Inwit (INW)

- Modificato il 03/7/2015 13:43
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
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NUOVA IPO IN ARRIVO: INWIT, SOCIETA' DELLE TORRI DI TRASMISSIONE DI TELECOM ITALIA.





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61 di 143 - 07/9/2017 14:34
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Inwit, Imi: 5 opzioni di consolidamento

Per Banca Imi (target price alzato a 5,7 euro) il titolo va tenuto nel radar per un'eventuale estensione dell'accordo con Vodafone, un'offerta per le torri di Wind, un potenziale accordo con Iliad, lo spin-off dei siti telecom di Ei Towers e il possibile coinvolgimento nella vendita della quota di Abertis in Cellnex

di Matteo Fusi

Il titolo Inwit è stabile in borsa a quota 5,32 euro dopo che oggi Banca Imi ha alzato il target target price da 5,1 euro a 5,7 euro, confermando però il rating hold. "Mentre l'azione sembra essere correttamente valutata sulla base dei fondamentali", hanno osservato alla banca d'affari, "crediamo che debba essere monitorata, tenendo conto di diversi spunti interessanti: il ruolo delle torri nella digitalizzazione in atto a livello globale, il potenziale di consolidamento del settore e, in relazione a quest'ultimo punto, le possibili conseguenze derivanti dall'evoluzione della governance della controllante Telecom Italia ".

"Oltre alle prospettive di crescita organica altamente visibili in termini di co-tenancy, smantellamento, nuovi siti e ottimizzazione del leasing sui terreni, già scontati nei nostri calcoli, il gruppo sta attualmente investendo nelle small cell, in misura minore nelle reti backhauling per le loro prospettive a lungo termine guidate dal boom del consumo di dati, nell'implementazione delle smart city e nell'evoluzione dei data center. Mentre il ruolo delle torri rimane discutibile, riteniamo che queste prospettive, se si materializzassero, potrebbero cambiare la percezione di quest'equity story da simil real estate a titolo tech", spiegano a Banca Imi.

Secondo Inwit i limiti attuali alle emissioni elettromagnetiche consentono un tenancy ratio (numero di operatori che hanno posto antenne o altre infrastrutture sulle torri) massimo di 2,4-2,5 volte in media. Considerando che, sulla base delle iniziative attuali, il gruppo dovrebbe raggiungere un un tenancy ratio di 1,9 volte nel 2018, la rete di Inwit , calcolano a Banca Imi, ha un potenziale di 5.000 locatari aggiuntivi e questo potenziale non è incluso nel piano strategico della società.

Questo potenziale può essere soddisfatto da 5 opzioni. In primis da una potenziale estensione dell'accordo di co-tenancy già in vigore con Vodafone, dato che la stessa Vodafone rimane riluttante allo spin-off delle sue torri che considera core business. In secondo luogo, da un'eventuale offerta per le torri di Wind-Tre, quando i tempi saranno maturi.

A questo gli analisti di banca Imi aggiungono un potenziale accordo di hosting con il nuovo arrivato Iliad. Altro fattore importante potrebbe essere il potenziale spin-off dei siti di telecomunicazione di Ei Towers , come risultato di una potenziale fusione con Raiway . Infine, un improbabile coinvolgimento di Inwit nella potenziale cessione della quota di Abertis in Cellnex, pari al 34%, se l'accordo Atlantia -Abertis si completerà con successo. "Mentre qualsiasi revisione dei limiti attuali per le emissioni elettromagnetiche potrebbe ulteriormente estendere tale potenziale, in questo stadio non esiste visibilità su una potenziale revisione regolamentare".

Per quanto riguarda Telecom Italia gli analisti di Banca Imi ricordano che un anno fa l'ad, Flavio Cattaneo, aveva deciso di porre fine all'offerta per la cessione della quota di maggioranza della compagnia telefonica in Inwit , aperta dal suo predecessore Patuano. Quindi, "ci chiediamo se anche le recenti scosse ai vertici di TI implichino realmente un cambiamento di strategia per Inwit . Ma è ancora troppo presto per fare delle valutazioni in merito".

51ruc
https://www.milanofinanza.it
62 di 143 - 05/11/2017 11:44
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Towering. In Italia gioco delle torri è a tre, con uno da buttare giù. Rai Way proverà ad acquistare EI Towers?

Il controllo delle torri per le telecomunicazioni se è ormai diventato un business molto redditizio in tutto il mondo, in Italia vede tre player che gestiscono la quasi totalità del comparto.

Inwit (Infrastrutture Wireless italiane), ad esempio, ha costruito il proprio business sulla gestione di più di 11mila siti in Italia, generalmente a raso (all’insegna del principio della capillarizzazione tipico della telefonia: “low tower, low power”) che garantisce una proiezione di entrate per l’anno in corso pari a 353,3 milioni di euro con 122,5 milioni di netto. Il primo trimestre della società ha visto i ricavi crescere del 6,2% rispetto al medesimo periodo del 2016 con un potenziale incremento del 30% nel prossimo biennio.

Inwit, al momento la numero uno sia per quanto riguarda i guadagni sia per quanto riguarda gli investimenti, è stata fondata nel 2015 da Telecom Italia (che la controlla al 60% ed è a sua volta partecipata al 24% da Vivendi, che allo stato ha anche il 29% delle quote di Mediaset). Quest’ultima ha deciso due anni fa di aprire il suo spin-off all’allocazione di impianti radiotelevisivi (FM, DTT, DAB+ e ponti di collegamento) per migliorarne l’articolazione gestionale ed aumentarne i ricavi.

Il secondo polo per importanza è quello di Rai Way, le cui infrastrutture operano sia nel mobile che, soprattutto, nel comparto radiotelevisivo.
La tower company del gruppo Rai, che dovrebbe chiudere il 2017 con introiti pari a 217 milioni di euro ed Ebidta di 111,8 milioni, in una curiosa inversione dei ruoli rispetto a quanto accaduto qualche tempo fa, secondo alcuni rumors, potrebbe decidere nel breve periodo di investire nelle azioni della concorrente EI Towers (gruppo Mediaset al 40%): chiaramente in quest’ultimo caso sarà importante vedere le possibili valutazioni espresse dall’Antitrust (anche se le possibilità di un controllo appiano remote), posto che l’ipotetico nuovo soggetto controllerebbe l’80% del mercato.

Peraltro, per viale Mazzini non meno importante sarà la ricollocazione dello spettro 700 MHz dalla tv agli operatori di telefonia mobile (per il 5G) che potrebbe cambiare sinificativamente il mercato del settore: riducendosi i canali tv diminuiranno le prospettive di ricavi nel settore broadcasting, ma aumenteranno esponenzialmente quelle per le tlc, in particolare per le installazioni 5G (che esigono capillarizzazione), dove però Rai Way non ha molte opportunità in termini di torri atte allo scopo (al contrario di Inwit), gestendo soprattutto tralicci in quota.

Il terzo gigante nel Belpaese in materia di telco, la citata EI Towers, è partecipata dal Biscione e detiene soprattutto torri per broadcast radio-tv (più un piccola percentuale per il mobile). La società, che la scorsa settimana ha acquistato 16mila azioni proprie al prezzo medio di 50,70 euro, nel periodo giugno-settembre 2017 ha chiuso con ricavi a +2,7% rispetto al trimestre precedente.

Nel 2015 EI Towers aveva promosso una pubblica offerta d’acquisto e scambio volontario sulla totalità del comparto azioni di Rai Way. L’affare non era andato a buon fine (a causa della clausola statutaria che impone al governo di mantenere il 51% del capitale contenuta nel DPCM sulla privatizzazione delle infrastrutture diffusive RAI), ma, a distanza di due anni, la situazione potrebbe riproporsi a parti invertite. “L’ipotesi che Rai Way acquisti EI Towers – riporta il quotidiano economico ItaliaOggi – è un’iniziativa che secondo Credit Suisse, avrebbe senso strategico, consentendo sinergie e un ritmo di crescita più elevato”.

Una recente analisi di Mediobanca Securities sul comparto tlc e media aveva attribuito al deal “un’alta probabilità” nel corso del 2017 proprio in funzione delle ridistribuzione delle frequenze della banda 700 MHz e dell’operazione Vivendi-Mediaset: “Il consolidamento consentirebbe il mantenimento di questa infrastruttura strategica in mani italiane prevenendo il rischio di offerte ostili dall’estero e allo scopo di giocare un ruolo attivo nelle torri per il mobile”, spiegavano gli analisti nel report di questa primavera. Anche gli analisi di Equita vedevano “un forte senso industriale da un’eventuale fusione Rai Way ed Ei Towers. Recentemente Rai Way ha evidenziato che deal simili hanno portato a sinergie nell’ordine del 10% della base combinata, un livello a nostro avviso prudenziale (…) l’operazione potrebbe essere costruita con una quota di cash e azioni e con il supporto di azionisti nuovi per garantire il controllo pubblico”.

Pure gli advisor di Icbpi concordavano che “un deal avrebbe una forte logica industriale con significative sinergie di costo”. Inoltre il rinnovo del contratto di servizio tra Mediaset ed Ei Towers (scadenza 2018) e la possibile vendita di Towertel da parte di Ei Towers, per gli analisti di Icbpi, avrebbero aumentato significativamente la possibilità di una fusione.

Ma c’è anche un’altro scenario: se Bolloré (Vivendi) trovasse un accordo con Berlusconi (per l’affaire Premium), Inwit che come detto fa capo a Telecom, potrebbe sposarsi con Ei Towers di cui Mediaset ha il 40%.

Come si nota, comunque sia, si andrebbe verso un duopolio del towering.

5p15s
https://www.newslinet.com/
63 di 143 - 15/1/2018 15:08
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Inwit svetta tra le torri

In un contesto di crescita economica favorevole al settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni le investment bank fanno il punto su quanto valgono le torri e quanto potenziale di crescita possono avere le società specializzate. Semaforo verde per Inwit, maggiore cautela verso Rai Way ed Ei Towers

di Roberta Castellarin

In un contesto di crescita economica favorevole al settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni le investment bank fanno il punto su quanto valgono le torri e quanto potenziale di crescita possono avere le società specializzate. Gli esperti di Banca Akros hanno "una visione positiva sul settore delle infrastrutture per le comunicazioni da un punto di vista industriale" e invece una posizione più cauta "da un punto di vista di mercato per via delle valutazioni alte. Crediamo, comunque, che la serie di potenziali corporate action e altri vari fattori catalizzatori non siano pienamente prezzati e supporteranno le società italiane del settore quotate anche quest'anno". Dai report emerge un semaforo verde per Inwit e una maggior cautela verso Rai Way ed Ei Towers .

In particolare, Banca Akros ha avviato oggi la copertura su Inwit , che attualmente si sta apprezzando dello 0,50% a 6,05 euro, con un rating accumulate e un prezzo obiettivo a 7,24 euro. Banca Akros per Inwit adotta parametri finanziari più aggressivi rispetto ai competitor perché la società è soggetta a rischi operativi e finanziari più bassi e offre prospettive di crescita a lungo termine grazie alla nuova generazione di banda larga per i telefoni cellulari. Il fair value di Inwit è calcolato a 6,49 euro, a cui si aggiungono 0,85 euro derivanti da una serie di potenziali scenari positivi corporate.

Sempre su Inwit oggi Banca Imi ha alzato il prezzo obiettivo da 5,7 a 6,1 euro, confermando la raccomandazione hold. Gli esperti hanno aumentato la stima di utile per azione rettificato 2017 del 2,1% per tener conto dei risultati dei primi nove mesi dell'anno. Le stim sono state, invece, limate dello 0,8% sul 2018 e incrementate dell'1% sul 2019. Il target price sale per tener conto di un miglioramento della valutazione del core business, mentre la valutazione, spiega Banca Imi, non tiene conto "dell'upside derivante da ulteriori opzioni di valore" come ad esempio un accordo di hosting con Iliad, un'offerta per le torri di Wind-Tre, una cessione della quota di controllo da parte di Telecom Italia, la revisione dei limiti di emissioni elettromagnetiche e il re-leverage finanziario. La valutazione nello scenario migliore "potrebbe raggiungere anche quota 7-8 euro per azione", spiegano gli esperti, secondo cui "l'appeal speculativo è tornato sotto i riflettori".

Banca Akros ha avviato anche la copertura su Rai Way (+0,97% a 5,21 euro al momento in borsa) con un rating neutral e un prezzo obiettivo a 5,22 euro. Il target price su Rai Way include 0,34 euro di contributo M&A, "collegato alla possibile combinazione con Ei Towers con un merger of equals: probabilità del 50%". Mentre gli esperti di Banca Akros non valutano esplicitamente l'opzione Persidera, tenendo conto dell'incertezza riguardo all'architettura di un deal di questo tipo. I maggiori rischi per l'azione potrebbero derivare dalle conseguenze della riorganizzazione della Rai.

Giudizio neutral da parte di Banca Akros, infine, su Ei Towers , che tratta in borsa a quota 52,4 euro (-1,13%) con un target price che sale da 53 a 53,6 euro. Gli esperti di Banca Akros sottolineano che l'azione è ancora sotto del 30% rispetto al picco raggiunto nel 2007. Nonostante la straordinaria distribuzione di dividendi, ha sottoperformato rispetto ai competitor lo scorso anno. Nell'analisi di Banca Akros si ritiene che i dubbi sull'impatto della riorganizzazione e il destino di Mediaset Premium continueranno a penalizzare l'azione nel breve periodo. Secondo gli analisti il valore di quanto accadrebbe in uno scenario negativo equivale all'upside potenziale in caso di M&A. In questo senso l'azione dal punto di vista dei fondamentali appare correttamente valutata.
6ci0b
https://www.milanofinanza.it
64 di 143 - 29/7/2019 18:07
croce81 N° messaggi: 23 - Iscritto da: 15/5/2013
Volaaaaaaaaaaaaaa A quanto può arrivare??
65 di 143 - 14/8/2019 13:17
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telefonia: come cambierà il mercato delle torri in Italia con la nuova Inwit?

L’ufficializzazione dell’accordo di condivisione della rete tra TIM e Vodafone, giunta il 26 Luglio 2019 in conferenza stampa, ha sancito la nascita formale del nuovo gigante delle torri in Italia. In attesa del via libera da parte delle Autorità competenti, occorre evidenziare che, perfezionata la fusione, il mercato delle torri in Italia sarà ben diverso da quello attuale.


Come ormai noto, la transizione sarà così gestita: Inwit acquisirà una quota per 2,1 miliardi di euro in cash ed emetterà 360 milioni di azioni per Vodafone, così da offrire a entrambi gli operatori una quota paritaria del 37,5%. TIM e Vodafone avranno dunque un controllo congiunto in un accordo triennale e la loro quota potrà essere ridotta fino al 25%.

Il risultato dell’accordo di condivisione sarà un’entità con circa 22.000 torri, definita dagli Amministratori Delegati delle tre aziende in gioco come la più grande società di torri in Italia e la seconda più grande in Europa.

La nuova Inwit sarà fornitore di riferimento per Vodafone, TIM e altri operatori che volessero partecipare. Come sempre ripetuto da Luigi Gubitosi, infatti, la condivisione degli assets di rete costituisce una scelta strategica comprensibile e ben motivata, ragion per cui non viene esclusa la possibilità che altri operatori si organizzino similmente a Vodafone e TIM, come successo ad esempio tra Fastweb e Wind Tre.

Con la condivisione delle 11.000 torri circa tra Inwit e Vodafone Towers, la nuova società avrà a disposizione circa 22.000 torri. Wind Tre, invece, potrà contare sulle sue torri, comprese tra le 8000 e le 10.000 unità, che però potrebbero essere oggetto di una cessione parziale, come previsto dal Progetto PISA comunicato ai sindacati (ma ancora mai ufficializzato dall’operatore).

Un’altra società delle torri attiva in Italia è EI Towers, che dispone di oltre 1000 torri per la telefonia mobile e, in generale, di un parco di circa 3300 infrastrutture. Tra le società delle torri, insieme a Inwit, EI Towers è stata protagonista del focus bilanci dell’AGCOM, in cui è emerso che il valore complessivo dei ricavi del settore, nel 2017, era stimato a quota 1,36 miliardi di euro.

L’azienda che si avvicina maggiormente alla nuova Inwit, e che potrebbe in futuro incrementare la sua presenza nel mercato italiano, è però indubbiamente Cellnex. Il colosso spagnolo delle infrastrutture dispone di circa 10.000 torri in Italia, gestite attraverso Galata, TowerCo e CommsCon.

Nello specifico, Galata gestisce circa 8000 torri, equamente diffuse sul territorio, tra zone urbane, suburbane e rurali. Towerco gestisce invece circa 500 infrastrutture, prevalentemente nelle autostrade italiane, mentre Commscon gestisce gli altri 1500 nodi multisistema e multioperatore in diverse aree, stazioni, aeroporti, ospedali, stadi, metropolitane e centri cittadini.

Se è indubbio che Inwit sarà, sin dalla nascita, nuovo leader italiano delle torri, è altrettanto vero che Cellnex in Italia ha delle serie ambizioni. L’azienda spagnola ha infatti sottoscritto un accordo con il Gruppo Iliad anche in Italia, per acquisire 2200 siti dell’operatore francese, attraverso una condivisione logistica ventennale.

Inoltre, Tobias Martinez Gimeno, recentemente confermato come AD dell’azienda, aveva commentato l’accordo tra Inwit e Vodafone affermando che Cellnex vede nuove opportunità nella partnership strategica in questione.

L’azienda spagnola, che dispone adesso di 45.000 torri, non teme la nascita del nuovo colosso nazionale e mira a intercettare tutte le nuove possibilità che si apriranno con lo sviluppo del 5G, in termini di maggiore domanda degli operatori, nel suo secondo mercato di riferimento dopo quello domestico.


bqxs0
66 di 143 - Modificato il 30/3/2020 13:55
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Inwit-Vodafone Towers, è fatta: nasce la maxi newco delle torri

Conclusa l’operazione di integrazione. Il 31 marzo piena efficacia. A Tim e Vodafone Europe rispettivamente il 37,5% della nuova realtà

Il dado è tratto. E dal 31 marzo la newco delle torri Inwit-Vodafone Tower sarà realtà. Il closing dell’operazione di integrazione è andato in scena con la stipula, davanti al notaio Carlo Marchetti, dei relativi atti per l’acquisto, da parte di Inwit, di una quota di minoranza pari al 43,4% del capitale sociale di Vodafone Towers per la successiva fusione di quest’ultima nella società delle torri di Tim. L’atto di vendita e l’atto di fusione sono stati depositati e iscritti in data odierna presso il competente Registro delle Imprese di Milano, Monza-Brianza e Lodi.

“Inwit sarà il più grande operatore del settore in Italia e avrà la mission di supportare Tim e Vodafone Italia nella realizzazione del nuovo network per lo sviluppo del 5G, garantendo inoltre a tutto il mercato l’accesso alle proprie infrastrutture anche grazie agli spazi liberati dal progetto comune di Tim e di Vodafone Italia”, si legge nella nota emessa a seguito del closing.

L’atto di fusione – si legge nella nota – avrà efficacia il 31 marzo 2020: “A tale data saranno quindi attribuite a Vodafone Europe B.V. – al servizio del concambio (senza aumento di capitale e con annullamento della quota di minoranza detenuta da Inwit in Vodafone Towers) – n. 360.200.000 azioni ordinarie Inwit che saranno quotate sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. nei tempi tecnici necessari all’approvazione da parte di Consob del prospetto di ammissione alle negoziazioni il cui filing è previsto dopo l’assemblea di approvazione del bilancio 2019 di Inwit convocata per il 6 aprile 2020. A fronte del perfezionamento della predetta fusione, Inwit sarà controllata congiuntamente da Tim e Vodafone Europe che deterranno ciascuna una partecipazione nel capitale dell’Emittente pari al 37,5%”.

Le due telco rendono inoltre noto che “intendono mantenere il controllo congiunto e, al tempo stesso, potranno considerare una riduzione congiunta della propria partecipazione fino a un minimo del 25%“.

Nel quadro del closing sono stati sottoscritti anche il nuovo Master Service Agreement con Tim e il Master Service Agreement con Vodafone Italia “che disciplinano i servizi c.d. di ospitalità sui siti nella disponibilità di Inwit post fusione” e il cosiddetto Passive Sharing Agreement con Tim e Vodafone Italia “volto a disciplinare i rispettivi diritti e obblighi relativi alla condivisione delle loro infrastrutture passive”.

Nell’operazione Inwit è stata assistita da Mediobanca in qualità di advisor finanziario e da Pedersoli Studio Legale in qualità di consulente legale. Tim è stata assistita, quale consulente legale, da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners e Vodafone Towers da Ubs nel ruolo di advisor finanziario e da Nctm Studio Legale in qualità di consulente legale.

https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/5g/inwit-vodafone-towers-e-fatta-nasce-la-maxi-newco-delle-torry/

qa5n-
67 di 143 - 28/1/2021 16:11
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Mettiamo cippino?
68 di 143 - 28/1/2021 16:11
MammadiRampani N° messaggi: 1354 - Iscritto da: 23/6/2020
vendele mellusssssssss
69 di 143 - 28/1/2021 16:12
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Ktm
70 di 143 - 28/1/2021 16:12
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Hahaha studia capla
71 di 143 - 28/1/2021 16:12
MammadiRampani N° messaggi: 1354 - Iscritto da: 23/6/2020
tu essle un pò cletino
72 di 143 - 28/1/2021 16:13
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Ktstrm
73 di 143 - 28/1/2021 16:13
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Non ne becchi una
74 di 143 - 28/1/2021 16:14
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Hai 3000 nick dai formaggi ai cogl..oni ma non ne becchi una
75 di 143 - 28/1/2021 16:14
MammadiRampani N° messaggi: 1354 - Iscritto da: 23/6/2020
pocoto pocoto
76 di 143 - 28/1/2021 16:14
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Pocoto un par de cogl...ioni
77 di 143 - 10/2/2021 07:23
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Pronti al decollo
78 di 143 - 11/2/2021 07:23
pako7 N° messaggi: 2389 - Iscritto da: 11/6/2019
Dai dai che a breve tocca a te
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
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