Vivendi: inaccettabile veto palazzo Chigi su Telecom I. (Rep)
11 Agosto 2017 - 10:16AM
MF Dow Jones (Italiano)
I francesi di Vivendi temono che il governo italiano possa
alzare, addirittura, il cartellino rosso. Hanno paura che palazzo
Chigi, forte dei super poteri scritti nella legge sul "golden
power", si spinga fino a vietare loro la conquista di Telecom
Italia.
Lo scrive Repubblica spiegando che Vivendi, in una comunicazione
formale al Governo, mette le mani avanti avvertendo che il ruolo
crescente in Telecom Italia, "non è suscettibile di fondare
l'esercizio di un vostro potere di veto". La comunicazione di
Vivendi a palazzo Chigi è un complesso documento tecnico che affida
le ragioni del gigante francese dei media, ora primo azionista in
Telecom Italia al 23,94%, a due esperti di grido come il giudice
emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese e il professor
Andrea Zoppini. Il documento affronta in una chiave tutta giuridica
la defenestrazione dell'ormai ex a.d. di Telecom I., Flavio
Cattaneo: i francesi erano del tutto liberi di licenziare Cattaneo.
Ma una simile prova di forza, secondo palazzo Chigi, è la pistola
fumante. Può dimostrare cioè il controllo di fatto francese su
Telecom Italia.
Cassese e Zoppini, i due consulenti di Vivendi, invece tengono
il punto negando questa interpretazione: "né l'attribuzione di
deleghe al presidente esecutivo de Puyfontaine - scrivono - né la
nomina del dottor Genish a direttore operativo di Telecom Italia",
né l'allontanamento di Cattaneo significano che Vivendi ha il
comando nella società delle tlc. Questo valzer di manager e poteri,
per i francesi rientra nel perimetro della semplice "direzione e
coordinamento". In sostanza, è questa la motivazione che Vivendi
erge in sua difesa: noi stiamo soltanto suggerendo una rotta di
marcia a Telecom Italia, che sarà coordinata con le consorelle
francesi tipo Canal Group, senza che questo configuri un dominio
sulla società. I due consulenti elencano, poi, tutto quello che
Vivendi non ha fatto: non ha fuso Telecom Italia con un'altra
azienda; non ne ha trasferito "la sede sociale all'estero", nè ha
cambiato "il suo oggetto sociale". In sintesi, Vivendi spiega che
non ha fatto alcuna notifica a palazzo Chigi sul controllo in
Telecom Italia, perché questo controllo non è mai stato acquisito.
Quindi avverte: "non potete esercitare, contro di noi, alcun potere
di veto".
rep/alu
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August 11, 2017 04:01 ET (08:01 GMT)
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