Ancora lui. Leonardo Del Vecchio anche nel 2016 si conferma il re dei paperoni di Piazza Affari ovvero primo nella classifica che tiene conto del valore delle partecipazioni detenute in società quotate. Insomma, se a Rio gli atleti azzurri stanno cercando di conquistare più medaglie possibili, l'oro per la ricchezza se l'è aggiudicato per il quarto anno consecutivo il patron di Luxottica . Attenzione, però, perché negli ultimi 12 mesi molte cose sono cambiate.

Intanto, scrive Milano Finanza, è stato un anno tormentato per i listini mondiali, vittime di fattori esogeni come gli attentati terroristici che mai avevano inciso così tanto in passato e vittime anche delle oscillazioni dei prezzi del petrolio a livello globale. Oltre alle dinamiche macroeconomiche e geopolitiche, in Italia in particolare ha pesato la crisi bancaria con il settore intero massacrato dall'incubo sofferenze e con titoli bancari risultati sani arrivati a perdere valore oltre la ragionevolezza. Morale, il patrimonio dei paperoni ha perso il 17,5% del suo valore, passando da 138,8 miliardi a 114,3 miliardi dopo 12 mesi in cui il Ftse All Share ha perso il 26,5%, mentre il Ftse Mib (su cui incidono molto i bancari) ha registrato una flessione del 30%. E così Del Vecchio rimane primo in classifica con un patrimonio di 16,3 miliardi, 7,8 miliardi in meno dell'anno precedente, complice il deprezzamento della partecipazione in Unicredit ma soprattutto a cuasa della flessione della sua Luxottica , la cui gestione della governance probabilmente non ha aiutato.

Se il numero uno di Luxottica è il paperone dei paperoni tra i privati, la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) guidata dal presidente Claudio Costamagna e dall'ad Fabio Gallia, ora forte anche di Saipem, è il primo azionista di Piazza Affari con partecipazioni per oltre 22 miliardi (in calo di quasi il 13% rispetto a un anno fa), il cui ammontare è però destinato a crescere visto che l'esecutivo ha già disposto il passaggio a Cdp del 35% di Poste che agli attuali prezzi di mercato vale circa 3 miliardi. Le partecipazioni del ministero del Tesoro di Pier Carlo Padoan, invece, nonostante una flessione di quasi il 10% (con il calo più pesante riguardante Mps), sono invece aumentate a 21 miliardi grazie alle quotazioni di Enav e Poste (anche se quest'ultimo pacchetto, come detto, sarà girato alla Cdp). Tesoro e Cdp insieme hanno oggi partecipazioni quotate per 43,7 miliardi, più del 9% dell'intera capitalizzazione di Piazza Affari (circa 500 miliardi).

red/lab

 

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August 16, 2016 02:01 ET (06:01 GMT)

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