Wall Street ha aggiornato ancora una volta i massimi storici intraday in avvio, ma ha poi rallentato anche a causa dei forti ribassi dei prezzi del petrolio dopo il dato sulle scorte Usa. Gli investitori potrebbero prendersi una pausa dopo la corsa da record delle ultime sedute.

Il Dow Jones sale frazionalmente dello 0,09% dopo aver registrato un nuovo massimo intraday a 18.390,16 punti in avvio. Stesso discorso per l'S&P 500 che avanza dello 0,08% dopo aver toccato un nuovo record a quota 2.156,45. In lieve rialzo anche il Nasdaq Composite (+0,19%).

Male i prezzi del petrolio: il Brent lascia sul terreno il 3,2% a 46,92 dollari al barile e il Wti il 2,88% a 45,45 usd. Le scorte settimanali di greggio statunitensi sono risultate pari a 521,804 mln di barili, in calo di 2,546 mln di barili rispetto alla settimana precedente, (consenso a -2,6 mln). Quelle di benzina, invece, sono risultate pari a 240,089 mln di barili, in rialzo di 1,213 mln rispetto alla scorsa settimana (consenso a -0,9 mln), mentre quelle di carburante distillato si sono attestate a 152,997 mln di barili (+4,058 mln barili).

Ayako Sera di Sumitomo Mitsui Trust Bank fa notare che, nonostante la recente positivitá sui mercati, i problemi sono rimasti: "la Gran Bretagna sta lasciando l'Unione europea, le sofferenze nel sistema bancario italiano non sono scomparse e il mercato del lavoro Usa non è abbastanza forte da influenzare la visione degli investitori sul rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve".

Un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed nel corso del 2016 potrebbe essere ancora possibile, anche se dipenderá "da una crescita del Pil superiore al 2%, da una crescita mensile delle retribuzioni di 100.000-150.000 unitá in media, da un aumento del tasso di inflazione core e da condizioni finanziarie stabili", aggiunge Pierre Olivier Beffy, capo economista di Exane Bnp Paribas.

Secondo l'esperto "plausibilmente possiamo aspettarci che tutte queste condizioni si saranno verificate dopo il meeting di dicembre, in particolar modo nel caso in cui l'incertezza politica nel Regno Unito sará diminuita. È probabile che la Yellen soffrirá di mal di testa nel prossimo anno".

Intanto stasera verrá pubblicato il Beige Book, preparato per la riunione del Fomc del 27 luglio, che dovrebbe confermare la prosecuzione della ripresa moderata, con indicazioni di stabilizzazione nel manifatturiero, prevedono gli economisti di Intesa Sanpaolo, puntualizzando che il rapporto "potrebbe fornire informazioni su eventuali effetti rilevati dalle imprese dopo il referendum inglese in termini di ordini dall'estero e di aumento dell'incertezza.

Il Beige Book dovrebbe" poi "segnalare ulteriore riduzione delle risorse inutilizzate nel mercato del lavoro e difficoltá da parte delle imprese a coprire posizioni aperte per lavoratori specializzati". In sostanza comunque "le informazioni non dovrebbero modificare il quadro disponibile dai dati congiunturali che mostrano una crescita in linea con il potenziale e modeste pressioni verso l'alto sulla dinamica salariale", concludono gli esperti.

Nel frattempo, sul fronte macroeconomico, i prezzi import Usa sono saliti, a giugno, in scia all'aumento delle quotazioni del petrolio. Il consenso degli economisti, invece, prevedeva un aumento dello 0,5% m/m. I prezzi import ex oil, sempre nel mese di giugno, sono scesi dello 0,3% su base congiunturale.

Infine sul valutario il cambio euro/usd ha aggiornato il massimo intraday a 1,1120 e tratta ora a 1,1113. Sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale è in leggero calo allo 0,65% e quello del decennale all'1,47%.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

 

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July 13, 2016 10:51 ET (14:51 GMT)

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