L'esito inatteso del referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea ha colto di sorpresa numerosi gestori patrimoniali. Dopo il sostanziale ottimismo che si era diffuso ieri - con rialzi diffusi sulla scia delle ultime proiezioni che davano il 'remain' in vantaggio di 3-4 punti sul 'leave' - il risveglio questa mattina è stato particolarmente brusco, con il comparto bancario italiano che a fine giornata ha registrato i cali più consistenti.

Singolare, invece, quanto occorso a Cigogne Capital Management. La società di gestione di diritto lussemburghese, secondo quanto emerge dagli aggiornamenti delle posizioni corte pubblicate da Consob, deteneva fino a ieri una posizione ribassista dello 0,76% sul Banco Popolare. Investimento che tuttavia - in considerazione del clima pro permanenza in Ue che si era rapidamente diffuso sul mercato - ha deciso di liquidare in fretta e furia temendo un rally che si sarebbe tradotto in un risultato negativo.

Se non avesse chiuso lo short sul Banco, Cicogne avrebbe potuto brindare a una delle peggiori performance del listino italiano, un -23,3% che - considerata la capitalizzazione dell'istituto veneto alla chiusura borsistica di ieri, circa 1,1 miliardi di euro - si sarebbe tradotto in una plusvalenza di 8,4 milioni di euro.

ofb

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June 24, 2016 13:22 ET (17:22 GMT)

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