Arabia Saudita e Opec stanno facendo pressione sulla Russia affinchè continui i suoi sforzi per risollevare i prezzi del petrolio, dopo i segnali giunti da Mosca di un possibile ritiro dall'accordo sui tagli alla produzione di greggio.

Il re saudita Salman, per la prima volta in visita da monarca in Russia, incontrerà oggi il presidente Vladimir Putin. Secondo persone informate sui fatti, il re chiederà al capo del Cremlino si contnuare a far parte della coalizione guidata dal Cartello petrolifero che finora ha tolto dal mercato quasi il 2% dell'offerta globale di oro nero nel 2017.

I due leader dovrebbero discutere anche della guerra civile siriana e delle tensioni con il Qatar. Anche il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, il cui Paese sta affrontando una crisi economica alimentata dai prezzi del petrolio, ha sostenuto la causa del sostegno all'Opec con il presidente russo questa settimana, scrivendo sul suo account twitter che l'incontro con Putin "ha rafforzato la cooperazione" fra i due Paesi.

Tutto ciò evidenza come la Russia, il maggiore produttore di greggio al mondo ma non appartenente all'Opec, stia giocando un ruolo centrale nel piano del Cartello di riportare l'equilibrio sul mercato petrolifero.

L'accordo si tagli alla produzione di greggio non ha avuto finora l'impatto sperato dall'Opec. Il Cartello stima che il surplus mondiale di petrolio è stato ridotto e che i prezzi sono saliti del 13% da quando i Paesi produttori di oro nero hanno siglato l'intesa. Tuttavia, il costo del greggio non ha raggiunto i 60 usd al barile voluti dai partecipanti al piano di riduzione.

L'Arabia Saudita sta cercando di concludere un accordo con la Russia per istituire un fondo da 1 mld usd da investire in progetti energetici, una mossa che potrebbe incentivare Mosca a portare avanti il progetto dell'Opec. Il Cartello e la coalizione dei produttori guidata dalla Russia si incontreranno nuovamente il 30 novembre per discutere sui livelli dell'output di greggio.

Il ministro dell'energia russo, Alexander Novak, si è lamentato dell'elevata produzione di petrolio da parte di alcuni membri dell'Opec e ha suggerito che sarebbe meglio rompere il patto sui tagli quando la domanda di greggio aumenterà dopo l'inverno del 2018, periodo nel quale l'accordo dell'Opec dovrebbe scadere.

Alla domanda su un'eventuale ulteriore estensione dell'intesa, il presidente russo ha risposto che "non lo escludo. Vedremo quale sarà la situazione alla fine di marzo", aggiungendo che una qualunque proroga dell'accordo dovrebbe durare fino alla fine del 2018.

mym

miryam.magro@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

October 05, 2017 05:29 ET (09:29 GMT)

Copyright (c) 2017 MF-Dow Jones News Srl.