MERCATI AZIONARI

Tlc, Saudi Telecom rileva il 10% di Telefonica per 2,25 miliardi e diventa primo azionista.Gli effetti sul titolo Tim non sono buoni.

di Luca Carrello

Saudi Telecom non acquisirà né il controllo né una quota di maggioranza in Telefonica e ha investito nella tlc perché la considera un’opportunità di investimento grazie alla capacità del management di creare valore. L’intesa è sottoposta al via libera delle autorità di regolamentazione e del governo spagnolo | Rete Tim, sfuma l'assist italiano a Bruxelles: sarà Reynders a prendere il posto di Vestager | L’inflazione azzoppa i ricavi delle tlc: ecco la ricetta per provare a invertire il trend
Saudi Telecom entra nel capitale di Telefonica, la società spagnola che nel 2013 era arrivata a detenere il controllo di Telecom Italia per poi far entrare nell’azionariato Vivendi. La tlc controllata dal fondo sovrano saudita (64%) ha rilevato una quota di circa il 10% in Telefonica per 2,25 miliardi e diventa primo azionista.

Chiusura del 5 settembre

Giornata incolore per Telefonica, che chiude la giornata del 5 settembre con una variazione percentuale negativa dello 0,43% rispetto alla seduta precedente. L'esordio è stato debole per il titolo che è partito a 3,744 Euro, sotto il bottom della sessione precedente, mantenuto per l'intera sessione prima di riprendersi a 3,744 sul valore più elevato di seduta. L'analisi settimanale del titolo rispetto al FTSE MIB mostra un cedimento rispetto all'indice in termini di forza relativa di Telefonica, che fa peggio del mercato di riferimento.

Analisi di Status e trend

Lo scenario di medio periodo è sempre connotato positivamente,

mentre la struttura di breve periodo mostra qualche cedimento, letto dai relativi indicatori, per l'opposizione della resistenza stimata a quota 3,815.

Funzionale il controllo della situazione di breve offerta dai supporti a 3,708.

E' concreta la possibilità di una continuazione della fase correttiva verso quota 3,673.

Analisi del rischio

Mani forti non stanno operando su Telefonica visto che i volumi giornalieri pari a 1.000 risultano essere inferiori alla media mobile dei volumi ad un mese fissata a 9.063. Il rischio d'investimento risulta piuttosto contenuto alla luce del basso livello della volatilità intraday pari a 1,443, che sta ad indicare un trend alquanto stabile del titolo. Si delinea uno scenario particolarmente indicato per quegli investitori che desiderano ottenere dei profitti anche non troppo elevati, senza però incorrere in un elevato rischio di perdita.

a cura dell'Ufficio Studi di Telebarbagianni

ANALISI

Telefonica cede il 45% di Bluevia Fibra per oltre 1 miliardo di euro

di Francesca Gerosa

Cessione a un consorzio formato da Vauban Infrastructure Partners e Credit Agricole. Il multiplo della cessione, 27 volte l'ev/ebitda 2022, supporta la visibilità su quello più elevato chiesto in Italia da Vivendi per la NetCo di Tim | Telefonica taglia quasi 3000 posti

La spagnola Telefonica ha siglato un accordo per vendere una partecipazione del 45% in Bluevia Fibra a un consorzio formato da Vauban Infrastructure Partners e Credit Agricole per 1,02 miliardi di euro in contanti. L'accordo valuta il 100% di Bluevia 2,5 miliardi, ovvero 27,1 volte l'ev/ebitda pro forma 2022). La società, di cui Telefonica manterrà una partecipazione del 55% attraverso le sue controllate ( Telefonica Espana e Telefonica Infra con quote, rispettivamente, del 30% e del 25%), implementerà e commercializzerà una rete in fibra ottica, principalmente nelle zone rurali della Spagna.

Bluevia acquisirà 3,5 milioni di edifici da Telefonica

Bluevia acquisirà 3,5 milioni di edifici da Telefonica, circa il 13% della rete FTTH della società di telecomunicazioni spagnola in Spagna, e ne dispiegherà altri 1,5 milioni nei prossimi due anni, raggiungendo un'estensione totale di 5 milioni entro il 2024, upgradando la rete da rame a fibra. Inoltre, Telefonica fornirà servizi a Bluevia. Bluevia è una piattaforma per la gestione e la distribuzione di reti in fibra ottica nelle aree rurali sottopopolate della Spagna con reti di operatori terzi. Il colosso tlc spagnolo si aspetta che l'operazione venga conclusa entro la fine dell'anno dopo le approvazioni normative, ma gli investitori già apprezzano la mossa premiando il titolo Telefonica alla Borsa di Madrid (+1,85% a 4,466 euro).

Il multiplo della cessione supporta la visibilità su quello più elevato chiesto in Italia da Vivendi per la NetCo di Tim

Il multiplo di 27 volte l'ev/ebitda 2022, ha notati un analista, si colloca sulla parte alta (20-25 volte) delle valutazioni storiche per operazioni analoghe relative alla cessione di reti FTTH (Covage in Francia ceduta a SFR a 28,6 volte, Fastfiber ceduta da Altice in Portogallo a Morgan Stanley per circa 20 volte) e supporta la visibilità sui multipli più elevati chiesti in Italia da Vivendi per la cessione della NetCo di Tim (31-34 miliardi, 14-15 volte) rispetto a quelli impliciti nelle valutazioni del consenso (circa 20 miliardi, 9 volte) e a quella formulata dagli advisor di Tim (25 miliardi, 11 volte).

Il significativo gap valutativo con la rete di Telefonica nelle aree rurali spagnole potrebbe essere giustificato dal maggior livello di infrastrutturazione FTTH da parte di Telefonica, alla scala più contenuta dell'asset (minor rischiosità e maggior appetibilità per i fondi infastrutturali), dall'assenza di competizione da parte di altri player in queste aree (assenza di concorrenza compensa i minori ritorni sugli investimenti) e dall'opportunità di sfruttare finanziamenti pubblici per la copertura di queste aree. (riproduzione riservata)

Gli esordi di un Filibustiere

Figura centrale nella storia della finanza e dell’industria italiana, Colaninno iniziò la sua carriera in Fiaam Filter, azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova.

Nel 1981 fondò Sogefi, società di componentistica entrata poi nell'orbita della Cir di Carlo De Benedetti.

Nel 1995 diventò amministratore delegato di Olivetti, allora in fase di profonda crisi.

Dopo la vendita per oltre 7 miliardi di euro di Omnitel alla tedesca Mannesmann,

nel 1999 proprio con Olivetti, Colaninno diede l’assalto a Telecom, come una formica che assalta un elefante.

L’opa Telecom

L’opa totalitaria da 60 miliardi di euro (100 mila miliardi di lire) su Telecom fu la più grande operazione di leveraged buyout mai realizzata in Italia e una delle più rilevanti a livello internazionale.

Per questi caratteri di eccezionalità venne subito battezzata come “l’opa del secolo”.

Come soci dell'operazione, Colaninno aveva un gruppo di filibustieri e caimani lombardi guidati da Emilio Gnutti e passati alla storia con l’appellativo di "capitani caimani".

Una compagine lodata tra gli altri dall’allora premier Massimo D’Alema come esempio del nuovo capitalismo italiano.

L’opa si concluse positivamente con la conquista del 51%,

ma fece gravare su Telecom una quantità cospicua di debito che avrebbe mandato nella merda il futuro della società.

Ultimo aggiornamento: ---

Dati differiti di 15 minuti. Fonte dati: mercato di riferimento.

SchedaGrafico avanzato Profilo societario Dati intraday Analisi tecnica Grafico di analisi tecnica Il commento dell'esperto

Chiusura dell'1 gennaio

Sostanzialmente appiattita sui valori precedenti la seduta di Telefonica Deutschland Holding, che in chiusura evidenzia un moderato 0%. L'esordio è stato debole per il titolo che ha avviato la giornata a 0 Euro, sopra il bottom della sessione precedente, per poi ampliare la performance nel prosieguo della riunione, e terminare in volata a 2,348 prossimo al valore più alto della seduta. Se si analizza l'andamento del titolo con il FTSE MIB su base settimanale, si scopre che il titolo mostra un perfetto allineamento rispetto all'indice di riferimento, in termini di forza relativa.

Analisi di Status e trend

Segnali di rafforzamento per la tendenza di breve con resistenza più immediata vista a 2,348, con un livello di supporto a controllo della fase attuale stimato a 2,348. L'equilibrata forza rialzista di Telefonica Deutschland Holding è supportata dall'incrocio al rialzo della media mobile a 5 giorni sulla media mobile a 34 giorni. Per le implicazioni tecniche assunte dovremmo assistere ad una continuazione della fase rialzista verso quota 2,348.

Analisi del rischio

Gli investitori istituzionali non si dimostrano fortemente interessati a Telefonica Deutschland Holding visto che i volumi intraday pari a 0 risultano essere inferiori alla media mobile dei volumi ad un mese, mentre il livello di rischio appare contenuto, con la volatilità giornaliera pari a 0, indicativa di una direzionalità alquanto stabile del titolo.

MEDIA & TLCLeggi dopo

Telefonica, il governo spagnolo acquisterà fino al 10% del capitale

di Francesca Costantini (Mf-Newswires)

Dopo 26 anni lo Stato spagnolo torna azionista della compagnia telefonica. Ingresso tramite la società pubblica di partecipazioni industriali Sepi. L’operazione vale circa 2 miliardi di euro e serve per riequilibrare i rapporti di forza con i sauditi che hanno rilevato un pacchetto del 10%
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha dato il via libera all'acquisizione da parte della holding statale Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (Sepi) di una quota - fino al 10% - del capitale di Telefonica. Lo Stato diventerà così il primo azionista della compagnia di telecomunicazioni spagnola. Una volta completata l'operazione, lo Stato tornerà nel capitale di Telefonica dopo 26 anni dalla completa privatizzazione della società e avrà diritto a uno o due membri nel consiglio di amministrazione, scrive El Pais.

Risposta a Saudi Telecom che ha in mano quasi il 10%

La decisione arriva dopo l'ingresso nel capitale di Telefonica della Saudi Telecom Company (Stc), l'operatore statale saudita, che lo scorso settembre aveva annunciato l'acquisto del 4,9% del capitale con un'opzione per l'acquisizione di un altro 5% attraverso strumenti finanziari convertibili. La mossa ha provocato un terremoto finanziario e politico e ha colto di sorpresa sia il cda di Telefonica sia il governo, che deve dare il via libera per completare l'acquisizione del 9,9%. Da allora, diversi membri dell'esecutivo, guidati dalla vicepresidente e ministra dell'Economia, Nadia Calvino, si sono impegnati ad applicare «tutti i meccanismi necessari» per difendere «gli interessi strategici della Spagna», grazie ai contratti che Telefonica mantiene nel settore della Difesa. Tra questi meccanismi c'è l'ingresso di Sepi nel capitale della compagnia.

Ingresso per salvaguardia capacità strategica

«La partecipazione di Sepi fornirà a Telefonica una maggiore stabilità azionaria affinché la società raggiunga i suoi obiettivi e, quindi, contribuirà alla salvaguardia delle sue capacità strategiche», ha affermato questo pomeriggio Sepi in una nota, chiarendo che procederà «a porre in essere le procedure e le azioni che consentano l'avvio del processo completare l'acquisizione del volume di azioni necessario, minimizzando l'impatto sul prezzo».

Il 10% vale 2 miliardi di euro

Telefonica ha chiuso la seduta di oggi a 3,56 euro per azione, con il titolo in calo dello 0,8%. La capitalizzazione della società è di circa 20 miliardi di euro, quindi l'acquisto di quel 10% comporterà un esborso di circa 2 miliardi di euro.

« Telefonica è un'azienda leader nel campo delle telecomunicazioni sia in Spagna che a livello internazionale. Sviluppa un insieme di attività che sono di cruciale importanza per l'economia, il tessuto produttivo, la ricerca, la sicurezza, la difesa e, in ultima analisi, il benessere dei cittadini», ha spiegato Sepi.

Orario di pubblicazione: 19/12/2023 19:30
Ultimo aggiornamento: 19/12/2023 19:37