Contrariamente a quanto riportato oggi su diversi organi di stampa, il Ministero dello Sviluppo economico precisa che il decreto del Dicastero, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che aggiorna le modalità operative per la ricerca e la produzione di idrocarburi, non modifica in alcun modo le limitazioni per le attività consentite dal Codice Ambiente nelle aree marine comprese nelle 12 miglia dalla costa e dalle aree protette.

Nel decreto, infatti, si legge in una nota, si regolamentano solamente le attività già consentite dalla legge all'interno di queste aree, e cioè le attività funzionali a garantire l'esercizio e il recupero delle riserve di idrocarburi accertate per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e salvaguardia ambientale. Sono quindi escluse altre attività, quali in particolare quelle di sviluppo e coltivazione di eventuali nuovi giacimenti.

Viene precisato, inoltre, che la previsione di possibili modifiche dei programmi di lavoro è finalizzata unicamente a consentire sia interventi di manutenzione e aggiornamento delle infrastrutture, sia - al termine della coltivazione - la chiusura mineraria dei pozzi e la rimozione delle piattaforme. Queste attività, anche se non previste nel programma originario (caso ad esempio che si verifica per i piani di chiusura e ripristino), dovranno comunque essere sottoposte a iter approvativo e autorizzativo e conseguentemente a VIA.

Non si tratta quindi di alcuna deregolamentazione, ma al contrario della fissazione di precise procedure di approvazione e autorizzazione dei programmi a garanzia della sicurezza e dell'ambiente, proprio nel rispetto del Codice Ambiente.

com/gug

 

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April 07, 2017 12:17 ET (16:17 GMT)

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