I consumi di petrolio hanno raggiunto un nuovo record storico nel 2016, a 96,6 milioni di b/g, confermando la regola, che dura sostanzialmente da mezzo secolo, dell'incremento annuale di 1,5 milioni di b/g, un volume addizionale pari a quasi una volta e mezzo la domanda dell'Italia.

E' quanto emerge dalla Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull'attività svolta dall'Aeegsi presentata dal presidente Guido Bortoni alla Camera. Nonostante i tentativi di diversificazione a favore delle fonti rinnovabili, emerge che la crescita dei consumi rimane sostenuta e un nuovo picco verrà raggiunto nel 2017, a 97,9 milioni di b/g.

Anche nei Paesi Ocse, dove sono diffuse nuove tecnologie e l'efficienza energetica è maggiore, la domanda cresce, seppur lentamente. In Europa, dopo anni di ristagno, si registra un incremento di 0,4 milioni di b/g che, nel 2016, ha portato i consumi a 14,1 milioni di b/g. Nel mercato petrolifero più importante al mondo, quello del Nord America, nel 2016 i consumi sono cresciuti di appena 0,1 milioni di b/g, arrivando a 24,7 milioni di b/g.

Nel 2016 la produzione Opec ha raggiunto il record medio annuale di 32,6 milioni di b/g, maggiore di un milione di b/g rispetto a quello dell'anno prima, mentre nel 2017 dovrebbe scendere a 31,9 milioni di b/g. Primo produttore mondiale rimangono gli Stati Uniti, ma l'output, dopo anni di continua crescita, ha risentito dei prezzi bassi ed è sceso a 12,5 milioni di b/g. Russia e Arabia Saudita seguono, rispettivamente, con 11,2 milioni di b/g e 10,1 milioni di b/g.

gug/liv

 

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October 04, 2017 05:10 ET (09:10 GMT)

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