Vestas Xe

- 14/5/2007 13:26
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
e' vero : come ha fatto notare ZUCHEMA, VESTAS e' quotata sul mercato tedesco, e quindi abbiamo i grafici x seguirla , anke se la quotazione mi sembra un po' differente, e' non c'e il riskio cambio
cosi apro un'altra discussione x ki segue il titolo ke 'e uno dei + interessanti delle energie rinnovabili

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1 di 264 - 14/5/2007 13:45
zucchema N° messaggi: 42 - Iscritto da: 18/2/2007
Durante gli anni 90, Vestas installa i suoi aerogeneratori in tutto il mondo, e pertanto Vestas dice il vero quando afferma che il sole non tramonta mai su un aerogeneratore Vestas.

Anno dopo anno, crescono le vendite e anche il numero di dipendenti – incrementando il bisogno di formazione.

La qualità è sempre una priorità per la Vestas, che ha mantenuto i pregi della piccola bottega del villaggio. I prodotti devono durare nel tempo e soddisfare il cliente. Nel momento in cui le turbine aumentano di taglia, di pari passo la qualità diventa sempre più importante.

Negli anni, Vestas ha deciso di produrre autonomamente alcuni dei componenti principali – per esempio le pale, i sistemi di controllo e le navicelle. In questo modo, la Vestas allo stesso tempo controlla la qualità dei suoi prodotti conservandone il know how, aumentando la flessibilità e riducendo la dipendenza da terzi.

A metà degli anni ’90, Vestas entra nel mercato offshore. Si affronta una nuova sfida installando 10 aerogeneratori da 500 kiloWatt nel mare vicino a Tunø Knob in Danimarca.

Alla fine degli anni ‘90, il progresso diventa più rapido che mai. Le vendite aumentano del 45 percento nel 1998, e Vestas è quotata alla Borsa di Copenaghen tanto da riuscire ad aumentare il capitale sociale data la crescita prevista del mercato eolico mondiale.

Nell’autunno del 1999 Vestas immette sul mercato il primo aerogeneratore da 2 MW. La tecnologia del controllo elettronico migliora la qualità della corrente prodotta dagli aerogeneratori, in quanto ottimizza le prestazioni e la velocità variabile. In linea con la filosofia di produrre autonomamente i componenti principali dei propri aerogeneratori, Vestas acquista una società fornitrice di componenti del sistema di controllo.

Soltanto 3 anni dopo l’introduzione dell’aerogeneratore da 2 MW, Vestas installa, nel 2002, i primi prototipi da 3 MW – la nuova generazione dei prodotti Vestas. I prototipi saranno testati per un paio d’anni prima di essere prodotti in serie.

Il 2002 è un anno importante, anche perché, dopo 15 anni al vertice, si dimette il direttore generale, Johannes Poulsen. Gli succede Svend Sigaard, che per 15 anni è stato il direttore finanziario di Vestas. Quando Svend Sigaard prende le redini della società, la Vestas è impegnata nel progetto di Horns Reef che prevede l’installazione delle turbine per il più grande impianto offshore a livello mondiale.
MAX DUR: 31 sek.

Nel marzo 2004 Vestas è stata protagonista di un’importante fusione con un’altra grande azienda danese specializzata nella produzione di impianti eolici: NEG Micon.

NEG Micon era sorta a sua volta dalla precedente fusione di altre due aziende, Nordtank e Micon. Nordtank, fondata nel 1962, realizzava inizialmente cisterne per petrolio, acqua e altri liquidi. Tuttavia negli anni ‘70, anche Nordtank – come Vestas – prese in seria considerazione il business dell’eolico.

Micon era stata fondata invece nel 1984. Fin dai primi tempi il suo proprietario, Peter Mørup, decise di orientare l’azienda verso la vendita di turbine eoliche all’estero, rendendo in breve tempo Micon un importante attore del mercato americano.

La competizione sempre crescente e la costante richiesta di soluzioni eoliche complete in ogni dettaglio misero pressione sui produttori di impianti eolici. Come conseguenza, nel 1997, Nordtank e Micon operarono una fusione delle loro attività generando l’azienda NEG Micon, quotata sui listini di borsa.

Dall’esperienza accumulata negli anni da Vestas e NEG Micon, è nata l’azienda oggi leader mondiale nel settore degli impianti eolici.

Affidabilità, attenzione, capacità di agire e sviluppo sono sempre stati valori chiave in Vestas.
Questi valori saranno essenziali anche in futuro, e aiuteranno Vestas a raggiungere la sua visione: Vento, Petrolio, e Gas. Questo perché, essendo il migliore e il più affidabile fornitore di energia del vento nel mondo, Vestas e vento verranno percepiti insieme come una fonte di energia alla stregua del petrolio e del gas. Allo stesso tempo, questi valori assicureranno che Vestas continui a rappresentare un ambiente di lavoro piacevole per migliaia di impiegati in tutto il mondo.
2 di 264 - 14/5/2007 13:51
zucchema N° messaggi: 42 - Iscritto da: 18/2/2007
Vestas ha ricevuto un ordine di fornitura di 34 turbine V52-850 kW

8 maggio - Vestas Italia ha ricevuto un nuovo ordine di fornitura di 34 turbine V52-850 kW per la realizzazione del progetto Monte della Difesa, nei pressi di Salerno.
Il contratto prevede la consegna, l’installazione e la messa in funzione delle turbine oltre che il sistema VestasOnline™ Business SCADA ed assistenza e manutenzione per 5 anni.
Il cliente del progetto è AceaElectrabel Produzione SPA, società appartenente al gruppo AceaElectrabel. AceaElectrabel è una importante utility molto attiva nel mercato energetico italiano, nata dalla joint-venture tra l’Italiana ACEA SPA e la Belga Electrabel SA.
Rainer Karan, Direttore Generale di Vestas Italia, dichiara: “Siamo molto soddisfatti di questo nuovo ordine, che conferma ancora una volta la competitività del modello di turbina V52, grazie alla sua efficienza, e alla sua comprovata versatilità su ogni tipo di sito”. – “Non a caso, entro Dicembre 2006 Vestas ha già installato circa 1900 turbine V52 in tutto il mondo”- conclude Rainer Karan.
La consegna delle turbine inizierà ad Ottobre 2007, e il progetto sarà completato entro la seconda metà del 2008.
Il parco eolico ha una produzione annua stimata di 70.500 MWh, che permetterà di evitare l’immissione in atmosfera di 38.493 tonnellate annue di CO2. Una volta completo, il parco eolico permetterà di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 30.000 famiglie italiane.
3 di 264 - 14/5/2007 20:34
zucchema N° messaggi: 42 - Iscritto da: 18/2/2007
Anche oggi un bel 2%.
agiro ma te ce l'hai o no in ptf?
Se ancora non ce l'hai ti consiglio di entrare prima possibile, poi vedi tu ma se hai inserito questa discussione penso che o sei già dentro o sei molto interessato a questo tipo di settore e secondo me questa azienda è il top, sana e produttiva già oggi (al contrario della maggioranza delle sue concorrenti) riuscendo a fare utili in crescita costante, immagina nel futuro prossimo quando la domanda crescerà inevitabilmente!!! Non sò se lo vedi come un titolo per farci intraday ma questo secondo me è più da tenere per il lungo periodo senza preoccuparsi troppo. Ciò non toglie che ci si può guadagnare bene anche tradandolo ma da quando lo seguo ho notato che una volta superata una resistenza (ed oggi è uno di quei casi) ci costruisce un forte supporto da abbattere. Penso sia perchè la maggior parte della gente che ci entra lo fà da cassettista senza preoccuparsi troppo del centesimo di euro e in seguito all'acquisto difficilmente regala le proprie azioni se il titolo fà un piccolo storno (vendendole al meglio per paura) o al primo balzo (vendendole al meglio per realizzare il gain) perchè convinta dei buoni fondamentali e delle possibilità di crescita dell'azienda e del settore come me.
Inoltre come ti avevo detto precedentemente ci sono dentro un sacco di fondi comuni con delle alte percentuali del patrimonio..........
Ciao ciao
4 di 264 - 14/5/2007 20:53
renatoxr N° messaggi: 2740 - Iscritto da: 29/1/2007
Ho operato già in Francoforte, con ottimi risultati, con la nuova ptf ancora non capisco bene come fare, a Vestas Wind Syste era già da tempo nella mia watch list.
DEvo ancora decidere le mie prossime strategie operative, forse rientro anche nello Xetra, vedremo.
Il problema che io ho già frequentato i forum tedeschi, qualcosina la capisco, a non troppo, e poi le sfumatore degli investitori sono già difficili a comprendere in terra italica, comprendere anche quelle tedesche forse è chiedere un po' troppo.
Vedreo, piu' in la' vi parlero' dei miei titoloni tedeschi.
5 di 264 - 14/5/2007 23:58
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
no, non l'ho ancora preso xche' una home banking non mi da la possibilita'di operare su titoli esteri, l'altra devo ancora verificare
6 di 264 - 15/5/2007 01:24
zucchema N° messaggi: 42 - Iscritto da: 18/2/2007
Scusa agiro se uso questa discussione a modo mio ma penso che possiamo dare una nuova interpretazione alla discussione inserendo ognuno di noi i titoli sulle energie alternative o rinnovabili più interessanti visto che hanno grandi possibilità di crescita, un pò come il boom che ci fu ai suoi tempi per i computer e le relative aziende produttrici. Fammi sapere cosa ne pensi!!!
Io ne ho trovata una veramente interessante e ho allegato il grafico, purtroppo anche questa è quotata a Francoforte ma daltronde in Italia siamo ancora arretrati rispetto a molte altre nazioni che operano già in questo settore da tempo.

Premessa:
come carburante degli anni venturi in tutto il mondo si affermeranno ampiamente l’etanolo e i biodiesel e la richiesta assumerà dimensioni tali da superare di gran lunga tutto ciò che attualmente si conosce. E questo non è tirato per capelli, infatti, l'alcol e il biodiesel come carburante presentano dei vantaggi sostanziali che non vanno trascurati:

-Un bilancio di CO2 neutro: dal processo di combustione si libera solo quell'anidride carbonica atmosferica precedentemente assorbita dalle piante.

-Si tratta di materie prime che ricrescono, mentre, per esempio, i combustibili fossili, quali ad esempio il petrolio (ovvero benzina) stanno ormai per esaurirsi.

-L'attitudine pratica è incontestata: contrariamente agli altri azionamenti alternativi, la tecnologia dell’etanolo e del biodiesel è già stata da lungo collaudata in produzioni di serie, in molti paesi gli autoveicoli azionati a metanolo sono da lungo uno standard.

-Tutti i grandi gruppi automobilistici hanno già acquisito esperienze dettagliate con motori Flex-Fuel, capaci di lavorare alcol e benzina in qualsiasi miscelazione a piacere

Anche l'argomento contrario inerente ai costi di produzione relativamente elevati, dal punto di vista dei prezzi durevolmente incrementati per il petrolio, non dovrebbe rappresentare un peso. Inoltre, è da considerare che ormai gran parte dei giacimenti petroliferi del mondo si trovano in regioni di crisi. Per questo motivo perfino gli Stati Uniti hanno riconosciuto l'assoluta necessità di rendersi indipendenti dal petrolio. Secondo una stima, solo qui il fabbisogno di biodiesel entro il 2010 corrisponderà a 500 milioni di galloni, più o meno 10 volte la quantità odierna. Le nazioni unite fra 15 anni prevedono una quota di biocarburanti pari al 25% sull'alimentazione energetica.

PURE BIOFUEL:
Questa evoluzione è ormai inarrestabile e con Pure Biofuels possiamo approfittare eccellentemente di questo boom. Pure Biofuels è attiva nella produzione, ma anche nella commercializzazione e distribuzione di biodiesel ed etanolo.

Si prevede che l'impresa metterà in servizio nel mese di agosto di quest'anno una raffineria in Perù. L'impianto, situato in una vicinanza strategicamente favorevole di un porto ubicato nella più grande regione industriale del Perù, produrrà giornalmente un quantitativo gigantesco di 48.000 galloni di biodiesel d’olio di palma. L'olio della palma è eccellentemente adatto, fornisce una resa di 30 volte maggiore rispetto, ad esempio, al grano, che viene utilizzato per la produzione negli Stati Uniti.

Ma il bello è, che la Pure Biofuels è riuscita a vendere sin da adesso tutta la produzione attendibile dell'impianto tramite contratti preliminari ad offerenti di carburante in Perù e Sudamerica. Questo fa sgorgare i profitti già quest'anno e dimostra l'elevata richiesta di biodiesel.

Ma anche la qualità di gestione si mette appunto in luce con una tale abilità di trattativa. Il presidente e CEO Luis Angobaldo guida uno staff di professionisti in finanza e specialisti in tecnologia, che si avvale di un grande campo di esperienze nel settore delle energie rinnovabili costituito da una forte rete internazionale.

Diamo un'occhiata al mercato attuale del biodiesel. In tutto il mondo si registra una chiara richiesta della materia prima verde. Attualmente in Europa, Nordamerica e Sudamerica si consumano circa 30 miliardi di biodiesel. Negli Stati Uniti la produzione si è, per esempio, triplicata dal 2005 al 2006! Secondo un sondaggio effettuato dalla National Biodiesel Board, l'industria del biodiesel nei prossimi anni contribuirà all'evoluzione economica con 24 miliardi di $ e quasi 40.000 nuovi posti di lavoro.

Ma anche dando un'occhiata ai mercati di casa nostra, è chiaramente visibile la marcia trionfale del biodiesel. Anche da noi negli ultimi anni si è moltiplicata la produzione. Poiché in Germania già da lungo tempo vi è una tendenza verso le autovetture diesel, il cambio al carburante verde sarà relativamente facile da mettere in atto. Ma la destinazione di questo viaggio viene dimostrata anche dai nuovi decreti di legge entrati in vigore dall'inizio dell'anno, che prescrivono l’aggiunta di carburanti alternativi alla benzina. Questo trend si intensificherà ulteriormente e anche nelle menti degli automobilisti si impone sempre più il pensiero ecologico. Una volta che la rete dei distributori di carburante biodiesel si sarà ulteriormente estesa, sarà sempre più amato anche qui dalle nostre parti.

Conclusione:
Sono del parere che è arrivato il momento di investire in energie rinnovabili. L'evoluzione è ormai inarrestabile e dal punto di vista dei devastanti danni climatici con cui deve confrontarsi il nostro pianeta, è certo che dovrà e avverrà un cambiamento di pensiero. Secondo l'aspetto odierno sia il biodiesel che il bioetanolo sono l'unica alternativa sensata alla benzina. Altre tecniche o non sono ancora maturate oppure presentano un bilancio ecologico negativo.


Con Pure Biofuels potremo partecipare in proporzione eccedente a questa evoluzione. L'impresa è eccellentemente posizionata e dispone di un management altrettanto eccellente. La direzione per il 2007 prevede già entrate di 44 milioni di $ e un profitto di oltre 10 milioni di $. Questo e le previsioni di espansione dell'impresa sono approssimativamente considerati nell'attuale capitalizzazione di mercato (ca. 61 milioni).

Primo target 1,40 Euro
p.php?pid=chartscreenshot&u=KwWdLXeUlYgU%2F3aCgy84FaGhjmaHuQxG
grafici titoli gratuiti da it.advfn.com
7 di 264 - 12/9/2007 09:21
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Affari a gonfie vele per Vestas: nel secondo trimestre balzo dell'utile (+221%)




Affari a gonfie vele per il gruppo danese Vestas. Il gruppo che produce energia eolica e che è stato protagonista di una crescita molto forte negli ultimi anni, grazie al boom delle energie pulite che ha preso piede in tutta Europa, archivia il secondo trimestre dell'anno con un volume d'affari in crescita del 19% a 8 miliardi di corone e con un utile netto balzato del 221% a quota 668 milioni di corone.
8 di 264 - 18/9/2007 14:23
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
presentate in ITALY una serie di piccole pale eolike da installare sui lampioni della pubblica illuminazione
9 di 264 - 08/10/2007 10:47
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
quota 60 x VESTAS
10 di 264 - 08/10/2007 15:43
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
ECO-ENERGIA: LO STADIO DI MANCHESTER CITY A ENERGIA EOLICA
- La squadra del Manchester City ha provvisto il proprio stadio di una turbina eolica che andra' a coprire la maggior parte del fabbisogno energetico. Alta 85 metri, ha una capacita' di 2 MW e generazione di 4,1 milioni di kWh, l'equivalente fabbisogno energetico di 1.248 abitazioni e l'equivalente risparmio di quasi 3600 tonnellate di CO2. Gli eventuali surplus di produzione di energia saranno immessi nella rete di distribuzione. Inoltre sono stati realizzati sistemi di riduzione e di riciclaggio dei rifiuti, introdotti veicoli elettrici nella zona e potenziati i trasporti pubblici e l'uso della bicicletta per raggiungere lo stadio. Per mense e bar verranno acquistati prodotti locali con imballaggi ridotti al minimo. Altri progetti, inoltre, prevedono l'installazione di sistemi di raccolta delle acque piovane per i servizi igienici e per innaffiare il prato e le altre aree verdi della zona. Un eco-progetto che segue altri esempi gia' messi in pratica. A cominciare era stato il mondiale ecologico di Germania 2006 quando, per la prima volta, la Fifa ha cercato di ridurre l' impatto ambientale e di compensarlo con degli investimenti a favore dell'ecologia nei Paesi meno sviluppati. Per questo il progetto Green goal ha raccolto e investito, durante i mondiali, almeno 1,2 milioni in progetti di prevenzione climatica in Sud Africa, Paese che ospitera' i Mondiali del 2010, e in India. La Fifa si e' impegnata a partecipare per 400.000 euro, mentre la Federcalcio tedesca (DFB) investira' 500.000 euro in una centrale moderna a gas biologico - produzione di energia elettrica attraverso il letame - in India, nella regione del Tamil Nadu. Questo impianto permettera', cosi', di ridurre 30.000 tonnellate di gas dannosi.

11 di 264 - 08/10/2007 16:32
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
http://it.finance.yahoo.com/q/bc?s=VWS.DE&t=5y&l=on&z=m&q=l&c=

ke accelerazione sopratutto nell'ultimo anno. titolo da tenere nel cassetto
12 di 264 - 09/10/2007 09:31
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
quota 60
13 di 264 - 09/10/2007 11:04
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
POTENZIALMENTE e visto l'interesse sempre maggiore verso l'eolico potrebbe arrivare benissimo a 100 euro
14 di 264 - 09/10/2007 18:03
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
e siamo a 62
15 di 264 - 11/10/2007 10:19
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
un'azienda poco considerata ma con un grande futuro
16 di 264 - 13/10/2007 18:11
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
una pala eolika si ammortizza in cica 7 anni
17 di 264 - 15/10/2007 14:15
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006


ECO-ENERGIA: TEDESCO PIUÆ GRANDE IMPIANTO EOLICO AUSTRALIANO
(ANSA) SYDNEY, 9 OTT L'impianto eolico piu' grande d'Australia, con l'installazione di 500 turbine nel desolato e ventoso entroterra di Sydney, capace di generare elettricita' per 400.000 abitazioni, potrebbe entrare in funzione nell'arco di due anni, secondo la proposta annunciata dalla ditta tedesca di energia rinnovabile Epuron, del gruppo Conergy. Il direttore esecutivo della Epuron, Andrew Durran, ha assicurato che se sara' approvata dal governo del Nuovo Galles del Sud, la 'fattoria eolica' del costo pari a 1,2 miliardi di euro potra' essere operativa in vari stadi a partire dalla fine del 2009. La remota localita' scelta per l'impianto e' a Nord-Ovest della cittadina mineraria di Broken Hill, e ha fatto da sfondo al film post-apocalittico Mad Max 2 negli anni '80. Secondo gli scienziati della Epuron, ha alcune delle migliori risorse eoliche del continente. La ditta presentera' la proposta dettagliata nel marzo del prossimo anno e l'approvazione del governo locale e' prevista entro la fine dell anno. Secondo la Epuron l'impianto sara' fra i piu' grandi operanti al mondo, con una capacita' di quasi 1.000 megawatt di energia rinnovabile. Potra' produrre fino al 4,5% del fabbisogno annuale di energia del Nuovo Galles del sud riducendo le emissioni di tre milioni di tonnellate di anidride carbonica l'anno e creare circa 100 posti di lavoro permanenti nell'area. Quattro proprietari terrieri hanno gia' accettato di ospitare le turbine e il municipio di Broken Hill ha assicurato il suo sostegno.


18 di 264 - 20/10/2007 15:07
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
ECO-ENERGIA: FATTORIE EOLICHE SPOSANO GEOTERMIA IN TOSCANA
(ANSA) - FIRENZE, 19 OTT - La societa' bresciana 'Energetic Source', interamente partecipata dal colosso industriale russo Renova e leader nel settore dgli impianti per le energie rinnovabili, costruira' due fattorie eoliche nell'area della geotermia in Toscana. L'operazione e' frutto di un accordo tra il gruppo ed il Co.Svi.G., il Consorzio sviluppo aree geotermiche della Toscana. Gli impianti saranno realizzati nei comuni di Monterotondo Marittimo (Grosseto) e Montecatini Val di Cecina (Pisa) per un totale di 16,5 Mw e un investimento di 27 milioni di euro che garantira' energia tale da soddisfare il fabbisogno energetico annuo di oltre 27.000 famiglie, nonche' l'abbattimento di quasi 28.000 tonnellate di emissioni di Co2. I due impianti eolici saranno costituiti complessivamente da 11 aerogeneratori di potenza unitaria di 1,5 Mw e di altezza totale massima inferiore ai 100 metri. A seguito della costruzione, 'Energetic Source' avra' una concessione di 30 anni per la gestione mentre gli impianti rimarranno di proprieta' del Co.Svi.G. che verifichera' la loro qualita' tecnico-costruttiva, la capacita' e la trasparenza nei rapporti con il territorio e, piu' in generale, la costruzione nel pieno rispetto dell'ambiente. 'Energetic Source' intende investire oltre un miliardo di dollari in cinque anni per ottenere circa 1.000 megawatt da pannelli solari, centrali eoliche e biomasse. Le due 'fattorie' eoliche entreranno in funzione entro la fine del 2008. (ANSA). KOH
19 di 264 - 06/11/2007 17:31
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
il vento dei guadagni ....ostrega ke roba
20 di 264 - 06/11/2007 17:44
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
Anno record dell’eolico

Nonostante le lungaggini amministrative e le difficoltà incontrate nei processi autorizzativi di alcune regioni italiane, quest’anno l’eolico ha raggiunto un significativo sviluppo delle installazioni.
Con 452 nuovi MW, 26 nuovi progetti, l’Italia, si è collocata nel 2005 come settimo Paese per MW installati da fonte eolica dopo Stati Uniti, Germania, Spagna, India, Portogallo e Cina, registrando un tasso di crescita del 35%.
Le ragioni di questo trend positivo vanno anche attribuite ad un interessante sistema di incentivazione attraverso il sistema dei Certificati Verdi, i cui vantaggi sono oggi meglio compresi e diffusi tra i diversi attori coinvolti, e soprattutto tra gli investitori.
Segnali positivi, anche sul fronte delle autorizzazioni regionali. La moratoria per la costruzione di impianti eolici approvata l’anno scorso dal Consiglio Regionale della Puglia che aveva messo in stand-by lo sviluppo dell’eolico in Puglia, non verrà reiterata alla sua scadenza, il 30 Giugno 2006. Lo ha detto Michele Losappio, Assessore all’Ecologia della Regione Puglia durante la sua recente presentazione “itinerante” del Piano Energetico Ambientale in ogni provincia pugliese, durante la quale la questione delle energie rinnovabili è riemersa puntualmente come tema cardine dello sviluppo regionale.
Inoltre continua ad aumentare l’interesse da parte di investitori stranieri a sviluppare delle wind farm nel “Bel Paese”: lo scorso Dicembre il colosso assicurativo inglese Allianz, è sceso in campo nel business dell’energia eolica acquistando un grande parco eolico in Sicilia, a Francofonte, sviluppato dalla tedesca WKN (Germania) con turbine Vestas V90, le più grandi in Italia. CesaEolica (Spagna), Greentech (Danimarca), Iberdrola (Spagna) sono altri esempi di prossimi investitori esteri in Italia.
L’eolico ha dunque dimostrato ultimamente di essere una delle fonti rinnovabili a maggior potenziale, soprattutto alla luce degli impegni presi a livello comunitario in termini di riduzione di emissioni di CO2 e di quota di produzione da rinnovabile .
Una cosa infatti, è certa: per raggiungere gli obiettivi posti dalla Direttiva comunitaria 2001/77/CE ,ovvero di produrre entro il 2010, il 25% di energia da fonti rinnovabili sul totale del consumo nazionale, bisogna puntare sull’eolico.
Le fonti rinnovabili più diffuse in Italia, Grande Idro ed il Geotermico, hanno ormai raggiunto la loro saturazione per la scarsa disponibilità restante di bacini idroelettrici e campi geotermici, e le altre rinnovabili, come il solare, la biomassa o il mini idro, non hanno ancora raggiunto uno sviluppo tale da poterci garantire entro il 2010 il raggiungimento del target suddetto. Occorre una tecnologia matura, che permetta per tempo e costi di raggiungere da qui a quattro anni, la produzione richiesta.
Ma quanti MW bisognerà installare per raggiungere il target del 25%? Secondo un’analisi dell’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV), i MW sono 8000, pari alla produzione di 16 TWh, circa il 5% della produzione italiana di energia elettrica, obiettivo che permetterebbe tra l’altro di accrescere l’occupazione sia diretta che dell’indotto dell’industria eolica. L’industria eolica mette in moto, di fatto, una filiera produttiva corposa e composita che crea reddito in Italia, sia attraverso la produzione per lo stesso mercato italiano, sia per il mercato estero.
L’industria manifatturiera
Ricordiamo in primo luogo che in Italia esiste un’industria manifatturiera per l’eolico, che ha una tradizione iniziata nel 1997. Essa è rappresentata dagli stabilimenti produttivi di Vestas, prima IWT, Italian Wind Technology, che hanno sede a Taranto, specializzati nella produzione delle macchine di media taglia V52 da 850 kW. Questa industria manifatturiera, unica in Italia, ha una capacità produttiva di 550 turbine per anno, ed impiega, direttamente, più di 500 unità lavorative. Dei circa 1720 MW complessivi di turbine eoliche installate in Italia al 31 Dicembre 2005, più della metà è stato prodotto da Vestas a Taranto. Solo nel 2005, Vestas ha prodotto oltre 350 MW ed il 60% della produzione è stato esportato ed installato in mercati esteri quali Grecia, Inghilterra, Svezia, Irlanda, Olanda, Francia, Cina.
L’indotto e l’occupazione
Secondo stime fatte dall’ANEV, l’industria eolica italiana ha prodotto nel 2005 un fatturato pari a circa 450 milioni di Euro ed ha impiegato più di 3500 unità lavorative dedicate alla produzione, la vendita, il trasporto, l’installazione e la manutenzione degli aerogeneratori eolici, includendo i fornitori dei componenti elettromeccanici ed idraulici, le aziende che realizzano le opere civili, le opere elettriche e la costruzione delle torri.
Gli sviluppatori di parchi eolici
Sono diversi gli sviluppatori ed operatori privati che hanno realizzato e che gestiscono impianti eolici in Italia, soprattutto nel sud e nelle isole, zone notamente ricche di vento: primo tra tutti, la IVPC, Italian Vento Power Corporation, società di Avellino che detiene una quota del 38 % dell’istallato , seguita da Enel Green Power (16%), Edison Energie Speciali (15%), FRI-EL (6%), Sardeolica (4%), ed Enertad (4%).
Gli sviluppi futuri e il polo di eccellenza.
In Puglia, sta nascendo un vero e proprio centro di eccellenza per la ricerca di base ed applicata nel settore della tecnologia eolica, grazie alla collaborazione tra Vestas ed il Politecnico di Bari, ormai avviata da anni, e di recente riconfermata nell’organizzazione di un grande convegno a Taranto che ha visto istituzioni, autorità accademiche, associazioni ed imprenditori confrontarsi sul tema dello sviluppo delle rinnovabili come opportunità per il futuro.
Obiettivo di questa duratura collaborazione è facilitare una osmosi tecnologica tra industria e Universita’ attraverso la formazione di neolaureati e laurendi e che ha come vision la creazione di un polo di eccellenza per le energie rinnovabili.
Il Mix Energetico ed il ruolo delle rinnovabili
In generale si può concludere che, attualmente il sistema energetico italiano dipende in misura eccessiva dalle importazioni estere di combustibili fossili (ben l’82% dell’energia elettrica in Italia è prodotta da impianti a combustibili fossili), elemento che lo rende vulnerabile all’andamento del mercato energetico mondiale e alle fluttuazioni di prezzo ed alle crisi geopolitiche dei paesi esportatori.
Per poterci garantire una sicurezza dell’approvvigionamento energetico nell’immediato futuro, l’Italia dovrà diversificare il suo mix energetico puntando maggiormente sulle fonti rinnovabili con un importante ruolo attribuito all’eolico.
Se da un lato si sta intraprendendo la strada giusta e molto è stato fatto, resta ancora molto da fare, ad ogni livello, per avvicinarsi agli obiettivi più ambiziosi dello sviluppo sostenibile e competitivo del sistema energetico italiano.
Ufficio Stampa Vestas

Il mercato aveva avuto difficoltà nel periodo corrispondente all’avvio del regime dei Certificati Verdi, ma gli Operatori dell’Eolico hanno “assimilato” il nuovo meccanismo e il mercato ha ricominciato ha crescere.



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