Wall Street continua a trattare debole dopo la chiusura in netto calo di ieri, che ha rappresentato la peggior perfomance del 2017. Il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,23% e l'S&P 500 lo 0,02%, mentre il Nasdaq Composite avanza dello 0,18%.

Male i prezzi del petrolio che scendono dell'1,5% circa dopo che le scorte settimanali di greggio statunitensi sono risultate pari a 533,11 mln di barili, in aumento di 4,954 mln di barili rispetto alla settimana precedente (+2,1 mln il consenso).

Gli investitori iniziano a dubitare del fatto che il presidente Usa, Donald Trump, riesca a mantenere le promesse fatte in termini di tagli alle tasse e di investimenti in infrastrutture.

Vincent Reinhart, capo economista di Standish Mellon Asset Management, fa notare che "il mercato ha in gran parte prezzato tutte le buone notizie che potrebbero arrivare dall'amministrazione Usa entro fine anno" e ora inizia ad accorgersi che "in realtá i politici" non mantengono "quasi mai" le promesse "in maniera così veloce e soddisfacente come inizialmente pensato".

Sul fronte macroeconomico inoltre le vendite di unitá abitative esistenti sono diminuite a febbraio del 3,7% a livello mensile a 5,48 mln di unitá, al di sotto dei 5,58 mln attesi dal consenso. Sempre a febbraio, il prezzo mediano di vendita a livello nazionale si è attestato a 228.400 usd, in rialzo del 7,7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Lo stock di case invendute è a 3,8 mesi.

Sul valutario il cambio euro/usd viaggia a 1,0812 con minimo a 1,0775 e massimo a 1,0824, mentre sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale è in lieve calo all'1,252% e quello del decennale al 2,394%.

"Il timore è che, se domani non passerá la riforma della Sanitá, possa deragliare l'intero piano economico pro-crescita di Trump", commenta Mary Ann Hurley di D.A. Davidson.

alb

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March 22, 2017 11:12 ET (15:12 GMT)

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