La Finaval del gruppo Feltrinelli ha chiamato in causa il gruppo Hines, guidato in Italia da Manfredi Catella, per la creazione di un nuovo fondo immobiliare chiuso nel quale far confluire il progetto di Porta Volta. Il veicolo sara' partecipato pariteticamente da Hines e Finaval, ma non e' escluso che in futuro venga aperto ad altri investitori istituzionali. L'ufficializzazione dell'accordo dovrebbe arrivare a breve, anche perche' il cantiere sta procedendo a ritmo serrato (la fase di costruzione e' iniziata nell'autunno 2013 e si e' conclusa da poco).

Nel 2008, l'anno del crack Lehman Brothers, per sfidare la congiuntura negativa, il gruppo Feltrinelli, quinto player sul mercato librario italiano con una quota del 4,6% (dato di fine 2014), si legge su Milano Finanza, aveva concepito il progetto per la realizzazione della nuova sede, in zona Porta Volta a Milano, della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

L'idea e' stata cullata a lungo ed e' divenuta realta' nel novembre del 2012 con l'avvio ufficiale del cantiere, curato dagli studi Herzog & de Meuron di Basilea e SD Partners di Milano. Un'opera imponente e avveniristica (l'area complessiva dell'intervento era di 17.268 metri quadrati, con 15 mila metri quadrati destinati a parco e spazi pubblici) commissionata dalla Finaval, il braccio immobiliare della storica casa editrice. Solo che ora l'intervento, del valore di 60-80 milioni di euro, ha prodotto un impatto diretto sulla gestione finanziaria e patrimoniale dell'intero gruppo Feltrinelli. E cosi' la famiglia, a partire da Inge e Carlo Feltrinelli, ha deciso di cercare un partner solido per arrivare al completamento dell'opera. Anche perche' al contempo i vertici e il management della casa editrice, che ha chiuso il bilancio 2014 con un giro d'affari di 400 milioni (nel 2015 ci sara' un sensibile calo, a 330 milioni, perche' si definira' il progetto di conferimento della filiera di distribuzione nella joint venture con il gruppo Mauri Spagnol) e un ebitda vicino ai 30 milioni, stanno portando avanti una trattativa con le banche creditrici (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bnl, B.Mps, Creval e B.P.Milano) per il rifinanziamento dell'indebitamento (140 milioni a fine 2014).

red/cas