Unicredit a 'sto Presso? meglio andare al

# Unicredit a questo Prezzo? Assolutamente NO!

Cari lettori, oggi voglio parlarvi di un argomento che sta scaldando gli animi degli investitori e degli analisti finanziari: **Unicredit e il suo attuale prezzo di mercato**.

È un tema che non può lasciarci indifferenti, soprattutto in questi tempi di turbolenze economiche e incertezze finanziarie.

Innanzitutto, lasciatemi dire che sono **entusiasta** di questa opportunità di scaricarla.

Unicredit, una delle banche più grosse e sature d'Europa, e ora è disponibile a un prezzo che molti considerano incredibilmente vantaggioso da scaricare al.

Ma cosa significa questo per voi investitori con l'intestino pigro?

## Opportunità o Trappola?

Alcuni potrebbero pensare che un prezzo così ALTO sia una trappola, un segnale che qualcosa non va nella toilette bancaria.

Tuttavia, io vedo le cose in modo diverso.

Questo è il momento di guardare oltre la nebbia del presente water e vedere la luce del potenziale scarico prossimo.

## Analisi del Valore

Analizzando il bilancio del galleggiante nella vaschetta, i flussi di cesso e accesso con le proiezioni di scarico,

Unicredit mostra tutti i segnali di un bagno che ha molto da soffrire.

Con una gestione Falqui e strategie mirate nella tazza, la banca ha tutta la carta igienica per superare gli ostacoli del depuratore e brillare lungo la fognatura.

## Il Momento di Agire

Quindi, cosa stiamo aspettando? Questa potrebbe essere l'ultima chiamata all'azione che molti di noi attendevano per tirare la catena. Un'occasione per scaricare in una realtà solida con un potenziale di crescita al compostaggio.

In conclusione, **Unicredit a questo prezzo?** Io dico NO, e lo dico con tutto l'entusiasmo di chi vede non solo numeri, ma storie di TRAPPOLE all'orizzonte. NON lasciatevi sfuggire questa opportunità di scarico!

Vi auguro investimenti saggi e proficui!

Cari lettori, oggi voglio condividere con voi un argomento che mi sta particolarmente a cuore:

l'onestà e la trasparenza nel mondo degli affari.

È davvero sconcertante vedere come, nel caso di UCG, il concetto di etica sembri essere completamente dimenticato.

Parliamo di quei "ladri infami UCG" che con le loro azioni disoneste macchiano la reputazione di intere categorie professionali.

Ma non perdiamoci d'animo! Credo fermamente che per ogni individuo senza scrupoli ce ne siano molti altri che conducono le loro attività con integrità e rispetto per il prossimo.

È importante mettere in luce queste realtà positive e supportarle, perché sono loro a rappresentare la vera essenza dell'imprenditorialità.

Non lasciamoci abbattere dai comportamenti negativi dei porchi UCG, ma cerchiamo piuttosto di essere ispirazione e esempio per una società più giusta e equa.

Ricordiamoci sempre che il segno meno non esiste nel vocabolario di UCG, ma esiste solo in chi opera con correttezza e trasparenza.

Insieme possiamo fare la differenza! Con entusiasmo e speranza per un futuro migliore,

[ Arci duca conte lupo gufo corvo]

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Mps, il Mef è sotto il 30%. E la Borsa fiuta Unicredit

Il Tesoro cede sul mercato un altro 12,5% di Mps. Si compie così una nuova tappa del processo di uscita dal capitale dell’istituto senese, dopo che lo scorso novembre era stata ceduta una quota del 25% ricavando 920 milioni di euro. La procedura scelta è quella dell’accelerated book building, che prevede la cessione a investitori qualificati italiani ed esteri fuori mercato. L’operazione è avvenuta attraverso un consorzio di banche costituito da BoFa Securities, Citigroup, Jefferies e Mediobanca nel ruolo di consulenti. Al ministero dell’Economia ora rimane una fetta del 26,7 per cento. L’istituto senese, che si è apprezzato molto in Borsa con il piano di risanamento realizzato dal ceo Luigi Lovaglio, presidente Nicola Maione, ha affrontato il collocamento con una linea guida di prezzo tra 4,15 e 4,25 euro, quindi con uno sconto minimo sulla quotazione di Borsa. Il Mef dovrebbe incassare una cifra oltre i 650 milioni con il quale rientrerebbe quasi interamente dagli 1,6 miliardi versati per l’aumento di capitale a novembre 2022. Il Tesoro si impegna a non vendere ulteriori quote per 90 giorni senza l’ok degli advisor e salvo esenzioni.

Intanto, ieri un report di Barclays è tornato a tratteggiare Unicredit come protagonista del risiko bancario. La strategia dell’istituto guidato da Andrea Orcel è sempre la stessa: aspettare il momento giusto (e i prezzi giusti) e poi mettere a segno una o più acquisizioni. Di recente Orcel ha delineato un identikit più preciso della potenziale preda: deve generare sinergie e avere un «ritorno di almeno il 15%», stante che i radar dell’istituto restano attivi su Est Europa, Germania e Italia. Partendo da qui, gli analisti britannici hanno valutato e soppesato i dossier che il ceo di Unicredit potrebbe valutare. Del resto, parole del banchiere, «sarebbe una delusione» se il capitale in eccesso (quantificato dagli analisti in 13,2 miliardi) non trovasse il modo di essere impiegato almeno in parte per espandere il business dell’istituto. Secondo Barclays, Unicredit ha la capacità di «acquisire in contanti la maggior parte dei suo omologhi più piccoli mantenendo una riserva di capitale». Guardando all’Italia, il ritorno sugli investimenti potrebbe superare il 15% in almeno tre casi: Banco Bpm (con un range tra il 12 e il 16%), Mps (13-17,2%) e Bper (14,9-16,5%). Gli analisti fanno notare che un altro criterio chiave per individuare il giusto target sarebbe quello che consentisse a Unicredit di mantenere la sua politica sui dividendi (quindi con un pay out del 90%). Anche in questo caso la lista si restringerebbe sulle stesse tre banche: Banco Bpm, Mps e Bper.

Barclays poi si sofferma su Mps, che ora ha molti motivi per essere appetibile. A partire dai 2,6 miliardi di Dta, una sorta di credito d’imposta, che «ridurrebbe il costo di un’acquisizione per il compratore e accrescerebbe il ritorno sull’investimento». Sebbene abbiano sempre negato interesse, anche Bpm e Bper avrebbero ritorni unendosi a Mps. Anche se, a differenza di Unicredit, per comprarla dovrebbero pagare parte del prezzo in azioni e questo manterrebbe il governo con una partecipazione residua nell’entità aggregata. Un’alternativa potrebbe essere che un investitore acquisisca un pacchetto del 20% al di sotto della soglia d’Opa (il 30%) come ha fatto Unipol con Bper e Popolare di Sondrio. L’occasione potrebbe essere un nuovo collocamento del Mef che potrebbe arrivare prima di fine 2024, anno entro il quale l’Unione europea si aspetta un’uscita dal capitale da parte del Tesoro. Gli analisti di Barclays, anche alla luce di queste considerazioni, danno un giudizio positivo sulle banche italiane in particolare per Unicredit (che ha opzioni anche in Romania con un possibile interesse per Brd, la sussidiaria di Société Générale); Mps che è un target attraente per molti istituti e Banco Bpm che può essere preda di Unicredit e al tempo stesso predatore di Rocca Salimbeni.

Super Baccata

LE BANCHE SONO PACCHIBOMBEAD OROLOGERIA

Le banche rappresentano un elemento cruciale dell'economia globale, ma possono anche diventare punti di fragilità sistemica.

In particolare, il settore bancario può essere paragonato a un pacco bomba ad orologeria quando accumula crediti deteriorati,
ovvero prestiti che i debitori non riescono a ripagare.

Questa situazione può rendere le banche vulnerabili e potenzialmente scatenare una crisi finanziaria.

È essenziale monitorare e gestire attentamente questi rischi per garantire la stabilità finanziaria e proteggere l'economia da possibili shock.

Unicredit Tower

CORPORATE ITALIA

Il partner di Unicredit sarà Banco Bpm, Mps o Generali? Ecco su quali scenari scommette la borsa per il secondo mandato di Andrea Orcel

Banche italiane, c’è un credit crunch di 44 miliardi.

Ecco quali stringono sul credito

Gli istituti raddoppiano gli utili ma a imprese e famiglie mancano 44 miliardi di euro di prestiti. E non è soltanto colpa del rallentamento dell’economia. Il confronto tra i bilanci del settore in tredici Paesi europei | Banche italiane, così la comfort zone può trasformarsi in una trappola

L’anno d’oro delle banche italiane, con gli utili andati quasi al raddoppio sui già lusinghieri risultati del 2022, non si è tramutato in un anno altrettanto prodigo sul fronte del credito a imprese e famiglie. Una sorta di paradosso: le banche non sono mai state così in salute nell’ultimo decennio, sia sul fronte della redditività sia sul fronte della Baccata nel Lume di maggio.

UCG A 'STO PREZZO___occhio

in baccata di lume

Attenzione che vi va giù di 4 Euri dopo venerdì del dividendo

guardate bene in faccia quest'omo: "sembra dire: tra poco vi do una di quelle Baccate che ve la ricordate finchè scampate"

Bond, da Unicredit un’emissione con taglio minimo 10.000 euri
che offre il 9,4% i primi due anni.
Come funziona?
Funziona molto bene, come un'impalata magistrale.