Banche: conti correnti, quelli ancora low cost (Mi.Fi.)
14 Settembre 2020 - 8:45AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nei giorni scorsi la Grecia ha collocato titoli di Stato a un
anno per quasi 1 miliardo di euro offrendo un rendimento pari a
zero rispetto allo 0,25% dell'asta di giugno. È soltanto l'ultimo
esempio degli effetti delle misure espansive delle banche
centrali.
Tassi bassi e politiche monetarie molto accomodanti, come quelle
messe in campo negli ultimi mesi dalle banche centrali, dovrebbero
servire a riavviare l'economia globale di fronte ai pesanti effetti
della pandemia. Ma per il risparmio provocano non poche
distorsioni. Investire in queste condizioni diventa sempre più
complicato. E questa situazione, unita alle difficoltà di molte
famiglie di fronte alla crisi economica, spiega il motivo per cui
la liquidità parcheggiata sui depositi bancari sia sui massimi, con
una forte crescita durante il lockdown.
Secondo gli ultimi dati Abi di fine giugno ci sono oltre 1.630
miliardi nei forzieri delle banche italiane, circa un terzo delle
attività finanziarie totali delle famiglie, importo cresciuto molto
nei mesi del coronavirus (+60 miliardi tra febbraio e maggio) anche
per le misure di sostegno nell'emergenza sanitaria come il
posticipo delle tasse o la moratoria sui mutui. A ciò si aggiungono
i disinvestimenti: si stima che nei mesi di febbraio, marzo e
aprile le famiglie abbiano ritirato dal risparmio gestito oltre 7
miliardi, anche questi in gran parte confluiti sui conti.
«Il lockdown ha attivato un meccanismo di congelamento delle
spese degli italiani che, per propria volontà o a causa delle
restrizioni vigenti, ha aumentato la concentrazione di denaro sul
conto. Senza tuttavia dimenticare, purtroppo, i lavoratori in
difficoltà che hanno dovuto intaccare il proprio tesoretto per
superare il momento di crisi», commenta Maria Cristina Pintor,
responsabile partnership del gruppo MutuiOnline che tramite
ConfrontaConti ha un osservatorio sui conti correnti. Secondo
l'ultima analisi (dati a fine agosto 2020) «nei mesi del lockdown
l'importo medio depositato era di oltre 18 mila euro, un record
assoluto, che ha poi lasciato il campo ai 16.700 euro registrati di
recente che, seppur mantenendo un livello molto alto, segnalano
un'erosione e quindi un timido ritorno alle abitudini di vita
precedenti, ma testimoniano anche aziende in difficoltà, perdita di
posti di lavoro e un consistente ricorso alla Cig», aggiunge
Pintor.
fch
(END) Dow Jones Newswires
September 14, 2020 02:30 ET (06:30 GMT)
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