"Nel 2014 i prezzi del gas per i consumatori domestici italiani risultano più alti della media dei prezzi dell'Area euro per tutte le classi di consumo, al netto e al lordo delle imposte, a eccezione del prezzo netto per la classe a maggiori consumi (oltre i 5.253 metri cubi/anno), che risulta inferiore del 2%".

Lo ha detto il presidente dell'Autorità per l'Energia elettrica, il gas e il sistema idrico, Guido Bortoni, nel corso della relazione annuale , aggiungendo che "il peso della componente fiscale italiana sul prezzo netto è il più elevato tra quelli dei principali Paesi europei. Se nella prima classe di consumo appare poco distante dalla media dell'Area euro (33% contro il 31,6%, sostanzialmente come nel 2013), è nelle classi più elevate che mantiene valori nettamente superiori: nella classe intermedia risulta intorno al 50% e nella classe più elevata raggiunge il 68,7%, contro una media, rispettivamente, del 38% e del 43,4% dell'Area euro".

"Come in passato, i prezzi del gas per i consumatori industriali sono più alti della media dell'Area euro per i consumi più bassi (fino a 263.000 metri cubi/anno ), mentre per i consumi più elevati i prezzi sono più convenienti", ha precisato Bortoni: "tenuto conto però che i prezzi netti, sia pure con qualche distinguo, appaiono sostanzialmente in linea con quelli degli altri Paesi, le differenze sono da imputare alla componente fiscale".

"Le condizioni per i clienti industriali italiani appaiono però in miglioramento, in quanto nel 2014 si è assistito sia a una riduzione dei differenziali positivi rispetto al 2013, sia a un ampliamento di quelli già negativi. A ciò ha contribuito una diminuzione dei prezzi netti superiore a quella dell'Area euro in tutte le classi di consumo", ha concluso.

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