ROMA (MF-NW)-- appena rientrato dal lungo road show in Europa e negli Usa, dove ha presentato un bilancio record e il nuovo piano industriale. Le soddisfazioni maggiori le ha raccolte a Dallas, in Texas, "dove capiscono la lingua dell'oil and gas". Ovunque ha raccolto un nuovo interesse per chi fa infrastrutture energetiche. Sia nel mondo fossile che nelle rinnovabili. Ma ricorda come da tutti questi incontri con gli investitori siano scomparse le domande sulla sostenibilita', il tema chiave degli ultimi anni. Cosa e' cambiato?. Alessandro Puliti, ceo di Saipem, lo ha raccontato a ClassCnbc, nella prima intervista tv da quando ha assunto l'incarico. Domanda. Partiamo dai conti: cosa vi ha consentito di superare le previsioni degli analisti?Risposta. "Sicuramente una situazione di mercato favorevole, perche' dopo la pandemia c'e' stata una grande ripresa delle infrastrutture energetiche, che ci ha indubbiamente favorito. Ma e' stata importante anche la ristrutturazione dell'azienda, e il modo in cui si muove ora per massimizzare il risultato. Siamo intervenuti sui costi di struttura e sull'organizzazione, ma soprattutto ci siamo concentrati sul business dell'off-shore, che ha una marginalita' piu' alta degli altri. Questa e' stata la chiave". D. Dei 179 milioni di risultato netto, 100 arrivano dall'ultimo trimestre. E anche la raccolta ordini ha fatto un balzo a fine anno. Come siete entrati nel 2024? R. "Sicuramente con slancio, grazie anche ai risultati dell'anno scorso. Questo sia in termini, finalmente, di utile netto, che soprattutto di generazione di cassa. E' quello che ci consente di sostenere i nostri progetti in maniera efficiente dal punto di vista finanziario. Siamo sempre impegnati a non bruciare cassa, e concentriamo su questo molti sforzi dell'azienda. E' parte del cambiamento di strategia e focus che abbiamo iniziato un anno e mezzo fa. D. L'anno scorso avete raccolto 18 mld di nuovi ordini. Ma per arrivare all'obiettivo di 50mld a fine piano, in quali aree cercherete le prossime commesse? R. "Quella piu' importante rimane il business delle infrastrutture e della perforazione nello off-shore. In tutto compone il 50 per cento degli ordini che ci attendiamo nel prossimo quadriennio. C'e' grande richiesta, perche' nessuno vuole piu' vivere la drammatica crisi energetica degli ultimi anni, e le tensioni della geopolitica richiedono maggiore diversificazione dell'approvvigionamento, e quindi nuove infrastrutture. D. Come si stanno comportando Aramco e gli altri grandi player del comparto? R. "Da loro ci aspettiamo ordini importanti nei prossimi mesi. Per mantenere l'efficienza della produzione esistente ed evitarne il declino, occorrono investimenti enormi anno dopo anno. Non si tratta di produrre di piu' ma di evitare che la produzione attuale possa calare. D. L'eolico off-shore soffre da tempo. Vedete segnali di ripresa? R. "Ce li attendiamo a breve. Ci sono stati momenti difficili, ma ora governi ed enti regolatori, soprattutto del Nord Europa, hanno capito che e' un settore che ha bisogno di essere alimentato all'origine con tariffe piu' alte delle precedenti. Se questo succede, tutta la supply chain ne beneficera' e potremo assistere alla ripartenza degli investimenti. E' questa la condizione necessaria". D. Ci ha parlato di oil and gas, ma cosa serve per accelerare la transizione? R. "Passare dalle discussioni ai fatti. Significa introdurre tariffe che consentano di sostenere questo tipo di investimenti. Bisogna avviare gli interventi regolatori che consentano ad importanti settori della decarbonizzazione didecollare, come la cattura del carbonio e il suo storage. Spesso c'e' la voglia di investire, ma mancano le condizioni normative per farlo. D. Il vostro annuncio di un ritorno al dividendo ha stupito il mercato. R. "Dal 2025 distribuiremo il 30-40% del cash flow. E puntiamo a restituire agli shareholder un terzo di quell'iniezione di capitale avvenuta a luglio 2022. D. E' stato il vostro momento piu' difficile, con un profit warning e il successivo aumento di capitale. Lei e' entrato in gioco in quel momento: come ha affrontato la sfida? R. "Pensando che un patrimonio di 30 mila persone, e di eccellenza nell'ingegneria, non poteva finire in niente. Ho capito che la maggior parte dei contratti portavano con se rischi insostenibili. E la prima svolta e' stata assicurarsi che i nuovi contratti avessero un livello di rischio gestibile. E poi, ho puntato sull'eccellenza operativa, e sulla capacita' di portare a termine i progetti. D. Cosi' il titolo e' tornato sopra 2 euro. Come e' oggi il rapporto con il mercato? R. Negli ultimi dieci anni Saipem ha causato parecchi dispiaceri ai suoi azionisti, piccoli e grandi. Chi ha investito sappia che ce la mettiamo tutta per evitarne altri. D. Intanto Saipem in borsa ha guadagnato il 41% da inizio anno.Rialzi sostenibili? R. "I numeri che abbiamo presentato, anche come guidance per il 2024, dimostrano che si tratta di aspettative assolutamente sostenibili". alu fine MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it) 1808:48 mar 2024