsiasi estensione, quindi, posticiperà il momento di un rialzo del costo del denaro. Invece non è sul tavolo il cosiddetto limite per emittente, per cui la Bce non può acquistare più di un terzo del debito di un Paese, dal momento che questo avrebbe potuto esporre il programma a contestazioni legali.

Il primo messaggio importante dato ieri dal presidente della Bce, Mario Draghi, è che la vera riunione sul tapering sarà a ottobre. Sul questo tema c'è stata solo qualche discussione, ma nessuna indicazione è stata data relativamente ai tempi e alle modalità del processo, che sarà comunque lento e graduale. Da un lato, infatti, Draghi ha mantenuto una retorica molto espansiva, dall'altro ha però detto che a ottobre saranno forniti tutti gli elementi sul tapering. "E' probabile che su questo rinvio abbiano influito implicitamente le prossime elezioni tedesche e il recente rafforzamento dell'euro e che la Bce voglia prendere decisioni solo quando il quadro rispetto a questi due temi sia più chiaro", ha commentato Maria Paola Toschi, Market Strategist di JP Morgan Asset Management.

L'approccio accomodante espresso ieri dalla Bce è stato adottato grazie anche alle revisione al ribasso delle stime di inflazione, un altro fattore molto importante. Il comunicato della Bce ha mantenuto, comunque, tutta una serie di elementi di grande cautela, incluse quelle parti dedicate al prolungamento del Qe e al mantenimento dell'attuale livello dei tassi di interesse ben oltre la fine del Qe. La preoccupazione della Banca centrale è quella di non interrompere il sentiero di crescita. "I tassi di interesse saranno pertanto ritoccati al rialzo solo nel 2019, considerata anche la fiducia data alle dinamiche del credito. Infine, non ci sono preoccupazioni sul tema della disponibilità dei titoli per continuare il programma di acquisti della Bce e, secondo quanto affermato da Draghi, ciò è stato favorito dalla riduzione dei titoli con rendimenti negativi, un tema che condizionava l'eleggibilità dei titoli stessi all'inserimento nel programma di acquisto", ha concluso Maria Paola Toschi.

Oggi si è fatto sentire in merito anche il possibile successore di Draghi al vertice dell'istituto di Francoforte, Jens Weidmann. Il presidente della Bundesbank ha sottolineato come l'inflazione nella zona euro sia rimasta debole e come l'outlook dei prezzi sia incerto. Ciò giustifica la prudenza dell'ultimo consiglio.

"Le previsioni pubblicate ieri mostrano che l'incremento dell'inflazione è debole e l'incertezza sul futuro sentiero dell'inflazione è abbastanza grande", ha detto Weidmann in un intervento pubblico ad Amburgo. Il presidente della Bundesbank, da sempre critico nei confronti del massiccio piano di acquisto di titoli pubblici, ha però invitato la Bce a non perdere il momento giusto per agire. Intanto l'euro continua a dimostrarsi forte, scambia a quota 1,2066 sul dollaro, segno che gli investitori non hanno creduto alle parole da colomba del presidente Draghi. Mentre lo spread Btp-Bund viaggia sotto quota 170 punti a 164,5 punti base con il rendimento del decennale italiano all'1,95%.

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23 di 24 - 13/1/2018 12:02
GIOLA N° messaggi: 29967 - Iscritto da: 03/9/2014
Spread in calo, accordo Merkel-Schulz

Bond italiani positivi, questo venerdì, con un andamento migliore rispetto al comparto europeo che, in generale, beneficia dei progressi sul fronte politico tedesco ed europeo: in Germania è arrivato l’accordo preliminare tra la Cdu di Merkel e l’Spd di Schulz per la formazione di una grande coalizione di governo di stampo europeista, che dovrebbe assicurare stabilità e ridurre l’incertezza per gli investitori in valuta europea. Il rendimento del Btp decennale si attesta all’1,982%, in calo dal 2,051% del dato precedente. Il corrispondente benchmark tedesco rende lo 0,581%, allineato alla lettura di ieri. Lo spread Btp/Bund a 10 anni viaggia in netto restringimento a 145,70 punti base dai 152,49 dell’ultima chiusura, sui minimi da dicembre: secondo alcuni operatori, la possibilità che ci sia posto anche per l’Italia nel quadro dell’asse franco-tedesco, emersa dall’incontro di ieri a Roma fra Macron e Gentiloni, sostiene i Btp. Inoltre, il Tesoro è reduce da performance positive sul primario, con il buon risultato delle aste di Btp a 3 e 7 anni (oggi la riapertura dell’asta ha suscitato scarso interesse) e il boom del nuovo ventennale. Dopo la chiusura di Wall Street, è atteso il pronunciamento di Dbrs sull’Italia: a detta degli analisti, l’aggiornamento del rating supporterà la carta italiana, con il mercato che non sembra molto turbato dalle elezioni. Per alcuni economisti, la Bce potrebbe ridurre il QE a 10-15 mld al mese nel 4° trimestre 2018 e terminarlo entro fine anno, avviando un graduale rialzo dei tassi nella prima metà del 2019. L’inflazione Usa a dicembre è salita dello 0,1% a livello leggermente al di sotto del consenso dello 0,2% m/m. Mentre l’indice dei prezzi al consumo core è aumentato dello 0,3% m/m oltre lo 0,2% delle attese.

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MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
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