Da un lato la firma di un accordo che conferma gli ottimi rapporti d'affari tra l'Eni e il Kazakhstan. Dall'altra i costi che lievitano per il riavvio del giacimento di Kashagan, bloccato da ottobre 2013 dopo una fuga di gas.

La sostituzione di tutte le tubature, un lavoro da 1,8 miliardi di dollari affidato a Saipem, scrive MF, è già partita ma restano le preoccupazioni sui tempi espresse dal presidente kazako, Nursultan Nazarbayev. La nota ufficiale del Cane a sei zampe riferisce dell'intesa firmata sabato scorso all'Expo dall'ad di Kmg (KazMunayGas), Sauat Mynbayev, e dall'ad Eni, Claudio Descalzi, per il trasferimento all'Eni del 50% dei diritti di sfruttamento del blocco di Isatay, nel Mar Caspio. Il trasferimento avverrà nei prossimi mesi, dando seguito a un accordo strategico sottoscritto esattamente un anno fa, e che prevede anche lo sviluppo congiunto di un cantiere navale a Kuryk. Gli altri contenuti dell'incontro sono emersi invece dalla nota del palazzo presidenziale di Astana. C'è il compiacimento di Nazarbayev per la nuova intesa, ma anche "l'invito ad assicurare il necessario coordinamento dei lavori" per far ripartire il giacimento di Kashagan".

red

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